Ansia da prestazione a scuola o voglia di fare nulla?

Inviata da manuela · 1 feb 2016 Orientamento scolastico

Buongiorno! mio figlio 15 anni ad aprile frequenta il primo anno di liceo scientifico aeronautico (per sua scelta) la scuola gli piace ma poca voglia di studiare e pochissima concentrazione, lo seguo molto e so che studia ma al compito in classe cade spesso in errori grossolani e di distrazione e dice che non si ricorda più nulla di quanto ripassato il giorno prima... e' un disturbo cognitivo o pura ansia???? non so più come aiutarlo, grazie manuela malavasi

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Miglior risposta 3 FEB 2016

Cara Manuela
io penso che probabilmente suo figlio, che si è iscritto al liceo Scientifico Aereonautico, abbia fatto una scelta basata sull'entusiasmo e sull'interesse (e questo è un fatto positivo), però non ha focalizzato bene nella mente il fatto che avrebbe dovuto impegnarsi moltissimo (e questa è la nota dolente).
Nell'attuale situazione è come che lui non si sia mentalmente ancora "attivato" nello studio e quindi va avanti incespicando.
Tenta di studiare ma essendo assente il "motore" che dovrebbe permettere alla mente di funzionare pienamente, la cosa va avanti a stento e produce tutti i sintomi che lei ci descrive.
Questo che ho chiamato "motore" sarebbe la motivazione necessaria a far in modo che la mente possa recepire le cose che studia, memorizzarle e apprenderle correttamente.
Insieme a questa questione c'è, probabilmente, anche il fatto che suo figlio non ha un adeguato metodo di studio che invece dovrebbe essere appreso ed applicatro correttamente.
Provi a parlare con calma con suo figlio, sostenendolo e motivandolo e pure a colloquiare con i professori e facendo capire loro che suoi figlio deve essere guidato ad apprendere un metodo di studio efficace.
Se il ragazzo non ha avuto in precedenza problemi come deficit particolari d'intelligenza o disturbi dell'attenzione o altro, dubito che si siano creati ora...
Non è che sia.... innamorato?
A quell'età succede!
Parli con suo figlio.
Un caro saluto
Dott.Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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13 FEB 2016

Gentile Manuela,
ritengo sia importante sapere qual è stato il rendimento scolastico del ragazzo negli anni precedenti perché se è stato sempre buono è difficile pensare ora a problemi nella sfera cognitiva ed è più probabile possa esserci una qualche causa emotivo-affettiva ad interferire nel suo rendimento attuale.
Se lei per prima non è troppo ansiosa e concentrata solo sulle prestazioni scolastiche del ragazzo può cercare, attraverso un dialogo tranquillo e senza svalutarlo, di farlo aprire su eventuali problemi personali riguardanti le emozioni e l'affettività in questo periodo.
Se non riesce ad avere informazioni utili è consigliabile rivolgersi ad un professionista per una psicoterapia familiare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 FEB 2016

Cara Manuela
Non si possono diagnosticare disturbi dell'attenzione senza sottoporre il ragazzo a test specifici.In linea di massima posso dire che i deficit attentivi si manifestano subito ai primi anni di scuola e sono accompagnati,quasi sempre,da iperattività.Per esclusione deduco che non trattandosi della cognitività,si può pensare a distrazioni adolescenziali,a tempeste ormoniche che lasciano il tempo che trovano.Sono certo che,trascorso qualche tempo,tutto tornerà nella normalità.
Dr.LUCIANO DI RIENZO

Luciano Di Rienzo Psicologo a Avellino

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4 FEB 2016

Gentile Manuela,
Suo figlio è nel pieno della fase adolescenziale ma questo non giustifica comunque i deficit di attenzione e gli errori grossolani (bisognerebbe valore poi in che senso, se intende errori ortografici elementari ondi altro tipo) che potrebbero essere dati da problematiche di apprendimento. Questo naturalmente può essere valutato in sede di colloquio con uno psicologo professionista, tramite somministrazione di test cognitivi in grado di valutare il suo livello intellettivo e la sua praticità con attività di lettura, scrittura, calcolo, sintesi etc.. Non fa riferimento a quale fosse il suo rendimento scolastico negli anni precedenti (elementari e medie) per valutare se eventualmente è un problema pregresso verso il quale non si è intervenuti adeguatamente a suo tempo oppure tutto si sta verdificando adesso e quindi potrebbe essere invece collegato a qualche evento attuale che ha una avuto una particolare valenza emotiva per il ragazzo. Insomma sono tutte ipotesi ma vanno avallate dai dovuti strumenti.
Un caro saluto e qualora avesse bisogno non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Di Rosa Raffaella
Psicologa clinica e dell'età evolutiva, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Villaricca (Napoli).

