Aiutare una persona ad andare in terapia.

Inviata da Luciob. · 3 gen 2025 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve,
Vi scrivo per una mia carissima amica.
Questa mia amica è fortemente in sovrappeso (credo che superi i 180/200kg), obesità dovuta alla perdita del papà ad inizio adolescenza e a un rapporto burrascoso con una madre molto severa.
Io ho provato più volte a parlarle consigliandole di rivolgersi a uno specialista, ma ogni volta che si apre questo argomento lei lo chiude velocemente e non riesco più a parlarle.
Vorrei sapere come posso aiutarla a convincersi di andare a parlare con uno psicologo oltre che da un esperto di nutrizione.
Grazie.

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Miglior risposta 5 GEN 2025

Salve, e' davvero ammirevole da parte sua preoccuparsi per la sua amica, che a causa delle sue sofferenze interiori si sta lasciando andare sempre piu' negando qualsiasi tipo di aiuto. Purtroppo, per fare terapia sarebbe necessaria una motivazione forte da parte della sua amica, che per adesso non mi sembra esserci ancora. Lei sicuramente potra' aiutarla continuando a starle vicino, ascoltandola empaticamente, accogliendola e accettandola per come e' nel qui ed ora. Appena dovesse nascere l'esigenza da parte sua di fare un percorso, mi sentirei di consigliarle di fare una terapia ad orientamento sistemico relazionale per comprendere meglio se stessa e l'origine dei suoi problemi che l'hanno portata ad annullarsi e a non prendersi assolutamente cura della sua persona.Solo in questo modo potra' iniziare a vedersi e iniziare a prendersi finalmente cura di se'. La saluto

Dott.ssa Amalia Ferrandino Psicologo a Napoli

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15 GEN 2025

Buongiorno Luciob,
è molto carino nei confronti della sua amica, ma non possiamo aiutare una persona che non vuole essere aiutata.
Non possiamo conviverla, è una cosa che deve arrivare da lei. Lei può sostenerla, consigliarla, stimolarla e chiederle "come posso aiutarti?

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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13 GEN 2025

Gentile utente, prima di tutto volevo ringraziarti per la tua condivisione. Traspare dalle tue parole l'affetto e la preoccupazione per la tua amica, ed è tutt'altro che scontato che tu abbia voluto assumerti l'impegno di cercare un modo per supportarla rivolgendoti a dei professionisti. Per rispondere alla tua domanda, penso che in primo luogo sia importante assumere una posizione di ascolto empatico e comprensione nei confronti della tua amica, accantonando temporaneamente l'urgenza di spingerla ad intraprendere un percorso - anche se obiettivamente questa potrebbe essere la soluzione più efficace rispetto alle sue difficoltà. Dunque, cerca, senza essere "pressante", di offrirti a lei come un orecchio disponibile all'ascolto, tenendo presente che con ogni probabilità, dietro la sua condizione di obesità, vi è un vissuto di profonda sofferenza non facile da contattare; così come è possibile che la prospettiva di entrare in terapia e confrontarsi con tale sofferenza e mettere in discussione quella barriera psichica (e, nel caso della tua amica, anche fisica) che ha eretto tra sé e il proprio dolore, nonché tra sé è l'altro, possa risultare particolarmente spaventoso. Quindi, molta pazienza, ascolto ed empatia e, quando si presenterà un momento opportuno, suggerire la possibilità di rivolgersi, per il proprio stesso bene, ad un professionista. Con suggerire intendo utilizzare una modalità non direttiva; ovvero, invece di dire: "dovresti vedere un professionista", domandare: "non pensi che confrontarti con un professionista possa aiutarti a stare meglio?". L'importante, qui, è l'astensione da ogni giudizio. Sono sicuro che, quando si sentirà pronta, la tua amica troverà il coraggio di fare questo primo piccolo, grande passo verso la guarigione. Spero di averti dato una risposta utile ed auguro il meglio a te ed alla tua mia amica. Se desideri pormi ulteriori domande, non esitare a contattarmi. Un caro saluto, Dott. Alessandro Pittari.

Dott. Alessandro Pittari Psicologo a Milano

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10 GEN 2025

Salve Luciob, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice Psicologo a Roma

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7 GEN 2025

La tua preoccupazione per la salute e il benessere della tua amica dimostra quanto tieni a lei, ed è un gesto di grande affetto. Convincere qualcuno a chiedere aiuto può essere complicato, soprattutto se la persona non è pronta a riconoscere il problema o teme di affrontarlo.

