Salve, sono un ragazzo di 25 anni e attualmente studio all’Università. Ho iniziato un percorso di terapia 2 anni fa per una depressione moderata, poi evolutasi in un disturbo depressivo più grave con condotte anti-conservative e necessità di un intervento anche farmacologico. Il legame con il mio terapeuta è (stato) intenso, sincero e positivo per diversi aspetti, ad esempio il discreto supporto che mi ha offerto durante molti momenti di crisi.
Ora, dopo un sollievo di alcuni mesi, episodi di bullismo e di rifiuto mi stanno rigettando nella spirale della depressione e niente sembra più avere senso. Sento in questo momento il desiderio di allontanarmi dalla terapia e dalla terapeuta, ma con un due ulteriori “desiderata” opposti: intraprendere un altro percorso con un’altra professionista da un lato, oppure “seppellire” tutto il materiale psicologico venuto fuori e non fare più nessuna seduta con nessuno, almeno per ora.
Sento come se anche il percorso che ho intrapreso all’Università, (psicologia), non avesse più senso. Eppure mesi fa lo volevo ardentemente. Posto che astenia, abulia etc. possono probabilmente essere dovute al nuovo episodio depressivo, e che tendo all’autolesionismo e all’autopunizione, abbandonare ora il percorso di psicoterapia può essere controproducente? Ne parlerò anche con la terapeuta, ma vorrei un parere su se è probabile che io voglia interrompere la terapia a causa del mio stesso disturbo d’umore (che porta in effetti ad essere sfiduciati e privi di speranza) - e a causa della volontà di auto-sabotarmi (privandomi del supporto necessario e precipitando nel baratro), - o se viceversa questa volontà derivi dalla parte di me che me si vuole bene e cerca altro e diverso aiuto in un nuovo percorso terapeutico. Non so se questa terapia mi ha già dato tutto quello che mi poteva trasmettere, di certo mi ha aiutato e ho paura di abbandonarla.
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28 MAR 2022
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Buongiorno Ulisse,
non è possibile rispondere in modo preciso alle sue domande. Lei ha dei dubbi riguardo a cosa fare in relazione al suo percorso terapeutico ma ritengo che la sede più adatta per parlarne è in terapia. La sua terapeuta la conosce molto di più di quanto possiamo conoscerla con le informazioni che ci fornisce. Lei deve disporsi a esaminare profondamente con la sua psicologa la situazione che ci pone i suoi dubbi. Certo, qualsiasi cambiamento coinvolge un rischio e non è del tutto prevedibile. Ma la sua terapeuta la conosce bene e potrà aiutarle a capire quale il senso della sua insoddisfazione e quale delle sue intenzioni è prevalente e in sintonia con il suo legittimo desiderio di cambiamento e sviluppo. Inoltre è da tener presente che uno deve sentirsi sempre libero di cambiare terapeuta. Ma una tale scelta richiede l'elaborazione dei sentimenti di abbandono e separazione. E tutto ciò è materiale terapeutico di grande importanza.
Un saluto e una buona giornata.
28 MAR 2022
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Buongiorno Ulisse, credo che la sua riflessione finale, molto lucida tra l'altro, meriti di essere condivisa con la sua terapeuta. Insieme potrete trovare la chiave per dare una svolta al vostro rapporto o magari salutarvi. Ma seppellire tutto ciò che è stato fatto sarebbe davvero un peccato! Buona fortuna
28 MAR 2022
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Gentile utente,
i vissuti che descrive possono essere legati allo stato d'animo in cui riversa in questo momento.
Condividerli con il suo terapeuta con il quale ha stabilito mi sembra di capire una relazione sana e positiva può sicuramente aiutarla nel gestire la situazione.
Forse al momento non sarebbe utile prendere decisioni affrettate. Resti nel suo sentire
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Ferrara Diego Dott.ssa Sonia Simeoli
28 MAR 2022
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Buongiorno Ulisse,
non so quale terapia stia facendo con il collega, non dice l'indirizzo.
Abbandonare il percorso terapeutico con una depressione in atto non è strategico, ai fini della guarigione. Posso dirle anche che la terapia per la depressione purtroppo non è percorso breve. Se a distanza di due anni ha visto benefici questo è molto significativo. Ad ogni modo se sente l'esigenza di cambiare le consiglio la terapia EMDR, di notevole risoluzione.
Le auguro il meglio e resto a disposizione
Dott.ssa Oriana Parisi
28 MAR 2022
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Ciao Ulisse, ci sono momenti in cui è possibile ricadere nelle dinamiche che sembravano ormai superate, come dici tu potrebbe dipendere sia dal peggioramento dell’umore e dalla parte di te che tende all’autosabotaggio. Ma credo fortemente che, come in ogni altra relazione, anche nella relazione terapeutica possano esserci dei momenti di stallo, peggioramento e rotture; parlandone con il terapeuta aiutarerà entrambi a comprendere al meglio che cosa sta succedendo per poi decidere che cosa è meglio per te.
Un caro saluto