Penso di soffrire d'ansia. Ogni volta che qualcuno alza la voce con me, o dice qualcosa di non molto carino o comunque cerca di sminuirmi in qualche modo mi abbatto. All'inizio cerco di non arrabbiarmi ma se insistono a darmi fastidio inizio ad urlare ma solo per qualche secondo perché subito dopo mi sento malissimo e sento la necessità di piangere, subito dopo faccio finta che non sia successo niente proprio per evitare di piangere e reprimo tutta la mia rabbia dentro. Non so da dove derivi questa cosa, ma in questo modo non riesco a reggere nessun tipo di confronto con le persone e proprio per questo gli altri pensano di potermi trattare come meglio credono.
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24 LUG 2018
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Gentile Emanuele,
più che l'ansia, il suo problema è la difficoltà a contattare in maniera utile l'emozione della rabbia col rischio di scivolare poi nell'abbattimento e calo del tono dell'umore.
Pertanto è fortemente consigliabile per lei un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale che possa colmare la sua carenza di assertività ed incrementare il suo livello di autostima.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
27 LUG 2018
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Gentile Emanuele,
descrive un alternarsi di emozioni diverse che sembrano inficiare sia la sua autostima e la possibilità di creare e mantenere relazioni serene.
Un percorso psicologico potrebbe favorire il ridursi delle dinamiche disfunzionali, favorendo una comunicazione accogliente ed assertiva.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Vanda Braga
25 LUG 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Emanuele,
La sensibilità al punto di vista degli altri e la difficoltà a mettere limiti alla loro invadenza, è un problema molto comune, quando la persona se ne attribuisce la causa e si rende conto di avere pochi strumenti, cerca di tenersi lontano dai rapporti sociali, come sembra che stia accadendo a te.
Per farsi un’idea più chiara sarebbe utile ricostruire se è sempre stato così o sono sensibilità e difficoltà del momento, legata a esperienze avvenute in altre aree della vita: studio o lavoro, vita sentimentale, vita familiare, ecc...
Valuta l’eventualità di fare questa analisi con uno specialista della tua città, che ti aiuti a dare significato e coerenza a quello che ti succede.
Un cordiale saluto.
D.ssa Patrizia Mattioli
25 LUG 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Emanuele,
il rapporto con le altre persone, amici, partners, colleghi, parenti ecc. è costituito anche da opinioni contrastanti, critiche e conflitti che spesso derivano, semplicemente, dal fatto che siamo diversi l’uno dall’altro. Saper gestire in modo sufficientemente buono e costruttivo il conflitto influenza la qualità delle relazioni che costruiamo con le altre persone e anche il nostro benessere personale.
Mi sembra che la sua ipersensibilità a queste dinamiche (critiche, tono della voce, conflitto ecc.) le faccia assumere una posizione passiva nelle relazioni (“non riesco a reggere nessun confronto con le persone e proprio per questo gli altri pensano di potermi trattare come meglio credono”). In sostanza si difende come riesce, (“urlo, faccio finta di niente”) ma fatica ad affrontare in modo diretto il conflitto.
Come dice la collega, sarebbe opportuno che lei facesse un pò di ordine e chiarezza su questo aspetto di sè che, peraltro, mi sembra che abbia messo a fuoco molto bene.
Lavorarci sopra dal punto di vista psicologico le permetterebbe di capire un pò meglio la sua rabbia e, soprattutto, di imparare ad esprimerla nel modo corretto quando necessario.
L’ansia che sente deriva, probabilmente, dal timore
del conflitto che potrebbe innescarsi con le altre persone.
Non ci racconta nulla di quanti anni ha, nè del suo rapporto con i genitori. Nella mia esperienza di lavoro, quando mi imbatto in problematiche simili alla sua, riscontro spesso nella storia dei pazienti la presenza di un genitore svalutante e repressivo; mi colpisce, in questo senso, che lei faccia riferimento alle difficoltà che incontra di fronte al “tono della voce” di un’altra persona che si scaglia contro di lei. Ovviamente questi sono solo spunti su cui la invito a riflettere.
25 LUG 2018
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
la difficoltà nel gestire le relazioni derivano dalla difficoltà di capre noi stessi e di avere gli strumenti emotivi adeguati per rispondere in modo da farti sentire sereno, adatto alla situazione “pieno” nel senso di sentirti capace di affrontare il mondo. Occorre capire chi sei e trasformare quello che non ti piace di te e quello che non ti permette di essere chi vuoi.
24 LUG 2018
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Emanuele,
quando si sviluppa un disturbo d' ansia si mette un filtro negativo e gli eventi che causano preoccupazione vengono sentiti e visti come minacciosi anche quando obiettivamente non c è pericolo reale.
Sono le esperienze passate di vita che se ripetutamente vissute in modo non positivo ci fanno indossare quel filtro negativo.
A volte può essere davvero utile, con un percorso di psicoterapia, chiarire quali sono queste esperienze vissute non pienamente nel passato delle quali possiamo non avere piena consapevolezza. Inoltre è utile ripristinare un equilibrio che ci permetta di affrontare ogni situazioni con le modalità più funzionali ed efficaci, con " forza calma".
Spero di esserle stata utile.
Cordiali saluti
dott.ssa Vania Camerin psicologa psicoterapeuta Conegliano e Montebelluna ( Treviso)
24 LUG 2018
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Gentile Emanuele,
l'ansia è una sintomatologia che caratterizza la vita di tutte le persona, si tratta di capire se essa diventa eccessiva compromettendo l'autonomia dell'individuo. Da quanto scrivi si configura la necessità di valutare come l'ansia condiziona la tua vita ma anche di considerare altri elementi come la tua autostima, l'auto efficacia e la capacità di relazionarti in maniera corretta con gli altri. Un percorso psicologico finalizzato ad una migliore gestione di questi aspetti ti aiuterebbe a vivere una vita più serena.
24 LUG 2018
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Salve Emanuele,
non ci dice quanti anni ha ma si descrive come una persona ipersensibile al confronto sociale. Lo stato ansioso di cui parla sembra essere solo una conseguenza di questo, mentre mi sembra interessante focalizzare l'attenzione sulla rabbia a cui accenna. Sarebbe opportuno indagare meglio la sua situazione con una consulenza psicologica ed eventuale psicoterapia.
Un cordiale saluto,