Buongiorno,
Mi scrivo per un problema che sto avendo negli ultimi mesi
Sono fidanzato con la mia compagna da tre anni e mezzo, stiamo per comprare casa.
Io vivo con i miei genitori e ho 31 anni, E sono un “mammone”
Ovviamente di questo non ne ho parlato con nessuno ma stavo pensando che una volta andato via mi sentirei piuttosto male a non avere più le mie abitudini di casa,
Non che io stia male con la mia compagna, ma la mancanza dei genitori secondo me mi farà soffrire tantissimo ,
L’idea mi piace abbastanza, anche perché è la prima volta che faccio un passo del genere .
Ma ho questo problema di non riuscire ad affrontare la cosa
O almeno per i primi momenti .
Qual è secondo voi la soluzione migliore per poter reagire a questa situazione?
Vi ringrazio tanto
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15 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Gentile Nimax,
a mio parere, più che preoccuparsi per il distacco delle abitudini di casa e per la perdita della attuale quotidianità di rapporto con i suoi genitori, dovrebbe preoccuparsi di essere convinto del desiderio di condividere più tempo all'interno della relazione di coppia progettando la realizzazione di una sua famiglia.
D'altra parte, con la famiglia di origine lei può sempre mantenere i contatti specie se la nuova casa sarà scelta in una zona non troppo distante.
Comunque, qualche iniziale timore per tutto ciò che rappresenta una novità e/o incognita è comprensibile ma fa parte delle normali esperienze del ciclo della vita ed eventuali problemi o imprevisti dovranno essere affrontati a tempo debito avvalendosi magari di un supporto psicologico.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
1 SET 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Nimax,
mi sembra che tu stia per affrontare un grande cambiamento: andare via di casa, lasciando le tue abitudini e temi che questo possa farti stare male.
Non so se pensi di trasferirti lontano dai tuoi genitori oppure no, ma immagino che tu abbia già provato a convincerti "razionalmente" del fatto che magari non sarà così male o dei lati positivi della cosa.
Probabilmente non è stato sufficiente per mandare via tutti quei pensieri catastrofici su tutto ciò che potrebbe andare male nel cambiare abitudini. Ti suggerisco di scrivere questi pensieri, senza preoccuparti del fatto che siano sensati o meno, esagerati o assurdi. Scriverli finché ne hai, senza rileggere, magari strappando il foglio dove li hai scritti.
Questo potrà essere utile per togliere potere a queste paure e poter decidere con più calma come affrontare al meglio questa situazione, secondo quelli che sono i tuoi desideri.
Rimango a tua disposizione per un confronto. Ricevo anche online.
14 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Nimax,
Cambiare le proprie abitudini non è semplice, la sua condizione è comprensibile, non si senta un “mammone” se ama la sua famiglia e ha piacere a passare del tempo con i suoi genitori, una cosa che potrà continuare a fare in una forma diversa da quella solita, non è una sostituzione, semplicemente un’aggiunta di esperienze, sensazioni, responsabilità e sentimenti, quindi lei sta arricchendo la sua vita, non sta togliendo nulla. È un passo importante che mi pare lei voglia fare da come descrive, quindi non abbia paura di percorrere una strada diversa, sopratutto perché non è da solo ad affrontarla, ha innanzitutto la sua compagna e certamente i suoi genitori.
8 AGO 2021
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Caro Nimax
La convivenza rappresenta un passo molto importante che può generare sentimenti ambivalenti di gioia, curiosità ma anche paura del cambiamento e tristezza per ciò che si lascia. In questo senso, credo sia utile per lei esplorare più a fondo il suo rapporto con i genitori così da comprendere come mai è così preoccupato del cambiamento.
Resto a disposizione qualora desiderasse approfondire il discorso (ricevo anche online).
Un caro saluto
Dott.ssa Maria Isabella Ciampi
5 AGO 2021
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Carissimo Nimax,
i rapporti con i genitori sono i primi rapporti che ha la maggior parte degli essere umani. E' da loro che è dipesa la nostra sopravvivenza. E' normale quindi sentire un attaccamento molto forte nei loro confronti. Ad un certo punto però bisogna cominciare a pensare a sé stessi come un essere umano diverso da loro e "separarsi" per iniziare un proprio percorso di vita.
E' normale avere timori, ogni cambiamento ne porta ma sono anche quelli che ci permettono di conoscerci meglio, di sperimentare altro e di procedere sulle nostre di gambe.
Un sostegno con un professionista potrebbe certamente aiutarla in questo momento così delicato, aiutare a separarsi da loro e a capire che è una persona a sé stante. Affrontare i timori e le paure in un ambiente protetto, affettivo e non giudicante potrebbero certamente servirle per rinforzare le sue risorse e la sua autonomia per intraprendere un nuovo percorso che non andrà a sostituire quello che si sta chiudendo ma che rappresenta un arricchimento personale ed umano.
