Ansia quando guido l'auto
Spesso quando faccio giri fuori porta mi vengono stati ansiosi e non riesco a fare autostrade o strade veloci...secondo voi si può risolvere?
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Gentile Gabriele,
le informazioni che fornisce non sono molte ma indubbiamente un percorso psicologico potrebbe consentirle di affrontare il suo problema. Un percorso psicologico da un lato le potrebbe fornire strumenti per affrontare le manifestazioni ansioso nel momento in cui si presentano e dall'altro le consentirebbe di approfondire il sintomo, ricostruirne genesi ed evoluzione, interpretarlo contestualizzandolo nel suo modo generale di funzionare. Conoscenza e consapevolezza circa sè e sintomo sono gli unici strumenti per depotenziarlo.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa
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Salve Gabriele
descrive il suo problema in termini abbastanza generici, non ci dice ad esempio da quanto tempo le accade e quante volte, se quando guida lei ecc,, dunque parliamo di un disturbo d'ansia che va valutato nei suoi aspetti specifici, le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta e la terapia cognitivo comportamentale aiuta molto in questi casi.
sluti dott.ssa Maria Antonella Schiavone
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Caro Gabriele,
la sintomatologia da lei riportata spesso viene diagnosticata come amaxofobia che è legata principalmente ad un disturbo ansioso legato alla guida dei veicoli: In uno spettro più ampio si può parlare di agorafobia se tali sintomi si estendono ad altri contesti sociali.
Un percorso psicologico individuale potrebbe sicuramente aiutarla a trovare gli strumenti utili per gestire tale problematica.
Cordiali saluti.
Dr. Giovanni Tempesti
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Buongiorno Gabriele,
credo che dalle sue poche parole sia prematuro e superficiale fornirle delle indicazioni specifiche. Sicuramente sarebbe utile intraprendere un percorso terapeutico, non tanto per comprendere le ragioni del suo malessere ma, per rompere il circolo vizioso che mantiene il suo problema e che invalida la sua vita.
Spero possa il prima possibile risolverlo e trovare serenità.
Cordialmente
Dott.ssa Claudia Brambilla
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Buonasera,
ho letto le vostre risposte e mi hanno quantomeno aperto un pò il cervello, sicuramente seguirò il vostro consiglio di approfondire questa paura, intanto grazie a tutti per il tempo dedicatomi.
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Caro Gabriele,
non ho capito se questo disturbo è legato solo a momenti di svago o se si presenta indistintamente anche quando per esempio si deve muovere per lavoro, sarebbe interessante saperlo.
Alla sua domanda risponderei comunque che un percorso terapeutico potrebbe farle affrontare i motivi di tale stato ansiogeno.
Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela
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Chi teme di guidare l’auto è ossessionato dall’ansia di controllare il suo ambiente e quindi tutto ciò che gli accade intorno. Questa paura nasce sostanzialmente dal timore di procurare o subire un incidente, di non sapere affrontare gli imprevisti, di perdere il controllo del proprio mezzo, di stare male improvvisamente senza potersi arrestare.
Ma in fondo guidare l’auto vuol dire potersi spostare in modo autonomo, scegliendo di volta in volta dove dirigersi. Questo aspetto naturalmente può scatenare un conflitto interiore tra bisogni di natura opposta: da una parte il desiderio di autonomia e indipendenza come fuga da imposizioni e legami, dall’altra il timore di non essere in grado di pilotare la propria vita, che è più legato ad un bisogno di dipendenza, dagli altri naturalmente.
Sembra un paradosso, eppure per poter vincere la paura di guidare l’auto, così come per qualsiasi altra paura, è necessario accettarla ossia accoglierla dentro di sé, dandogli spazio e ascolto, senza per questo sminuirci o sottostimarci. L’accettazione, l’accoglienza, il senso di inevitabilità sono tutti sentimenti che ci ricollegano con la realtà, facendo in modo che ci assumiamo la responsabilità della nostra sofferenza senza continuare sterilmente ad attribuirne la responsabilità ad altri o alle circostanze.
