Ansia invalidante

Inviata da Alessio · 9 lug 2017 Ansia

Mi chiamo Alessio, ho 39 anni e da sempre sono iperanalitico e altamente introspettivo, questo mi porta a pensare molto, troppo, sulle cose della mia vita, il che rende tutto molto più pesante da dover vivere. Non è proprio bello vivere così, avendo una vita interiore così intensa e il dover analizzare sempre tutto ciò che mi capita... il pensare troppo, poi, credo porti a non essere attivi, a non riuscire a fare di primo impulso le cose, perché troppo preso dall'analizzare il pensiero, l'azione che dovrò compiere e immaginarla. Questo infatti è un altro problema... nel fare le cose, le analizzo e mi immagino come andranno a presentarsi, questo m mette ansia e mi blocca... perché non posso vivermi le cose diversamente?
Cerco di spiegare come sono: sono molto timido e soffro da sempre di imbarazzo, temo tantissimo di dovermi trovare in situazioni molto imbarazzanti e questo mi blocca parecchio.
Penso e rimugino troppo sulle cose, questo mi porta all'immobilismo e quindi - probabilmente - alla depressione, alla frustrazione. Ho una difficoltà enorme nel prendere decisioni, che rimangono troppo spesso dentro di me a livello di intenzioni, ma non riesco a tramutarle in azione e in concretezza. Questa è una cosa estremamente limitante e che mi impedisce di andare avanti nel fare o programmare le cose. Spesso programmo di fare le cose, ma in realtà, poi non le faccio.
Il fatto che io fatichi così tanto ad avere l'impulso nel poter prendere decisioni di un certo tipo è un fatto per me molto limitante... ma il vero problema è che non riesco a trovare dentro di me la voglia, la forza, l'entusiasmo, quella sana e potente energia interiore che riesce a farti muovere nel dover e voler desiderare ardentemente di fare le cose, di avere delle iniziative, di prendere questa o quella decisione, etc. Sono molto emotivo e anche se le mie idee,i miei pensieri vorrebbero realizzare quella data cosa,è come se il mio sistema emotivo-mentale non riuscisse a dare seguito a questo e nel momento in cui mi ritrovo a dover mettere in pratica l'idea,la cosa,il progetto ecc,non ci riesco,perchè la forte emotività mi blocca letteralmente nel passo che va a seguire le mie intenzioni preliminari. Fondamentalmente alla fin fine è un pò questo che soffro, perchè non riesco più a provare questo? Possibile che sia così giù, così depresso, così sfiduciato che non trovo più lo stimolo di poter pensare di trovare un pizzico di felicità? Molti pensano che sia solo una questione di volontà, che se " volessi" potrei... ma ammesso che sia vero, il problema è trovare quella forza, quella voglia, quell'entusiasmo e quell'energia. la verità è che non avendo una vita all'esterno ed avendo e vivendo una situazione familiare con molti problemi conflittuali, soffro ancora di più la mia personale situazione, perché se rimani da solo nel tuo guscio e nessuno riesce a darti una mano o o a sostenerti, purtroppo non ne esci.

Ora, per curare quest'ansia sono in assumo paroxetina da 11 mesi.
Ho fatto 2 mesi a 20 mg, poi sono passato a 10 (avevo forti effetti collaterali e sono stato costretto a farlo) e da un mese e mezzo a 5.
Questo , col mio medico di base.
Ho chiesto consulto a uno psichiatra, sostiene che la dose non sia curativa e che per una psicoterapia vanno valutate le condizioni di eleggibilità.
Può servirmi farla o sono problemi ormai curabili solo attraverso i farmaci?

Soffro anche di stanchezza cronica/intorpidimento arti, il medico sostiene sia ansia, stress e somatizzazione, una psicoterapia può aiutare a curare il disturbo?

Spero possiate darmi un parere dettagliato ed esauriente. Sarearebbe molto importante

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Miglior risposta 22 DIC 2018

Carissimo,
i farmaci curano solo i sintomo e non può prenderli per tutta la vita. E comunque di antidepressivo ne prende poco. Le consiglio vivamente una psicoterapia per una ristrutturazione della personalità.

Angelo Feggi

Dott. Angelo Feggi Psicologo a Genova

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9 LUG 2017

Buonasera Alessio, mi sembra che lei sia abbastanza consapevole di quelle che sono le sue problematiche e di come funzionano.
Qualsiasi caratteristica (anche quelle apparentemente più positive) se portata all’estremo può diventare invalidante e patologica. Probabilmente a lei è successo questo con la sua tendenza ad essere molto analitico e riflessivo che potrebbe rappresentare una parte fondamentale della sua personalità che, però, ad un certo punto della sua vita può aver avuto difficoltà a gestire in modo flessibile ed è diventata sempre più rigida.
È possibile che non riesca a fare le cose proprio perché investe tutte le sue risorse ed energie nelle fasi precedenti all’azione vera e propria e cioè nel riflettere costantemente sulle cose, nel prendere in considerazione i vari aspetti delle situazioni, nel valutare minuziosamente ogni singolo aspetto, nel ripensare più e più volte a determinate cose già analizzate precedentemente. Forse non è immediatamente evidente, ma tutto questo richiede molte energie e può essere estremamente stancante.
Sarebbe necessario approfondire tanti aspetti, ma da come descrive la situazione mi sembra di individuare abbastanza chiaramente delle difficoltà psicologiche anche piuttosto diffuse e conosciute, quindi dal mio punto di vista una psicoterapia potrebbe esserle estremamente utile. Anzi, in queste situazioni una terapia esclusivamente farmacologica raramente è completamente risolutiva.
Mi sembra di capire che ha queste difficoltà da molto tempo e se sono diventate invalidanti da un po’ sicuramente sarebbe stato meglio iniziare prima una psicoterapia per evitare che la situazione peggiorasse, ma questo non compromette comunque la possibilità di affrontare e risolvere il problema, anche se molto probabilmente sarà necessario un po’ più di tempo e di impegno.

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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