Ecco alcuni suggerimenti su come avvicinarti a lei in modo delicato ed efficace:

### 1. **Mostra empatia, non giudizio**
Quando parli con lei, concentrati sui suoi sentimenti e sulle sue difficoltà, piuttosto che sul peso o sul bisogno di cambiare. Usa un linguaggio che dimostri comprensione, come:
- *"Immagino che tu abbia attraversato momenti davvero difficili, e so che non è facile parlarne."*
- *"Sei una persona così importante per me, e voglio solo che tu stia bene."*

### 2. **Affronta il tema in modo indiretto**
Invece di insistere sull'idea di consultare uno psicologo o un nutrizionista, prova a parlare in modo più generale di come il supporto professionale può aiutare le persone a sentirsi meglio, senza concentrarti esclusivamente su di lei. Ad esempio:
- *"Sai, recentemente ho letto di come la psicologia può aiutare chiunque a sentirsi più sereno, specialmente quando si affrontano momenti difficili."*
- *"Ho conosciuto qualcuno che ha trovato molto utile parlare con un nutrizionista: è riuscito a migliorare il rapporto con il cibo senza sentirsi sotto pressione."*

### 3. **Condividi esperienze personali o di altri**
Se hai esperienze personali o conosci storie di persone che hanno trovato aiuto, condividerle potrebbe farla sentire meno sola e più disposta ad accettare supporto:
- *"Anch'io ho avuto momenti in cui mi sentivo sopraffatta e ho trovato utile parlare con uno psicologo. È stato un grande sollievo."*

### 4. **Non forzare la conversazione**
Se chiude l’argomento, non insistere sul momento. Forzarla potrebbe farla sentire attaccata o incompresa. Aspetta un momento più propizio, magari quando si sente più vulnerabile o incline a confidarsi.

### 5. **Proponi piccoli passi**
Suggerire cambiamenti graduali potrebbe essere più accettabile rispetto a richiedere un grande impegno subito. Ad esempio:
- Proponi attività insieme che favoriscano il movimento, come passeggiate o un corso di yoga leggero.
- Invitala a partecipare a gruppi di supporto o eventi di benessere, senza pressione.

### 6. **Offri il tuo aiuto pratico**
La paura di affrontare il problema da sola può essere paralizzante. Puoi offrirti di accompagnarla al primo appuntamento o aiutarla a cercare un professionista. Dire qualcosa come:
- *"Se vuoi, possiamo cercare insieme qualcuno con cui parlare. Ti accompagno volentieri se ti fa piacere."*

### 7. **Rispetta i suoi tempi**
È importante ricordare che il cambiamento deve partire da lei. Il tuo ruolo è quello di essere un supporto e un punto di riferimento, senza imporre decisioni.

Se percepisci che il problema sta peggiorando o che potrebbe avere conseguenze gravi sulla sua salute, considera di consultarti con un professionista (come un medico di base o uno psicologo) per ricevere consigli specifici su come gestire la situazione.

La tua pazienza, il tuo affetto e la tua costanza possono fare la differenza. Anche se lei non è pronta ora, il tuo sostegno può piantare il seme per un cambiamento futuro. ❤️

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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7 GEN 2025

Salve Lucio,
Grazie per aver condiviso qui con noi le sue preoccupazioni. Purtroppo è difficile poter dare una risposta alla sua domanda, perché di fatto non può convincerla. Sarebbe fare lei pressione e la scelta di iniziare un percorso di psicoterapia è fondamentale sia avanzata dalla persona stessa e che sia motivata nel farlo. Penso che potrebbe esserle utile cercare di non fare alcun tipo di pressione sull’argomento ma piuttosto darle sostegno e starle vicino esattamente come fa da amico. Credo che questo potrebbe aiutarla in futuro ad aprire ben più volentieri l’argomento. Le stia vicino; credo che la sua amica abbia portato molti pesi emotivi nel corso della sua vita e spingerla in qualcosa che non desidera, sortirà solo l’effetto contrario.

Mi auguro di averle dato uno spunto e qualora ne aveste bisogno, sarei lieta di aiutarvi.
Dott.ssa Giorgia Tanda.

