Ansia, paura del futuro e di perdere cio che ho e che amo

Inviata da Carlo · 14 nov 2022 Ansia

Salve
Ho 18 anni e da poco ho finito il liceo e ho cominciato l’università. Fino a poco tempo fa ero una persona aperta, sociale e in generale molto contento del mio cerchio di amicizie e della mia vita in generale. Da qualche settimana però tutto é cambiato. Con l’inizio dell’Università( una facoltà molto selettiva e che richiede uno studio molto intenso ) ho cominciato a studiare ma dopo il primo esame ho avuto un crollo. É cominciato tutto con una crisi di pianto e con un momento di forte ansia in cui mi mancava il respiro e l’unico mio obbiettivo in quel momento era di ritornare dai miei genitori, ritornare a casa. Da quell’evento è tutto peggiorato : ho accumulato un ritardo pazzesco nello studio, non mi diverto più a stare fuori con i miei amici( cosa che prima adoravo ) perché li sento distaccati, lontani e mi sento come incapace di fare nuove amicizie e di perdere quelle attuali ( premetto che all’università non sono riuscito bene a fare amicizie soprattutto perché è una facoltà molto competitiva e quindi frequento maggiormente amici vecchi del liceo ). Mi sento completamente cambiato, diverso. Non ho più obbiettivi per il futuro( e ho paura del futuro ), ho ricorrenti pensieri ossessivi che mi mandano in panico e sono in costante rimunginio tutto il giorno. Ho cominciato un percorso dallo psicologo ma non ne vedo i risultati e quindi sono un po’ scettico( so che è un processo lento ma ho paura che non possa aiutare e quindi ho paura di far sprecare soldi ai miei genitori ). Devo inoltre dire che sono molto legato ai miei genitori e quindi l’andare all’universita in un’altra città mi mette molto in ansia visto che a volte devo anche pernottare in questa città.( sto pensando anche di abbandonare ma non voglio deludere i miei genitori che devono già far faccia a mio fratello che procura già abbastanza problemi in casa). Negli ultimi giorni mi è inoltre sorto un pensiero che mi fa molta paura ossia quello di perdere , un giorno l’affetto , da parte mia ,per i miei genitori . Non capisco veramente la natura di questo mio pensiero dato che gli ho sempre amati e sono molto legato a loro ma so solo che mi terrorizza.
Vorrei avere un po’ qualche consiglio da voi perché non so veramente cosa pensare e non vedo nessuna luce in fondo al tunnel in questo periodo. Devo continuare la terapia ? Devo avere paura di questi pensieri ?
Grazie per il vostro tempo e per le vostre risposte.

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Miglior risposta 16 NOV 2022

Carlo, mi perdoni, chi ha scelto questo percorso di studi che lei descrive come un bagno di sangue?
Se lo ha scelto lei fatico a spiegarmi la sua sofferenza, ma se lo sta facendo per gratificare i suoi genitori rischia di finire con l'odiarli veramente.
Meglio un amore reciproco che un titolo di studio sgradito.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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17 NOV 2022

Caro Carlo,
come primo consiglio che sento di darLe è quello di parlarne in seduta col proprio psicologo: magari è lui, magari è la terapia o magari altro, ma di certo potrà aiutarLa parlarne in seduta e condividere questi pensieri con lui.
Dopodichè valuterà come procedere, ma in generale, visti i tanti quesiti e dubbi che manifesta, non abbandonerei l'idea della terapia. I cambiamenti che ha e sta ancora affrontando sono davvero tanti e importanti, anche se fisiologici e non è detto che il distacco da casa abbia potuto procurare questo panico: insieme a un terapeuta potrà affrontarli in modo diverso e forse vivere anche più serenamente questa nuova vita che potrebbe rappresentare proprio il Suo futuro.
Rimango a disposizione qualora avesse necessità,