Sono a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Stefania Barbaro
(ricevo anche on line)
5 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno non credo che il nucleo del problema sia lasciare i tuoi genitori, sei adulto, 50 anni fa alla tua età era usuale essere padre ed autonomo. I genitori invecchiavano presto ed erano oppressivi ed autoritari, favorendo l'abbandono del nido familiare già nel giovane uomo di circa 20- 25 anni. Ora tutto è cambiato le regole dei salti generazionali si sono dilatate. La mancanza di lavoro e il rapporto amichevole con i genitori iper protettivi induce, il non più tanto giovane uomo, a tentennare all'interno di una nostalgica bolla, dove il tempo si ferma in un eterno presente. La regola è mantenere tutto uguale, invariato, perché il nuovo si considera fatica, rischio di fallire e non come sfida, crescita, assunzione di responsabilità. Coraggio di essere semplicemente chi si diventerà, sbagliando, provando, rischiando, magari iniziando a convivere con la donna che si ama. Ma ci vuole preparazione, disponibilità a vivere l'incertezza del futuro. Per cui il vero interrogativo vnon è lasciare o meno i tuoi genitori, ma se vuoi essere nella tua vita protagonista del tuo destino, scrivere la tua storia o rimanere uno spettatore che osserva la vita mentre passa? La sicurezza ha un prezzo e si identifica con la mancanza di libertà di scelta per paura di rischiare e di assumersi le responsabilità della propria età. Coraggio giovane uomo. Vivi la tua vita.
4 AGO 2021
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Buonasera,
credo che la soluzione migliore sia quella di parlarne. Ha fatto bene intanto a scriverci, è un primo passo. Potrebbe provare a parlarne con la sua compagna, condividendo con lei le sue paure, magari scopre che non sono solo sue! E poi può tranquillizzarsi pensando che il cambiamento spaventa sempre e richiede un pò di coraggio ma ci apre a mondi che altrimenti resterebbero inesplorati. Se le sembra necessario, non esiti a contattre uno psicologo per farsi aiutare in questo passaggio. Le auguro il meglio e resto a sua disposizione, anche online. Dott.ssa Franca Vocaturi
4 AGO 2021
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Buongiorno Nimax.
Separarsi dai genitori, cominciare una convivenza, comprare casa sono passi importanti ed è comprensibile che lei abbia dei timori.
Sicuramente non sarà facile cambiare abitudini e non avere più la protezione dei genitori, ma solo un totale cambiamento le permetterà di instaurare un rapporto paritario con la sua compagna, di assumersi nuove responsabilità e intraprendere quel percorso di crescita che lei teme ma al tempo stesso desidera. Dalle sue parole, infatti, traspare tutta la consapevolezza dei limiti della sua esistenza attuale, e la determinazione a cambiarla.
Non anticipi con l’immaginazione difficoltà e problemi futuri, rischia di dar loro troppa importanza e farsi invadere dall’ansia. Li affronti via via che si presenteranno con la sua compagna e vedrà che insieme supererete tutte le difficoltà.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Elisabetta Falcolini
4 AGO 2021
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Carissimo,
lasciare la casa dei propri genitori per andare a vivere da soli è il grande passo verso l'indipendenza e l'autonomia per antonomasia. È, perciò, un profondo cambiamento sia dal punto di vista delle abitudini quotidiane, come dice anche lei, sia dal punto di vista della percezione di quel "luogo sicuro" che è "casa".
Cambiamento ancora più grande è fare questo passo per andare a vivere con un'altra persona, con cui si sta costruendo un progetto di vita. Ansie, paure, cedimenti e dubbi sono fisiologici in questa fase di transizione e penso che l'unica soluzione possibile è affrontare questo momento con serenità e senza remore. Ne parli con la sua compagna, le esprima le sue fragilità e cerchi sostegno emotivo nella coppia. Con tutta probabilità sono angosce vissute anche dalla sua compagna (sebbene in modo diverso, in misura minore o maggiore) e affrontarle insieme potrebbe darvi una maggiore coesione.
Le auguro il meglio.
Dott.ssa Federica Beglini
4 AGO 2021
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Buongiorno,
Seguo con attenzione e comprendo la tua ansia e preoccupazione.
La convivenza è un passo importante dal punto di vista sentimentale e presenta anche il primo vero ed effettivo distacco dalla famiglia di origine.
È normale che le abitudini e routine familiari oltre ai tuoi familiari ti mancheranno ma piano piano ti abituerai a nuove routine e abitudini.
Se i tuoi abitano vicino a te e la compagna potrai andare a trovarli spesso.
Se ti serve un supporto emotivo per gestire al meglio questo passo io resto a disposizione se vorrai.
Buona giornata.
Cordiali saluti.
4 AGO 2021
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Buongiorno,
grazie per avere scritto e per essersi aperto in questo "luogo" sicuro.
Capisco molto bene come si sente: uscire da una situazione di confort non è facile e intraprendere un percorso così importante è un bel passo da compiere quindi è normale che lei possa sentirsi disorientato o abbia paura. La paura stessa è un sentimento che possiamo imparare ad accettare poiché, sebbene ci sembri un'emozione negativa, è molto utile per farci comprendere i nostri limiti ed affrontarli.
