Ansia al ristorante

Ultimamente la maggior parte dei clienti nuovi riporta quello che hai scritto tu. Un piccolo passo, piccolo ma non per questo meno importante, sarebbe rimanere dove sei (al tavolo ad esempio) per cinque minuti da quando inizi a stare male. Ad esempio sei già seduta al ristorante, inizi a guardare il menù e senti caldo, senti quella sensazione di svenimento che conosci bene. A quel punto guardi l'orologio e per cinque minuti rimani dove sei. Dopo cinque minuti potrai decidere se rimanere e goderti il pranzo oppure andare a casa.

Dott.ssa Valeria Maccarini

Cara S.,

Capisco quanto questa difficoltà crei un conflitto dentro di lei: evitare l'ansia e il malessere non uscendo, ma privandosi di qualcosa oppure accettare gli inviti, sapendo poi di non riuscire a godersi quel momento. Sarebbe interessante capire da quando sono insorte queste difficoltà, cosa significa per lei il momento di convialitá al ristorante, visto che è la situazione d'ansia che mette in risalto primariamente. Inoltre, bisognerebbe capire in quali altre situazioni soffre di quest'ansia, se sono tutte situazioni sociali e hanno, ad esempio, una matrice comune.
Le consiglio, come ha già fatto il suo medico di base, di contattare un professionista ed iniziare un percorso psicologico e/o una psicoterapia.
Le auguro tutto il bene e le comunico la mia disponibilità, qualora fosse interessata ad un primo colloquio.

Un caro saluto,
Dott.ssa Viviana Ciavatta

Gentile utente ,
In questo momento può essere utile stare.
Stare in quello che ha e in attesa di un lavoro psicoterapico. Anche questo è un modo per iniziare a lavorare per lei, stare con i sintomi in modo da poterci lavorare.

Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli

Salve S., mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Ciao s.
Innanzitutto non ti preoccupare, tutto quello che hai scritto coincide perfettamente con un disturbo d'ansia molto comune e soprattutto risolvibile. quello che ti consiglio è di intraprendere subito un percorso psicoterapeutico che possa dapprima aiutarti a comprendere le motivazioni sottostanti il tuo malessere, poi attraversarle e infine affrontarle. Rimango a disposizione per iniziare un percorso di conoscenza interiore e di utilizzo di strategie efficaci per gestire e affrontare il tuo disturbo d'ansia. Ricevo anche online. Dottoressa federica ingrassia

Gentile S.,
è molto probabile che lei soffra di ansia sociale e quindi si senta in difficoltà a contatto con altre persone come può accadere andando al ristorante.
Probabilmente questo disagio insorge anche in altri contesti e può accompagnarsi ad altri disturbi che hanno come comune denominatore la bassa autostima.
Per attutire l'ansia di questo evento specifico può chiedere al suo medico la prescrizione di un ansiolitico benzodiazepinico da assumere un'oretta prima ma la vera soluzione del problema sta nell'intraprendere un percorso di psicoterapia preferibilmente ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Salve,
quelli che lei ha descritto sono i sintomi dell'ansia, che non è qualcosa che però giustifica tali sintomi nel senso che in quei momenti davvero lei non sta bene. Fare accertamenti medici le ha permesso di stare più tranquilla perché ha la certezza di non avere problemi a livello organico.
Quando la spiegazione a questi sintomi sta dentro di sé la soluzione è la psicoterapia, dunque non è possibile suggerirle delle soluzioni nel breve termine perché significherebbe non dare il giusto spazio ai suoi vissuti e non prendersi il giusto tempo per comprenderli e capire come aiutarla.
Lei scrive che è da qualche anno che manifesta questa sofferenza. La invito a chiedere aiuto a un professionista. Prima lo fa, meglio è, per riuscire a stare meglio con se stessa e con gli altri.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Pallottini

Gentilissima S.
mi spiace per quello le le sta accadendo, ma è oggettivamente difficile darle qualche consiglio, non conoscendo la sua storia, indagare sulle motivazioni. Ho seguito due ragazze che avevano lo stesso problema, ma era legato al post lockdown Covid, e i consigli generalisti, purtroppo, non hanno molto valore.
Dovrebbe cercare di capire da che cosa è causa questa ansia, se è collegata a qualche fatto specifico, da quanto tempo le succede, se succede solo al ristorante o in generale nei luoghi affollati, quale rapporto ha lei con il cibo (è per caso salutista, vegana, soffre di allergie ecc.).
Gli unici consigli, come ho scritto sopra sono quelli generici per alleviare gli stati di ansia, andare a camminare, possibilmente nella natura, imparare a respirare in maniera profonda e diaframmatica, provare il training autogeno. Ma sono tutte tecniche che devono essere apprese e utilizzate in un percorso psicologico completo. Come ho spesso detto, e qui lo ripeto, lo psicologo non è uno psicofarmaco. Noi siamo troppo abituati a trattare solo il sintomo (ho mal di testa prendo un analgesico, ho mal di schiena un anti infiammatorio, bruciore alla stomaco un antiacido ecc.) mentre va ricercata la causa e va lavorato su di essa. L'ansia è un'emozione e, di fatto, è un sintomo, l'espressione di qualche disagio che magari non si conosce. Bisogna indagare, trovare il problema e risolverlo attraverso un percorso psicoterapeutico progettato ad hoc per la specifica situazione.
Le auguro di riuscire a superare questo disagio e sono a sua disposizione se volesse maggiori informazioni
Cordialmente
dott. Rodolfo Vittori

Buongiorno S,
come hai ben detto più cerchi di evitare queste situazioni per paura che tu possa stare male, più ti dai conferma che sicuramente starai male e quindi che hai fatto bene ad evitare, perdendo le capacità che hai di affrontare la situazione. Comprendo come sia una situazione paradossale, perché sei ben cosciente di questo aspetto, ma non riesci a fare diversamente perché la paura di star male è troppo grande. Ti consiglio di prendere contatto con un* terapeuta breve strategic* per riuscire, nel più breve tempo che è possibile, a scardinare questa dinamica che mantiene l'ansia e la paura, in questo ambito e negli altri che vorrai esplorare col terapeuta.
Resto a tua disposizione in studio come anche online, e ti auguro buona giornata
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Cara S. ,
mi dispiace per la situazione che si trova ad attraversare, ho in carico un paio di persone che vivono lo stesso problema. Serve tempo per capire da dove deriva quest'ansia e qual è la paura che la alimenta, con queste poche informazioni non è possibile capire e dare dei suggerimenti. Che ruolo ha per lei il cibo? Il mangiare in compagnia? L'essere guardati mentre mangia? Il ristorante a cosa può essere collegato? A disposizione anche online.
un caro saluto

dottor Marco Folla