Ansia e bugie
Buonasera, sono una ragazza di 24 anni. Scrivo per questo problema che non mi permette di vivere tranquilla: le bugie. Per quel che ricordo le raccontavo già quando ero piccola, negavo di mangiar caramelle prima di cena e cose innocenti di questo tipo, a scuola (le medie) ho ricevuto i primi brutti voti e me ne vergognavo così tanto che ogni volta nascondevo il diario o raccontavo di aver ricevuto voti decenti e così continuai anche al liceo, dove però la situazione peggiorò. Ho cominciato a soffrire di depressione e ansia a causa della scuola e ciò mi ha portato, superata la maggiore età, a saltare molti giorni di lezione, sempre di nascosto dai miei. Finita la scuola ho preso un anno sabbatico perché insicura sul percorso da scegliere, dopodiché, su consiglio di un'amica di famiglia scelsi un'università di comunicazione e pubblicità a Milano: qui non trovai nessun amico (per il mio carattere chiuso e ansioso), avevo una terribile nostalgia di casa e dopo neanche due mesi smisi di frequentare le lezioni e mi barricai tra le quattro mura di casa senza più uscire se non per tornare a casa nel fine settimana, quindi cominciai con le bugie sugli esami finché all'inizio del secondo anno decisi di raccontare la verità che riguardava solo gli esami. Fu una grande delusione per tutta la famiglia, soprattutto per mia madre che non sopporta i bugiardi. Mi fu poi data un'altra occasione per decidere e dopo un anno, in cui lavorai per poco, mi iscrissi alla facoltà di lettere a Genova dopo aver provato il test di psicologia senza successo. Qui l'incubo ricominciò daccapo se non peggio, neanche dopo un mese dissi a mia madre di voler lasciar perdere per fare un corso statale ma lei la prese malissimo e quindi decisi di restar lì dov'ero, un altro anno a raccontar bugie sugli esami e su amici inesistenti. Al secondo anno (l'anno scorso) ho abbandonato gli "studi" senza dirlo ai miei e ancora oggi non sono riuscita a dire la verità.
Non so bene perché io sia così bugiarda e fifona, provo una sorta di paura nei confronti dei miei genitori ma non so da cosa possa dipendere, non riesco a confidarmi con loro e non riesco a reggere il loro giudizio, oltre al fatto che mio padre ha la tendenza a dire cose poco carine. Al liceo andavo da una psicologa ma ho un brutto ricordo e quindi non trovo il coraggio di cercarne un'altra. Lo stesso vale per il lavoro, non ho nulla in mano e ho ben poca autostima. Ho sempre molta ansia per tutto e ho diversi sbalzi d'umore e depressione che mi portano spesso a pensare al suicidio.
Passo le mie giornate a casa, chiusa in camera mentre i miei pensano che studi; esco solo con il cane e senza di lei ho molte difficoltà a camminare per la strada senza avere ansia o essere a disagio.
Non so quanto la mia spiegazione sia stata chiara ma è difficile per me esprimere ciò che sento a parole.
Vi ringrazio per la disponibilità e la pazienza. Cordiali saluti.