Da quasi un anno e mezzo ho cambiato lavoro e nei miei 15 anni di esperienza in altre realtà non ho mai vissuto un’ansia del genere.La mattina mi sveglio come se qualcuno mi avesse dato dei pugni allo stomaco e porto questo malessere tutto il giorno.A lavoro sto in ansia di sbagliare,di fare,non fare di rispondere al telefono.Sono carica di tantissiime attività e sola perché il collega che fa parte della mia area è praticamente assente ,disordinato e poco affidabile e tutti convivono con qst realtà, titolare in primis.(lavora da 16 anni li e da oltre 10 è cosi) .Qst carico aumenta il mio margine di errore e le mie ansie.Mi sento sempre sotto esame e la
Sera spesso torno a casa e mi sfogo in un pianto confidando a mio marito che mi sento talmente male che ho paura che possa accadere qualcosa di brutto.tachicardia,mal di stomaco,debolezza fisica...il titolare mi suscita tutto questo! Agitazione, ansia e perfino paura.Svegliarsi giá così è snervante non so quanto possa durare
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18 OTT 2017
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Gentile Mariangela,
L'ambiente di lavoro di per se è spesso carico di tensioni e stress, certamente la presenza di collaboratori poco efficaci aumenta il proprio senso di impotenza.
Quest'ambiente così strutturato genera ansia e frustrazione, in tal senso la capacità di resilenza o resistenza allo stress diventa fondamentale.
Lei può agire innanzitutto aumentando il proprio senso di autoefficacia e diminuire gli aspetti relativi all'ansia.
Mi sembra di capire inoltre che sussistono già malesseri fisici che segnalano l'esigenza di un intervento veloce.
Per alleggerirla e sostenerla in questo momento sarebbe necessario iniziare un adeguato percorso psicologico in cui lei possa esplorare tutte le dimensioni personali e lavorative della difficoltà.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Donatella Costa
22 OTT 2017
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Gentile Mariangela,
lei non ha esplicitato i motivi che l'hanno portata ad un cambiamento, ma certamente 15 anni nello stesso ambiente lavorativo le avevano fornito l'esperienza necessaria a darle sicurezza nell'affrontare le problematiche quotidiane.
L'impatto con un contesto nuovo, male organizzato e poco collaborante a livello relazione, ha minato questa sicurezza, elicitando ansie che si manifestano a livello somatico.
Un supporto psicologico che migliori la sua autostima e le permetta di individuare adeguate strategie di coping, potrebbe essere un supporto necessario in questa delicata fase esistenziale.
I miei migliori auguri
Dott,ssa Vanda Braga.
18 OTT 2017
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Gent.ma MariaAngela, cosa le sta accadendo? Perché sta perdendo le sicurezze che aveva nel precedente lavoro. E quali di quelle sicurezze conserva ancora e quali invece sente di aver perso.
Condivido con la collega la posizione di dover meglio riflettere e analizzare la sua posizione sul "ho cambiato lavoro".
Cosa di questo cambiamento è secondo lei causa del suo malessere? Mi creda non può essere solo la caratteristica del suo collega a minare la sua tranquillità ed efficienza. Allora sposti l'attenzione dai sintomi e vada alla "ricerca", analisi, delle vere possibili cause.
18 OTT 2017
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Gentile Mariangela,
Bisogna partire da due aspetti fondamentali, il primo perché ha cambiato lavoro, il secondo come sta affrontando un cambiamento così radicale dopo 15 anni in un altro contesto lavorativo.
Per superare questo momento ovviamente posso suggerirle solo un percorso psicologico ma credo potrebbe aiutarla anche affrontare il capo.... a meno che non ci sia anche un problema con l'autorità...
18 OTT 2017
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Gentile Sig.ra Margherita,
Il problema da lei sollevato la riguarda in prima persona, ma se è la prima volta che lo riscontra in se stessa in un contesto lavorativo e per di più lo percepisce anche nei suoi colleghi, allora è il sistema che ne è all'origine. Ognuno ha il suo posto e la sua influenza nel determinare questo stato di cose, compreso il collega assente. In questi casi è indicata una supervisione a prescindere dalla tipologia del lavoro svolto dal sistema. Ovviamente se il suo malessere dovesse peggiorare, è necessario un intervento psicoterapeutico.
18 OTT 2017
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Gentile Mariangela, da quello che scrive mi sembra di intuire che sia una situazione che si è cronicizzata da diverso tempo e che ha poche possibilità di miglioramento così per come la definisce. Prima di questo momento, ha scritto, non ha ma avvertito questa paura...mi domando se questi timori riguardino più la sfera lavorativa intesa come possibile perdita del lavoro o come paura più riferita a lei, alla sua persona.
Ci sono molti quesiti che dovrebbero trovare una risposta e che potrebbero definire meglio questa situazione... (ha pensato a qualche alternativa rispetto a questo lavoro?, come è il rapporto con i colleghi?, ci sono stati "errori" che hanno pregiudicato la sua attività?)
Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di comprendere meglio la situazione e impostare degli obiettivi di lavoro al fine di una migliore gestione di questa sfera che le crea sofferenza.
Dott.ssa Paola Tagliani
Vigevano (PV)
18 OTT 2017
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Salve Mariangela.
