Salve a tutti, dopo un anno di terapia finalmente ero riuscita a superare tante paure che possono sembrare stupide ma vi assicuro per chi soffre di ansia anche i passi più piccoli sono importantissimi. È così giorno dopo giorno sempre più miglioramenti riuscivo a fare tutto ciò che prima mi bloccava, in poche parole avevo ripreso in mano lamia vita. Capita però che qualche giorno fa mentre ero a lavoro dal nulla mi prende un attacco di panico, contatto la mia terapeuta che non risponde .da quel momento è come se le paure fossero aumentate ed ogni volta andate a lavoro è un ansia.
Mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha segnato delle gocce al bisogno ma sento di non stare veramente BENE.
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23 OTT 2017
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Genitel Claudio.
probabilmente la ricaduta nel momento in cui si sentiva più sicuro e la mancata risposta della terapeuta l'hanno riportata apparentemente indietro, dove credeva di non essere più. Inoltre l'aggiunta delle gocce le fa credere che la situazione è peggiorata ma l'approccio psichiatrico ai disturbi prevede appunto la soluzione farmacologica, è normale la prescrizione che ha avuto.So che non è facile ma non si spaventi, sono cose che capitano ma che si superano e si va molto più lontanto; vedrà che continuando il lavoro con la sua terapeuta riuscirà a superare questa fase. Purtroppo anche noi terapeuti siamo umani e può capitare di non rispondere, perchè non ne abbiamo la possibilità o magari siamo impegnati in un altro colloquio. Ha fatto tanto lavoro, non demorda! Buona fortuna
24 OTT 2017
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Buon giorno Claudio, non mi è chiara la ragione della mancata risposta del Tuo terapeuta. Sarebbe interessante capirlo, perchè, detto così, non sembra un comportamento , molto professionale.
In ogni caso non è pensabile continuare a prendere psicofarmaci, magari per tutta la vita. A parte gli effetti collaterali, non sono altro che rimedi sintomatici che, se funzionano, e non è detto, non Ti liberano dalla Tua sofferenza, nella migliore delle ipotesi la nascondono sotto il tappeto. Ti suggerirei senz'altro di cercare un altro terapeuta, bravo e che dia garanzie di presenza
Cordiali saluti. Dr. Marco Tartari, Roatto Asti
23 OTT 2017
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Salve,
le faccio sinceri complimenti per essere riuscita a superare tante paure che la turbavano prima del suo percorso di terapia. Paure che, solo se non si è mai sofferto di ansia possono sembrare stupide, ma sa una cosa? Prima o poi, in molti modi diversi, tutti noi abbiamo sperimentato situazioni cariche di ansia! Tanto che, mentre le viviamo, ci sembrano superiori alle nostre forze, ma dopo averle affrontate riusciamo a cogliere nella loro reale portata. Quindi, coraggio, le rivoluzioni sono fatte di piccoli passi!
Dopo un anno di terapia la relazione con il proprio psicoterapeuta assume i connotati di un legame di attaccamento molto intenso, a volte tanto da poter innescare sensazioni che ricordano legami ben più antichi e fondanti della nostra personalità. È importante affrontare quanto le è successo in terapia, così da comprendere il senso di questo attacco di panico e impedire al cervello di utilizzare questa risposta comportamentale in successive occasioni. Ricordi che prima della "guarigione" spesso capita di avere una sorta di "ricaduta". Abbia fiducia nel processo e nelle sue risorse.
Saluti,
Dott.sia Alessia Vilei
Lecce
23 OTT 2017
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Gentile Claudio, ha già fatto un buon lavoro per arrivare dov’ è arrivato e ritrovare serenità e fiducia in sè,non deve dimenticarselo. Ora si è presentata una situazione inaspettata e spaventante,ma non senza causa o significato,quindi con la sua terapeuta potrà lavorare su questa comprensione,che la può indirizzare non solo ad una risoluzione al bisogno (il farmaco),ma anche ad una capacità di prevedere e gestire un’ansia a tale livello, attraverso la conoscenza di sè.
Tanti auguri.
Dott.ssa Elena Pellizzari.
Bassano del Grappa.
22 OTT 2017
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Caro Claudio,
cerchi di ripercorrere il giorno in cui ha avuto l'attacco di panico...forse è successo qualcosa? Non sempre la causa è così evidente, a volte dobbiamo fermarci a riflettere su quello che è accaduto.
I farmaci possono aiutare a volte, ma dovrebbero essere accompagnati da una terapia.
Perchè non è tornato dalla sua psicoterapeuta?
Anche questa potrebbe essere una domanda su cui riflettere.
La invito inoltre a provare a ripensare alle sedute e al percorso che ha svolto, potrebbe trovare anche lì la soluzione.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alese Federica