Una situazione di stress può sembrare scomoda e potrebbe apparirci meglio non affrontarla, in realtà è proprio lo stess che ci permette di migliorare la nostra vita, di trovare delle soluzioni agli eventi, insomma lo stress ci serve per attivarci verso il futuro.
Non le nego che probabilmente ha ragione: forse si troverà male i primi tempi, forse le mancherà casa e tutti i benefici ad essa associati. Non è una brutta cosa questa, è normale sentire nostalgia e dimostra sensibilità, quello che mi sento di dirle è di dare fiducia alle proprie emozioni: vivere la paura e lo stress con tutte le conseguenze che queste implicano e cercare delle soluzioni, tali soluzioni però possono essere trovate solo se si affronta la situazione che abbiamo davanti. Presto potrebbe rendersi conto di aver fatto il passo più importante della sua vita e, anche dovesse succedere che si dimostri un fallimento, almeno non rimarrà con il dubbio di non averci provato.
4 AGO 2021
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Buongiorno Nimax,
Uscire dalla casa dove si vive con i genitori e andare a convivere è un passo molto importante e ha ragione che può essere complesso, perché implica cambiamenti esterni, delle proprie abitudini, ma anche cambiamenti rispetto a come ci si sente internamente e a come si vive in coppia. È una scelta che si fa in due, che fa parte della Vostra storia di coppia.
Può darsi che nel Suo caso ci siano delle variabili che rendono il passaggio un po’ più faticoso, seppur desiderato.
Potrebbe provare a condividere con la Sua compagna i pensieri che ha al riguardo, perché è qualcosa che state costruendo insieme.
In secondo luogo, potrebbe chiedere di fare dei colloqui psicologici come sostegno per affrontare questo passaggio.
Se ha altre domande può scrivermi,
In bocca al lupo!
4 AGO 2021
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Buongiorno Nimax, i cambiamenti spaventano sempre! Ciò che lei immagina legato a questo trasferimento non necessariamente corrisponde a ciò che poi accadrà realmente (mancanza dei genitori, abitudini non ritrovate).
In questo momento lei è concentrato sulla separazione dai suoi e dal suo ambiente che le è familiare e di cui conosce ogni cosa e quindi le viene difficile vedere tutta una serie di aspetti positivi legati alla realizzazione del progetto di vita con la sua compagna. Facendo questo passo si renderà conto di come si sentirà concretamente ,è solo allora potrà davvero avere una percezione sul se è un bene o un male, ma immaginarlo a priori le propone uno scenario terrificante aumentando le sue perplessità . Butti via i SE e i MA perché quasi mai ci aiutano ad affrontare al meglio le cose.
Cordiali saluti, dr.ssa Valentina Romeo, psicologa psicoterapeuta.
4 AGO 2021
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Buongiorno Nimax,
qualche colloquio con un/una terapeuta può aiutarla a sviluppare consapevolezza su cosa la spaventa di più dell'allontanamento e supportarla per il superamento di un possibile disagio correlato.
Ha mai fatto una vacanza di una settimana con la sua compagna in questi tre anni e mezzo? Se sì, quel periodo è come una breve prova nello stare lontano dai genitori e stare insieme alla sua compagna, e avere una cognizione di quel che la aspetterà... probabilmente più pro (la gioia del rapporto di coppia) che contro. E i contro può affrontarli uno per uno per superarli gradualmente, dal disagio dell'allontanamento all'acquisizione di nuove abitudini.
Le faccio tanti auguri
Dott. Giovanni Iacoviello
4 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Ciao Nimax, l’essere affettuosi e sensibili nei confronti dei propri genitori non rappresenta un problema fino a quando un eccessivo attaccamento ti porta a rinunciare o ad aver paura di allontanarti da loro. I tuoi dubbi e ciò che credi possa succedere quando andrai a convivere con la tua ragazza sono delle supposizioni ma spesso enfatizziamo molto le difficoltà che pensiamo di riscontrare in determinate situazioni mentre invece riusciamo ad adattarci in maniera molto più semplice alle novità. Credo che questo tipo di attaccamento che tu hai verso di loro possa essere riconducibile a delle paure che hai nei confronti di un possibile vostro distacco fisico e per questo reputo importante capirle ed affrontarle di modo da non farti bloccare nel fare futuri passi importanti per te.
Se dovessi aver bisogno puoi contattarmi.
Dott.ssa Budroni Danila
4 AGO 2021
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Nimax,
Il legame di attaccamento con la figura genitoriale è funzionale alla maturazione dell’individuo. Serve (dovrebbe servire) da base sicura per “esplorare il mondo”.
Se ciò non avviene, o avviene con disagio, probabilmente si è sviluppato un attaccamento insicuro. Questo potrebbe “inquinare” le relazioni da adulto e renderle più difficoltose.
Niente però è irreversibile o irreparabile. Si lasci aiutare con un percorso che le possa fornire qualche strumento per gestire il suo disagio e avviare una relazione stabile con serenità
Rimango a disposizione e le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi