Mio fratello ha iniziato all'età di 17 anni a far uso di cocaina. dapprima saltuariamente, nel weekend con gli amici. all'età di 28 anni ha avuto due bambini dalla sua attuale compagna. lui ha sempre affermato di aver smesso, ma poco tempo dopo la nascita abbiamo scoperto che continuava a farne uso. dopo averne parlato con lei e con mia madre (mio padre non sa nulla), ha promesso a tutti di smettere, e come prova sarebbe andato a farsi l'esame delle urine ogni tot di mesi. purtroppo poco tempo fa ho scoperto ancora mio fratello. Io non ce la faccio più, mia mamma che cerca di non vedere quello che sta succedendo, non solo per i soldi che toglie di bocca ai miei nipoti e alla mia famiglia, ma anche perché se la sua compagna dovesse scoprirlo ancora porterebbe via i bambini a tutti noi, e questo non posso sopportarlo. ho bisogno di un aiuto!
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11 OTT 2013
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Buongiorno gentile Signora,
le suggerisco di rivolgersi al SERT della sua ASL di appartenenza e richiedere un colloquio dove spiegherà la situazione. Lì dovrebbero spiegarle come coinvolgere suo fratello nell'intraprendere la cura adeguata che dovrà svolgere proprio al SERT (servizio terrirotiale per le tossicodipendenze).
Cordialmente
14 OTT 2013
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salve sorella,
trattandosi di un caso di tossicodipendenza sarebbe opportuno che suo fratello iniziasse quanto prima un serio e strutturato percorso di riabilitazione. Dalla droga non si esce da soli, né basta il solo aiuto e amore dei famigliari. Inoltre io vi consiglierei di mettere le carte in tavola, nel vero senso della parola, dichiarare apertamente a tutta la famiglia (padre e moglie inclusi) che c'è un problema e da lì ricominciare tutto da capo. In bocca al lupo per tutto
13 OTT 2013
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Gentile Signora,
la migliore soluzione è rivolgersi ad un Sert della sua zona per sottoporre ad operatori esperti del settore la situazione delicata che la sua famiglia vive e per capire come poter agganciare al servizio suo fratello.
Un cordiale saluto, dott.ssa Lucia Mantovani, Milano
11 OTT 2013
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Gentile Sorella,
quanto qui presenta comporta delicatezza e gravità tale da riferire quanto le capita ad un terapeuta reale, non virtuale. Solo lui con la sua esperienza in dipendenze patologiche e competenza clinica potrà assime a lei organizzare al meglio i rapporti comlessi tra fratello e familiari e proporle nel contempo mirati interventi cognitivi, comportamentali ed emozionali riabilitativi
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a Udine
11 OTT 2013
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Genti.ma Signora
da quanto racconta mi sembra di capire che suo fratello, nonostante le promesse di smettere di assumere cocaina, alla fine continua a ricaderci. Probabilmente le difficoltà che incontra, tipiche della situazione di "dipendenza" fisica e psichica che sta vivendo, gli impediscono di tener fede alla sue promesse, non perché non voglia, ma forse perchè è molto difficile per lui riuscire a farcela da solo, senza aiuto.
Le consiglio di rivolgersi al Servizio che si occupa di dipendenze della sua ASL, così da trovare l'aiuto che in questo momento sta cercando e che potranno sostenerla anche rispetto al comportamento da tenere nei confronti di suo fratello.
Cordialmente
Dott.ssa Elisabetta Cerruti Sola
11 OTT 2013
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Gentile Utente,
suo fratello dovrebbe rivolgersi al Ser.T. (servizio per le tossicodipendenze) della sua AUSL di appartenenza e iniziare un trattamento, ovviamente dopo aver fatto una consulenza specifica e approfondita.
La dipendenza da sostanze fa trattata con un approccio integrato: supporto psicologico individuale, gruppi di terapia ed eventualmente trattamento psichiatrico (cura psicofarmacologica).
Non è semplice far comprendere a queste persone quanto possa essere importante rivolgersi ad un professionista o ad un servizio territoriale, molto spesso tendono a negare il fatto di essere dipendenti oppure a minimizzare la cosa con pseudo-giustificazioni.
Cordiali saluti,
Dott. Giuseppe Del Signore - Psicologo Viterbo