Salve a tutti, spero che stavolta possiate rispondermi perché sono indecisa se intraprendere o meno un percorso da uno psicologo per risolvere questo problema. Ho 29 anni e sono neomamma di una bimba di 1 anno. Da sempre non ho avuto un gran rapporto con mio suocero perché è la classica persona manipolatrice e che cerca di accaparrarsi la simpatia del mondo intero fingendosi la vittima di turno, ma da quando è nata mia figlia la situazione è precipitata. A 8 giorni dalla sua nascita è tornato a casa con il suo nome tatuato addosso, non fa altro che ossessionarla per giocare anche quando la bimba è tranquilla, perché il suo unico scopo è diventare il "preferito" (anche invadendo il momento di gioco tra mia figlia e la nonna paterna). Quando la rimprovero lui si intromette e cerca di sostituirsi a me, avvalendosi di diritti che non ha ma che lui crede di avere solo perché è nonno. Ogni volta che lo vediamo ho una sensazione di ansia e di tachicardia, rispondo male a chiunque sia con noi, e non lo sopporto a tal punto da non voler andare più neanche a cena dai miei suoceri o non volere uscire più di casa per paura di incontrarlo (abitiamo molto vicino). Non so più come fare perché so benissimo di non potermi mettere in mezzo nel rapporto tra lui e mia figlia, ma qualcosa devo pur farla perché così sto solo male e questo si ripercuote anche nel rapporto con mio marito. Grazie per la risposta
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20 OTT 2019
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Gentile Kira,
sicuramente persistono delle dinamiche conflittuali passate non risolte con questo suo suocero che le rendono insopportabili le sue espressioni di affetto per la bambina per cui le giudica invadenti ed eccessive tanto più che non riesce a mettervi un garbato freno.
D'altra parte neanche lei è tranquilla ed obbiettiva nelle dinamiche attuali con lui.
Allora fa proprio bene ad intraprendere un percorso di psicoterapia (preferibilmente cognitivo-comportamentale) in modo da salvare il rapporto con questo suocero riducendone però l'invadenza grazie ad un miglioramento della sua assertività e autostima con buona pace anche di suo marito che si trova in una scomoda posizione.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
20 OTT 2019
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gentile Kira90,
le sensazioni di ansia che prova sono dovute al fatto che lei percepisce il sistema dell' accudimento e dell'attaccamento in pericolo in quanto minacciati dal comportamento del suocero. le emozioni di rabbia che potrebbe provare nei confronti di suo suocero sono tese ad allontanare quella che lei percepisce come una minaccia nei confronti della relazione madre-figlio. dal punto di visto evolutivo la rabbia è proprio tesa ad allontanare una minaccia nei confronti della propria prole e a mantenere il sistema di attaccamento e accudimento. le continue invasioni da parte di suo suocero dello spazio di gioco di sua figlia e le intromissioni quando lei rimprovera sua figlia vengono da lei percepite come una minaccia all' attaccamento, alla quale reagisce, quindi, con rabbia. le consiglio, per risolvere questo problema, di rivolgersi ad uno psicologo che potrà aiutarla, passo per passo, a gestire tale situazione.
cordiali saluti.
18 OTT 2019
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Salve Kira, di sicuro la figura di suo suocero attiva in lei dei vissuti emotivi che hanno a che fare probabilmente con episodi relazionali passati, forse non risolti. Un percorso psicoterapeutico potrebbe esserle utile per comprendere cosa riattivi in lei. Questo potrebbe aiutarla a dare senso al suo vissuto in questo periodo in cui si sta definendo come madre. Inoltre la aiuterebbe a definire sani confini dove lei percepisce delle 'invasioni'.
Cordialmente
Dott.ssa Viviana Cosseddu
18 OTT 2019
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Salve Kira, la nascita di un figlio è già di per sé un evento importante che determina cambiamenti radicali nella vita pratica; è meno evidente, ma forse più profondo e duraturo, il cambiamento che produce nelle relazioni con gli altri. Quest'ultimo può essere fonte di sofferenze importanti se non si riesce a capire che cosa sta succedendo, come mai ci fa soffrire ed, eventualmente, quali contromisure è possibile adottare. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista nella sua zona, che possa aiutarla a fare chiarezza su quanto sta accadendo.
Saluti,
Dott. D'Angelo
Milano/Lodi
18 OTT 2019
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Buongiorno Kira,
dalla situazione che descrive mi sembra di percepire una difficoltà a mettere i confini e proteggere sua figlia dalle invasioni del nonno. Potrebbe parlarne con suo marito e decidere insieme una linea di condotta da tenere per arginare gli eccessi di attenzione! Potrebbe essere anche un buon motivo per approfondire la conoscenza di se stessa rispetto al problema delle invasioni e sviluppare una migliore capacità di proteggersi e di proteggere sua figlia. Per questo potrebbe consultare uno psicologo. Cordiali saluti dott lorenzo truffi
18 OTT 2019
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Gentile Kira,
Sono d'accordo con lei sul fatto di intraprendere un percorso psicoterapeutico per capire il motivo di questo "astio" con suo suocero, da cosa è scaturito? È importante esplorare questa dinamica che si è creata e di farla essere più chiara.
In bocca al lupo