Dott.ssa Di Rosa Raffaella Psicologo a Villaricca

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3 FEB 2016

Buongiorno Manuela,
è un bene che lei segua suo figlio nello studio ma a volte questo non basta. Ha provato a parlare con lui di come si sente e di come sta vivendo un momento di crescita così difficile? E' al primo anno, l'adolescenza è nel suo pieno, magari ha perso alcuni amici nel passaggio da una scuola all'altra.
Spesso ragazzi e bambini manifestano un disagio emotivo diminuendo il rendimento scolastico: questo non significa necessariamente che ci sia la necessità di una psicoterapia. Consiglio sempre ai genitori di attivarsi in prima persona prima di coinvolgere un professionista: questo aiuta a non far sentire i figli patologici ed a trasmettere loro la sensazione di avere genitori efficaci e capaci di intervenire nei momenti di difficoltà. I ragazzi ed i bambini dovrebbero sapere che i momenti difficili ci sono ma che possono superarli grazie alle proprie risorse ed al sostegno dei genitori. Parli con suo figlio, gli chieda come sta vivendo questo momento di vita, lo rassicuri, lo faccia sentire capace, gli dica che è fiera di lui magari ricordandogli aneddoti in cui è stato bravo, cerchi di farlo parlare di eventuali sofferenze o preoccupazioni che sente. Solo se il suo intervento dopo diverse settimane non dovesse avere alcun effetto provi a contattare uno psicoterapeuta specializzato in adolescenza.
Cordialmente, Griffini dott.a Barbara

Dott.ssa Barbara Griffini Psicologo a Parma

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2 FEB 2016

Buongiorno Manuela,
sono contenta di sapere che è una mamma attenta che vuole aiutare suo figlio. Come prima cosa cercherei di capire cosa possa distrarre o far dimenticare velocemente le informazioni a suo figlio. Si rivolga ad uno psicologo esperto in problematiche scolastiche che farà fare una serie di test standardizzati per valutare l'andamento cognitivo ed affettivo del ragazzo. Spesso ragazzi con disturbi dell'apprendimento vengono considerati svogliati e pigri, quando invece la difficoltà potrebbe essere di altra natura. Lo psicologo effettuerà anche la valutazione del quoziente intellettivo in modo da capire se questo aspetto influisce sul rendimento di suo figlio.
Un caro saluto e se dovesse avere domande mi contatti in privato.

dott.ssa Miolì Chiung
Studio di Psicologia Salem
Milano - Agrate - San Donato M.se

Anonimo-125892 Psicologo a Milano

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2 FEB 2016

Buongiorno sig.ra Malavisi

di natura diversa possono essere le cause che originano questo tipo di malessere:
cause individuali
- ansia e depressione
- problemi di autostima
- deficit di attenzione
cause relazionali
- conflittualità famigliari
- conflittualità relazionali/sociali
- eventi traumatici e stressanti: a tal proposito Le chiedo ci sono stati dei forti e importanti cambiamenti nella vostra famigliare o nella vita del ragazzo al di là dell'inizio della scuola superiore?

I diversi fattori possono interdipendere tra essi causando il malessere che Lei nomina; se lo ritiene opportuno si confronti con un professionista al fine di individuare le strategie quelle più efficai per essere si sostegno e di supporto a Suo figlio.

Dott.ssa Cristina Fumi
psicologa psicoterapeuta Milano

Dott.ssa Cristina Fumi Psicologo a Milano

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2 FEB 2016

Gentile Manuela,
con così poche informazioni e senza vedere suo figlio, non si può capire quale sia il motivo della fatica che sta facendo. Potrebbe essere che studi male, con poca attenzione e, di conseguenza, le prestazioni non siano delle migliori. La domanda però è: perché studia male? Difficoltà di concentrazione, di motivazione, di lettura, ansia, poca capacità nell'organizzarsi, poca fiducia nelle sue capacità... Ognuno di questi potrebbe essere un valido motivo per non riuscire a studiare bene! Le consiglierei di rivolgersi ad un collega della sua zona in modo da valutare approfonditamente la situazione.
Cordialmente,
Dott.ssa Milena Barone

Dott.ssa Milena Barone Psicologo a Albignasego

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