Dott.ssa Michela Dicosta

Dott.ssa Michela Dicosta Psicologo a Cantù

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15 NOV 2022

Gentile Carlo, se hai 18 anni e iniziato l’università da poco, quello che racconti è avvenuto nel giro di poche settimane, forse troppo poco tempo per farne una valutazione e pensare a cambiamenti. Anche la terapia perciò è iniziata da poco e in genere gli effetti non si percepiscono subito, anzi all’inizio spesso avviene l’opposto e si ha l’impressione di un peggioramento che non è dovuto a un vero peggioramento, ma una presa di consapevolezza della propria situazione.
In una terapia quello che conta all’inizio è la ricostruzione della storia personale per arrivare a dare un significato e una coerenza a quello che sta accadendo e capire come ci si è arrivati, e il senso di aver iniziato un percorso, di aver iniziato un viaggio di conoscenza che porterà verso i propri obiettivi.
Parla con lo psicologo delle tue perplessità e valuta con lui se state andando nella direzione giusta.
Un cordiale saluto.
Dr. Patrizia Mattioli

Dott.ssa Patrizia Mattioli Psicologo a Roma

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15 NOV 2022

Buon giorno Carlo,
dalle tue parole e i tuoi pensieri, mi sembra di capire che il percorso che stai percorrendo stia dando i suoi frutti, anche se a te non sembra. Solitamente quando si inizia un percorso, iniziano ad affluire molti pensieri ed emozioni che ci confondono e questo può indicare che si sta lavorando nella giusta direzione. Inoltre devi considerare che il percorso non è cosi immediato e breve, anche perchè dalle tue parole sono tanti i contenuti che stanno emergendo. Penso che sia importante che tu condivida i tuoi dubbi e perplessità con il/la terapeuta, per capire insieme come sia meglio procedere. Sicuramente l'inizio dell'università per te è stato un evento che potremmo definire traumatico e critico, che ha messo in dubbio le tue stabilità e ti sta creando forte disagio. Posso però farti i miei complimenti, perchè sei stato molto bravo a individuare tutti i segnali e a non ignorarli, in modo da riuscire ad affrontarli immediatamente. Sicuramente ora l'obiettivo principale è quello di mettere ordine ai tuoi vissuti, ed analizzarli uno alla volta senza fretta, cercando di focalizzarti sul qui e ora senza proiettati verso il futuro. Hai una buona consapevolezza di ciò che stai provando, ma bisogna anche ascoltare quello che ti sta succedendo senza giudizi, ma semplicemente accogliendo gli aspetti positivi e negativi che questi eventi ti stanno facendo provare.
Spero di esserti stata d'aiuto, un abbraccio
Dott.ssa Bava Claudia

Bava Claudia Psicologo a Castellucchio

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15 NOV 2022

Buongiorno Carlo,
Sembra che il problema sia connesso alla sua individuazione psicologica dalla sua famiglia e dall’ambiente universitario. Per essere più chiaro, direi che il percorso universitario sembra farle sorgere dei dubbi : forse non le piace e si è accorto di questo o forse il clima che vi si respira è così competitivo da alienarle i rapporti di conoscenza nuova. In tal caso è naturale che lei ne soffra ed è possibile che le sue percezioni dell’ambiente siano giuste. In questo caso potrebbe infischiarsene della competizione e studiare per godersi il suo percorso di studi. Questo significa autonomizzarsi dalla collettività, cioè considerare il proprio mondo psicologico reputandolo degno di essere espresso. Poi c’è la tematica familiare: sembra che lei debba compiacere i genitori, anche per ricompensarli delle pene che hanno per suo fratello. Solo che la compiacenza genera rabbia alle lunghe e questo potrebbe essere il senso dei pensieri sul non voler più bene loro. Infine il percorso psicoterapico. È importante comprendere se il rapporto con lo psicoterapeuta è fecondo, si può affrontare direttamente con il professionista la questione e se perdura lo stato di non comprensione si può decidere insieme l’interruzione e provare con un altro. L’incontro è importantissimo e ogni incontro ha un suo sapore. Dunque coraggio perché ciò che lei sente è degno di comprensione e può portare al cambiamento.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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