Non è sano per la salute psicofisica continuare a lungo questo malessere quotidiano e per questo occorre provare ad indagare se si tratta di un suo super-responsabilizzarsi e perché oppure se siano le richieste esterne dell'ambiente lavorativo a cui lei non sa o non può sottrarsi. In entrambi i casi sarebbe carino per lei provare a sottrarsi al carico di lavoro con una opportuna malattia che la allontani e che le mostri che cosa succede se lei non c'e ....
18 OTT 2017
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Salve Mariangela, ho letto attentamente il suo post e stavo riflettendo sulla sua condizione. Non deve essere affatto facile svegliarsi in quella condizione. Le faccio una domanda? a parte con suo marito ha provato a esternare questo suo senso di precarietà e di sbagliare (forse anche paura di perdere il lavoro)? magari proprio con il suo capo? se non lo ha fatto le chiedo? qual'è la cosa peggiore che potrebbe succedere se lo facesse?
Non conoscendo la sua storia è difficile stabilire le origini di queste sue sensazioni ma potrebbe essere utile comprendere meglio cosa lei si aspetta dai suoi gesti, quelli compiuti e quelli non.
Per ora le auguro buna giornata.
Dott. Andrea Ligozzi
18 OTT 2017
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Buongiorno Mariangela,
è evidente nella sua mail tutto il peso che sente di dover portare senza aiuti, se non quello emotivo di suo marito.
Le problematiche organizzative sembrano irrisolvibili, o quanto meno il titolare non sembra in grado di agire in quella direzione. L'azione che potrebbe mettere in atto riguarda il disattivare la risposta di ansia connessa all'idea del giudizio che gli altri possono avere di lei e del suo operato. utilizzando una terapia breve, con approccio EMDR potrebbe abbassare velocemente la sintomatologia e successivamente andare a lavorare sui vissuti relativi ai sensi di colpa/responsabilità che possono essere alla base di quello che sente oggi. in grande in bocca al lupo, rimango a sua disposizione
Paola Gambini-PAdova
18 OTT 2017
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Gentile Mariangela,
spesso queste situazioni di disagio in ambiente lavorativo si creano quando il datore di lavoro non è in grado di gestire in modo proficuo i suoi dipendenti e l'organizzazione del lavoro. Ecco le richieste e le responsabilità ricadono più su una persona rispetto ad altre, creando ansia e stress. Certamente non è semplice pensare di cambiare lavoro e cercarne un altro ma potrebbe farsi aiutare da un terapeuta e vedere se le cose migliorano. Se il tentativo funziona, riuscirà sicuramente a lavorare più serenamente, altrimenti potrà decidere con maggior sicurezza se cambiare lavoro.
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Grazia Galletta
18 OTT 2017
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Buongiorno Mariangela,
mi pare di capire che il contesto organizzativo in cui è inserita sia caratterizzato da un certo grado di destrutturazione e disorganizzazione. Avere il controllo del proprio lavoro può essere più difficile in contesti imprevedibili come quello che descrive, specie se si è persone precise e orientate al lavoro ben fatto. Chiaramente più imprevedibilità e destrutturazione c'è in un ambiente di lavoro e più è probabile commettere errori; purtroppo a volte non si possono mettere pezze dappertutto e ci sta che si commettano errori (questo anche quando l'ambiente è ben gestito, siamo esseri umani). C'è poi un altro aspetto: l'azienda come gestisce gli errori? si apre la caccia alle streghe? lo mettono in conto e vanno avanti? attribuiscono "due pesi e due misure"? anche questo è un aspetto importante da considerare di cui però non parla.
Una consulenza psicologica potrebbe facilitarla a mettere a fuoco le sue caratteristiche personali e quelle dell'azienda in cui si trova per capire dove sono le maggiori divergenze e pianificare strategie sulla base di prospettive che forse non ha ancora considerato.
Un caro saluto - Luisa Fossati
18 OTT 2017
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Buongiorno Mariangela,
Dai pensieri negativi che descrive, sembra che questo nuovo contesto di lavoro abbia aperto dentro di lei una grande paura del giudizio e un profondo senso di impotenza.
Le è mai capitato in passato di sentirsi così?
Ha mai avuto pensieri così negativi su di sé, per esempio in ambito scolastico?
A volte le situazioni lavorative sono stressanti di per sé e per le caratteristiche proprie del lavoro, altre volte possono richiamare esperienze negative precedenti e farci sentire ancora peggio.
Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla molto in entrambi i casi, sia a trovare strategie nuove per gestire l'ansia, che a capire meglio se qualcosa del suo passato è stato risvegliato oggi per la prima volta.
Se il malessere continua non aspetti molto,
Resto disponibile per qualunque dubbio o necessità.
18 OTT 2017
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Buongiorno Mariangela. Purtroppo spesso l ambiente di lavoro è carico di tensione magari anche per incapacità di gestione dei datori di lavoro. È evidente che per lei questo sta diventando insostenibile perché le sta rovinando la vita. Ha due alternative cercare un altro lavoro che non è facile immagino, o imparare a gestire lo stress e vivere il lavoro con più distacco. Cercando un professionista che la aiuti.
Dr. Mariachiara Olianas
17 OTT 2017
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Cara Mariangela,
potrebbe intanto partire dal capire che significato ha per lei avere cambiato lavoro e scelto proprio questo, perchè può darle delle chiavi di lettura diverse, da cui trarre delle prime risposte su questo malessere, e magari farlo con l'aiuto di un professionista per indagare anche più in profondità. In bocca al lupo!