Ansia bambino nove anni e approcci terapeutici migliori. Aiuto
Buongiorno, Le scrivo per quanto riguarda il mio bimbo di 9 anni quasi 10. Lui al momento soffre per un disaggio che forse non e fisico ma si manifesta con sintomi fisici. Dico forse, perché dobbiamo ancora escludere le cause fisiche. Quindi non so se è una causa fisica che insieme ad un trauma che ha subito un anno fa, gli hanno creato un disagio psicologico, o è soltanto un disaggio psicologico. Un anno fa come le dicevo ha subito un trauma. Si e strozzato con un pezzo di sushi piccante. per una settimana forse poco più aveva paura di mangiare, lo diceva lui stesso di avere paura (fortunatamente abbiamo un buon rapporto di comunicazione) e mangiava piano o si rifiutava certi alimenti che a lui sembravano troppo duri. Quel disaggio sembrava fosse passato invece e ritornato. Forse per il fatto che in vacanza (siamo stati via per due settimane) abbiamo usato per molte ore, ogni giorno, l'aria condizionata in macchina. Ci siamo spostati molto e gli e venuto un sacco di catarro. Con uno sciroppo che fluidifica le secrezioni mucose è stato meglio per un po ma adesso è tornato. Questa sensazione forse gli ha fatto tornare la paura. A volte mangia normalmente a volte si vede che ha paura ( mangia pianissimo, lui solitamente e un mangione e mangia molto e molto velocemente) e lo dice lui stesso di avere paura. Quando gli ho chiesto questi giorni come si sente e perché è triste mi ha detto che è triste perché non riesce a mangiare, che si sente il catarro nella gola. A volte dice proprio di avere paura di strozzarsi, poi magari torna a mangiare normalmente. Non vorrei che questo si trasformasse in un problema più grande quindi avrei bisogno di aiuto. Capita che si lamenta anche di mal di pancia e l'altra settimana mentre giocava correndo con i bambini fuori dalla scuola mentre suo babbo era all' colloquio con le maestre si e sentito male Portato a casa, si è ripreso. Questo sopra, e un messaggio che ho scritto la settimana scorsa e inviato a un paio di professionisti. Gli aggiornamenti sullo stato di mio figlio è che da una settimana mangia normalmente e tanto (ogni tanto mi chiede di lasciarlo cucinare e allora lo accontento ) Mangia a collazione, pranzo, cena e merende ma continua a riferire catarro in gola, che descrive come una sensazione di ostruzione, come se avesse la gola gonfia, sputa spesso e riferisce paura di strozzarsi ogni tanto. Diciamo che lamenta paura 1 volta ogni due giorni, anche se mangiare, mangia come un grande. Ieri mi ha riferito che la maestra è cattiva. Chiedendo il perché, mi ha detto che la maestra ha detto ai bambini di stare attenti e non gonfiare mai i palloncini da soli perché un bambino una volta mentre gonfiava il palloncino, gli e andato di traverso ed e finito in ospedale perché stava per strozzarsi. Ovviamente le intenzioni della maestra erano buone, lui poverino pero vive tutto in maniera amplificata. Per me è anche ovvio che questa situazione covid , tutti i messaggi che gli vengono trasmessi, lava le mani, metti la mascherina, non toccare i compagni, se no ti ammali e da covid si può morire, se non muori tu sei un untore perché trasmetti la malattia a casa e di conseguenza può morire la nonna, il babbo la mamma ecc.. hanno influenzato. Basta guardare come la vivono gli adulti. Perché un bambino questa situazione dovrebbe viverla meglio ? Venerdi, non ricordo bene il perché, mentre eravamo nel letto, ho fatto l'affermazione '' il mio bimbo sta crescendo'' e lui ha risposto che non vuole. Provando a chiedere se forse ha un po di paura anche di crescere lui mi ha risposto : '' forse e quello! Perché non ho voglia di crescere e invecchiare e morire, e che tu e il babbo invecchiate e puoi morite'' Io e suo babbo (andiamo abbastanza d'accordo) siamo separati ed entrambi dormiamo con lui nel letto. Lo so che in molti mi diranno che è grande, quando ci siamo separato 5 anni fa forse per lui o forse per i miei sensi di colpa, abbiamo iniziato a dormire insieme nel letto, e poi non so da un paio di anni ho pensato a farlo dormire da solo ma , non ho mai trovato il momento ''giusto'' per farlo abituare a dormire da solo in questi 2 anni. Per momento giusto intendo forse un momento in cui lui non abbia qualche difficoltà e io lo veda completamente felice e sereno. Prima ha sofferto molto per la separazione. Adesso sembra sereno per quanto riguarda la separazione. Ho un compagno che quasi convive con noi da un anno e a mio figlio piace molto. Almeno quando glielo chiedo è cosi che mi dice e quando mio compagno non c'e perché a casa sua, mio figlio chiede di lui e chiede quando torna, e di chiamarlo e dirli di tornare. ecc. Il mio figlio lo considera come un amico per come la vedo io e per il rapporto che vedo tra di loro. In questi anni ha avuto difficoltà anche a scuola. Faceva fatica a leggere bene quindi lo abbiamo portato dal logopedista. In questi anni ha perso anche il nonno da parte del padre, e l'anno scorso il nonno da parte mia. Cioè mio padre. Insomma ho pensato di evitarli un ulteriore dispiacere e ho sempre posticipato per un periodo in cui consideravo fosse ''pronto''. Adesso non l'ho più fatto perché non volevo lui pensasse che lo faccio dormire da solo per poter dormire con il mio compagno. Quindi ho posticipato per quando ci trasferiamo. Dobbiamo cambiare casa a breve. Mi dispiace per essermi dilungata, spero il messaggio verrà letto con attenzione fino alla fine. Come ognuno può capire, per una mamma e una quasiasi persona non del settore, la moltitudine di questi approcci terapeutici confondono. So che ci sono terapie cognitivo comportamentali, altre come la psicoterapia psicodinamica Integrata con approcci come l'analisi transazionale, la terapia strategica breve, ecc Infatti i due professionisti a cui ci siamo rivolti e che dovremmo conoscere a breve usano queste terapie. Uno, specializzato in analisi transizionale e l'altro cognitivo comportamentale. Ma come si fa a scegliere? potete consigliarmi la terapia più indicata per questo tipo di problematiche ? Ansia, somatizzazione, forse fobie? e magari che ci dia un aiuto anche con l'autostima ? Vorrei fare una scelta consapevole e come potete immaginare, sono cose non facili da capire o decidere e non è che si può andare oggi da uno e domani da un altro perché perderebbe fiducia in questa figura professionale e poi qualsiasi terapia per quanto sia buona non funzionerebbe. Credo nella psicologia, ma non credo nelle terapie interminabili che non penso siano la soluzione per nessuno ! a meno che non si abbia un problema che non può essere curato e con cui ci si deve convivere. Per tutti gli altri casi, non credo nelle terapie interminabili e penso che se un professionista non ti aiuta a risolve un problema, non e il professionista che fa per te.
Vi sarei tanto grata per un consiglio. Vorrei aiutare il mio figlio nel migliore dei modi ma non so come fare se non rivolgermi a qualcuno che lo possa aiutare, ma aiutarlo veramente.
Grazie a tutti ! Attendo vostre opinioni