Buongiorno a tutti,
Sono Giulia
Scrivo perché ho un estremo bisogno di confrontarmi con qualcuno.
Due anni fa ho avuto un brutto periodo a seguito di un incidente: Attacchi d’ansia sfociati in una situazione in cui provavo senso di irrealtà, mi sentivo come fuori dal mio corpo, come se più nulla avesse senso, e questo mi ha portato a farmi delle domande esistenziali a cui non trovavo risposta, ma che mi facevano soffrire.. accompagnate sempre dal: nulla ha senso, cosa viviamo a fare etc... erano diventate come pensieri ossessivi. Ho cercato di resistere per due mesi e mezzo, tra apatia e voglia di non vivere.. ma alla fine ho ceduto.. mi sono curata con un antidepressivo (daparox20mg) e psicoterapia EMDR.
a distanza di due anni.. (da meta Maggio in poi) ci sono ricaduta.
Premetto che stavo vivendo un periodo di forte stress. Laurea imminente, non volevo più il mio ragazzo, ma mi costringevo a starci seppur nellamia mente avevo un altro ragazzo, e passavo le giornate a chiedermi: ma lo voglio o non lo voglio? Lo amo o no? È solo affetto? Arrivavo alla sera esausta. In più ho smesso la pillola dopo 7 anni che mi ha causato uno scompenso ormonale assurdo che sto curando con una pillola apposta che dovrebbe appunto riequilibrare gli ormoni. Da maggio fino a inizio luglio sono riuscita a tenere a bada l’ansia perché avevo deciso di stare con questo ragazzo. Le ossessioni sul fatto se avessi preso la scelta giusta a tratti continuavano
Il punto e’ che nel momento in cui mi sono lasciata ha inizio luglio, ho sentito come un peso che si togliesse dal petto. Il mattino dopo però, mi sono svegliata con ansia, senso di irrealtà, mi sentivo diversa. Insomma tutte le cose successe due anni fa. Quindi ho deciso insieme al mio psichiatra di curarmi con escitalopram da 10 mg. Ho iniziato da 5 giorni. Ma sto vivendo un inferno... vi prego qualcuno potrebbe aiutarmi? Non so ho bisogno di sapere che se ne può uscire da questo disturbo d’ansia e che soprattutto il senso di irrealtà se ne andrà.. non posso continuare così. Grazie e scusatemi la lunghezza.
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13 LUG 2019
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Giulia,
mi occupo da anni di ansia, attacchi di panico, dalla sua descrizione mi sembra che gli attacchi di panico si accompagnano a un coinvolgimento cognitivo come il sentirsi fuori dal corpo, il senso di irrealtà, la comparsa di domande ossessive. Ciò mi fa ipotizzare che l’incidente ha slatentizzato sue parti emotive fragili, perché l’ansia segnala questo e se non viene presa in considerazione diventa attacchi di panico e progredisce con il coinvolgimento psichico e fisico, come una metastasi di un tumore che da un organo ne coinvolge altri. Credo debba intraprendere un percorso psicoterapeutico per affrontare le sue ansie e tutto il resto.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia
14 LUG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giulia,
la buona notizia è che le difficoltà d'ansia e relativi vissuti di disorientamento sono trattabili, il farmaco le cura il sintomo ma non risolve l'origine del problema.
Di conseguenza sarebbe opportuno associare un percorso psicologico ad un intervento farmacologico, se necessario per avere risultati .
I disturbi d'ansia se non trattati bene, tendono a cronicizzarsi, anche la cura farmacologica dev'essere opportunatamente dosata. Se lei non risponde ad un farmaco, è necessario cambiare. Con il terapeuta è necessario avere fiducia e stima reciproca che sia possibile uscire dalla crisi.
Resto a disposizione
Dr.ssa Donatella Costa
13 LUG 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Giulia, mi dispiace umanamente per la sua sofferenza, ma lei ha bisogno di trovare terapisti di cui ha piena fiducia, darle consigli qui possono solo accrescere la sua confusione.
Ad esempio io non sono d'accordo su tutto quello che ha fatto, ma occorrerebbe un dialogo, non posso certo indurla a fare dei cambiamenti senza poi poterla sostenere.
Cordialmente
dr. Leopoldo Tacchini
12 LUG 2019
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Giulia,
ha ragione a desiderare una vera guarigione e ha fatto bene a rivolgersi allo psichiatra.
In passato ha avuto giovamento dalla psicoterapia con EMDR, le consiglio di riprenderla e ripartire da lì, in modo che con il farmaco gestisca i sintomi e con la psicoterapia lavori sui ricordi, le immagini disturbanti, le emozioni e le sensazioni correlate.
In bocca al lupo e un cordiale saluto
drs Lucia Mantovani, Milano
12 LUG 2019
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Giulia,
comprendo la sua preoccupazione e anche il sentisi "vivere un inferno", come se non riuscisse a trovare pace. Il sostegno farmacologico va bene, ma consiglio sempre di associare una psicoterapia, altrimenti il lavoro non risulta essere completo.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole mi può contattare
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda
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