Ansia di essere molestata
Sono una ragazza di 18 anni, frequento l'ultimo anno di liceo e vivo in provincia di Milano. Soffro di disturbi ansiosi da parecchi anni, a causa di una difficile infanzia alle spalle e di diversi traumi subiti. Ultimamente però soffro molta ansia quando esco di casa da sola, in quanto ho sempre paura di incontrare qualche molestatore che possa farmi del male. Tutto è iniziato all'incirca 5 anni fa, quando mi capitava di incrociare uomini/ragazzi (quando ho iniziato ad uscire da sola, ad esempio nel tragitto casa-scuola, o per altre necessità)che mi lanciavano occhiate maliziose, suonavano il clacson quando passavano in macchina di fianco a me, oppure sui mezzi pubblici quando alcuni ragazzi (mi ricordo di alcuni marocchini) mi fissavano insistentemente, sorridendo. Io in quei momenti mi sentivo terrorizzata, tanto che avevo paura che essi potessero seguirmi e farmi qualcosa di brutto. Qualcuno mi ha addirittura toccata in mezzo alle gambe, una volta in cui il tram che prendevo ogni giorno per andare a scuola era molto affollato e perciò eravamo tutti molto vicini (allora ero solo una ragazzina di 13 anni, e ci ho impiegato molto tempo a capire ciò che mi era successo). È stato proprio a seguito di queste esperienze che ho cominciato a sviluppare questo forte sentimento di ansia quando incontro un uomo o un ragazzo più grande di me, quando non esco accompagnata da qualcuno. L'ansia peggiora quando questa persona incrocia il mio sguardo: subito penso che abbia cattive intenzioni, anche se potrebbe non essere vero. Sono sempre in compagnia della mia ansia quando esco di casa, ho pensieri brutti ricorrenti, sono sempre all'erta e appena vedo un uomo "mi metto in guarda". Nonostante ciò non ho mai subito violenze sessuali, ma ho sempre paura che questo possa accadere. Ultimamente, ad esempio, c'è un ragazzo di circa 25 anni che abita nel mio stesso quartiere e che circa 3 mesi fa mi si è avvicinato parlandomi mentre facevo un giretto sotto casa, come facevo quasi ogni giorno. Da allora le volte in cui esco, lui mi si avvicina (generalmente in bicicletta) con l'intento di scambiare qualche parola. In realtà dopo un paio di volte che l'ho incontrato da sola, ho smesso di uscire terrorizzata dall'idea che potesse accadere un'altra volta. Mi capitava di vederlo da lontano, fermo, come se in attesa di controllare i miei movimenti. Ogni volta mi assale un'ansia fortissima e non ho mai più preso in considerazione l'idea di uscire da sola, nemmeno per poco tempo, come ad esempio per andare a buttare la spazzatura. Se possibile esco solo in compagnia di mio fratello o di mio padre: solo così mi sento leggermente più sicura. Quello che mi spaventa è che non so effettivamente cosa questo ragazzo voglia da me: se voglia fare amicizia con me, se si sia infatuato di me (non l'avevo mai visto prima, sebbene uscissi regolarmente) o se abbia brutte intenzioni. La mia mente è invasa di pensieri catastrofici e interrogativi e quando mi sembra di aver dimenticato finalmente l'accaduto, succede che casualmente dalle finestre lo vedo passare vicino casa e ogni mia preoccupazione si ripresenta nuovamente e con più intensità. Nonostante ciò, i miei familiari sono al corrente di questo, ma sostengono che il ragazzo in questione non abbia niente di cattivo e che forse vorrebbe solo conoscermi. Non sanno però che ho rinunciato ad uscire per colpa sua, nel caso mi è capitato di inventare scuse plausibili.
A questo punto vorrei chiedere se sarebbe utile iniziare un corso di psicoterapia per controllare questi miei stati ansiosi e questa paura di essere abusata, o se questo non dovesse essere il percorso giusto da intraprendere. Vorrei ribadire il fatto che forse sono io che immagino avvenimenti disastrosi (in questo caso, in merito a questo ragazzo), ma dovrei comunque fidarmi del mio istinto/paure (evitando di incontrarlo e quindi uscire) oppure controllarle ed essere più fiduciosa? Come dovrei comportarmi?