1) Per prima cosa valuta da zero a 10 la tua paura quando sali in macchina o quando stai per salirci sopra, ad esempio la tua paura la valuti 8, cioè gli dai una valutazione molto alta.
2) La seconda cosa consiste nel fare la cosa più piccola che riesci a mettere in pratica senza esserne turbata troppo. Ad esempio puoi iniziare ad entrare in macchina, poi ad accendere il motore e valutare la tua paura, se è alta, spegni il motore ed aspetta un po' di tempo, poi ricomincia mettendo in moto, se la tua paura diminuisce di poco, sapendo che puoi spegnere il motore quando vuoi, prova a fare 10 metri e poi fermati e valuta di nuovo la tua paura, se è alta, fermati e dopo esserti calmata ripeti la prova, fino a che la tua valutazione diminuisce sensibilmente, quando diminuisce e sei pronta per fare un altro passo in avanti, accendi il motore e fai 100 metri, e così via. Sapendo che sei libera di fermarti quando vuoi, questo può darti la motivazione e la forza di allontanarti sempre di più rispetto al tuo punto di partenza, in modo che sarai in grado di gestire la situazione aumentando sempre di più i metri e poi i km che percorrerai.
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Caro Gabriele,
la tua descrizione merita di essere approfondita.
Sarebbe importante, ad esempio, definire se il disagio si manifesti per la velocità, per la distanza da casa, se si manifesta solo quando è lei a guidare o anche quando guidano altri.
Si rivolga ad uno psicologo per una consulenza. Potrà approfondire le dinamiche lla base del suo disagio e mettere a punto una strategia per aumentare il livello di fiducia quando si trova in auto e, chissà, anche in altri ambiti di vita.
Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella
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Caro Gabriele
intanto mettiamo questo sintomo nella giusta prospettiva; tu dici "spesso" e spesso non vuol dire sempre!
Magari non sei tanto abituato a fare questi giri e ti senti spaesato ed insicuro. Magari hai la patente da poco e non tutto è così automatico. Devi anche abituarti poco a poco. Mi raccomando anche di guidare sempre sobrio e senza alcun eccesso quando devi fare un viaggio.
Studia prima il percorso e sii preparato al viaggio. Sembrano sciocchezze ma sono tutte cose che contano perché portano consapevolezza in quello che si fa e, credimi, la cosapevolezza fa sempre un poco di differenza.
Può essere che tu sia un poco ansioso e insicuro di tuo; comunqu in genere l'uomo ha un senso di smarrimento nei confronti di ampi spazi ( che evocano l'essere indifeso e senza riparo dai predatori) e la velocità evoca il "correre via" lo "scappare dal pericolo".
Renditi conto di tutte queste componenti e dai ad ognuna il giusto peso per capire se puoi risolvere da solo oppure se un aiutino ti farebbe comodo.
Comunque non scoraggiarti sono problemi nell'ordine risolvibile!
Un saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta
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Caro Gabriele,
la soluzione sta nell'intraprendere un percorso di psicoterapia che permetta di lavorare sulle origini profonde di questo sintomo che denuncia una insicurezza di base insita nella sua struttura di personalità.
Probabilmente questo che lei così sinteticamente descrive non è l'unico sintomo e sembra quasi che lei voglia da un lato provare a smuovere e disturbare il "mostro" delle possibili fobie e dall'altro fuggire e stare ad osservare da lontano cosa succede.
Purtroppo ciò non basta e bisogna trovare l'umiltà e il coraggio di non scappare davanti a questo mostro ma affrontarlo con l'aiuto possibile.
Cordiali saluti
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno):
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Caro Gabriele Buongiorno, disturbi d'ansia come quello da lei sperimentato nelle gite fuori porta sono molto frequenti nei soggetti con un livello d'ansia elevato. Un buon percorso terapeutico la potrà aiutare ad arrivare le risorse necessarie ad affrontare questo problema e a ridurre il livello d'ansia. Non esiti a rivolgersi ad uno Psicoterapeuta della sua zona. Un caro saluto.
Dott. Alessio Cammisa
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