Dott.ssa Giorgia Tanda Psicologo a Roma

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6 GEN 2025

Salve!
La richiesta di un aiuto è sempre una tematica molto delicata, che è invasa di paure e preoccupazioni personali che riflettono vissuti profondi.
Stare vicino alla tua amica è già un grandissimo supporto per lei. Sarà lei a trovare la via giusta, con i suoi tempi, corti o lunghi che siano.
Rimango a disposizione
Cordialmente
Dott.ssa Covini Sofia

Dott.ssa Sofia Covini Psicologo a Milano

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6 GEN 2025

Per iniziare un percorso terapeutico, la fase iniziale e principale è la motivazione
Se la persona non è motivata, la terapia non inizia e se inizia non porta risultati.

Le consiglio di parlare con la sua amica e cercare anche un po’ di insistere per comprendere meglio le sue motivazioni.
Anche terze parti come la famiglia di lei sarebbe utile, affrontassero la questione, motivandola

Un’altra persona che può essere coinvolta è il medico curante di questa sua amica che come medico può spiegarle quanto sia importante un percorso terapeutico per affrontare la sua problematica e per salvaguardare la sua salute

Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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4 GEN 2025

Salve, non è facile convincere una persona a prendersi cura di se , probabilmente anche il fatto di ingrassare così tanto costituisce una corazza che le impedisce di affrontare il vero problema, può dirle comunque che la psicoterapia si è negli ultimi anni specializzata nella cura dei disturbi alimentari che sono diventati purtroppo molto frequenti, è necessario che si faccia fare una psicodiagnosi accurata, per poi poter iniziare il percorso verso la guarigione, io personalmente utilizzo mindfull Eating, EMDR, Cbt, Eft, Bioenergetica, tutte metodologie che aiutano a riprendere contatto con il proprio corpo oltre che la terapia psicodinamica che va in profondità a ricercare le cause intrapsichiche alla base del DCA. Per qualsiasi chiarimento riguardo alle tecniche citate o alle modalità, mi faccia contattare, saluti Dott-ssa ELeonora Caciolli

Dott.ssa Eleonora Caciolli Psicologa Psicologo a Montemurlo

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4 GEN 2025

Buongiorno
Purtroppo nessuno può essere convinto a farsi aiutare se non vuole.
Potrebbe parlarne con la mamma, che parla con il suo medico generico.
Dottoressa Patrizia Carboni
Psicologa psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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4 GEN 2025

Salve,
La sua preoccupazione e intenzioni verso la sua amica dimostrano quanto bene le vuole e posso immaginare come le dispiace quando la sua amica evita e non ascolta il suo consiglio. Purtroppo non può fare nulla per convincerla, magari adesso la sua amica non è pronta ad affrontare sia un percorso psicologico sia un percorso nutrizionale e per questo le consiglio di continuare a stare vicino alla sua amica ed riprovare in futuro a proporle di iniziare entrambi i percorsi ma rispettando i tempi della sua amica.
Non smetta di darle conforto, ascolto, comprensione e vicinanza....e piano piano se vedrà segni di maggior apertura ritenti a proporle di provare ad iniziare un percorso psicologico ed uno nutrizionale o anche uno dei due per volta se non si sente pronta di iniziare entrambi.
Purtroppo dipende tutto dalla scelta della sua amica di voler affrontare tutto ciò che ha vissuto recandole disagio e sofferenza e senza il suo volere ad essere aiutata non si può fare altro che rimanerle accanto e non abbandonarla.
Per qualsiasi cosa resto a disposizione sia qui sia tramite i miei canali social.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilardi Chiara

Chiara Ilardi Psicologo a Roma

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4 GEN 2025

La cosa più importante, un percorso terapeutico è proprio la motivazione
Senza motivazioni, la terapia non inizia e se iniziano non porta i risultati

Le consiglio di parlare con questa sua amica, cercando di capire meglio i motivi per cui non vuole affrontare questo suo problema

Anche la famiglia della sua amica è opportuno la motivi ad iniziare un percorso di cure

Un’altra persona che può essere coinvolta è il medico curante che come medico può aiutarla a comprendere per quale motivo è importante per prendersi cura della propria salute e dei rischi che corre se no affronta questo suo problema

Resto a disposizione

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Pontedera

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4 GEN 2025

Comprendo la tua preoccupazione e la tua volontà di aiutare la tua amica. È lodevole il tuo desiderio di starle vicino in questo momento difficile.

È comprensibile che la tua amica si senta a disagio a parlare di questo tema. Ecco alcuni consigli su come potresti approcciarla:

- Sii delicato e comprensivo: evita di giudicarla o di farla sentire in colpa. Ricordale che la ami e che vuoi solo il meglio per lei.
- Non focalizzarti sul peso: concentrati piuttosto sui suoi sentimenti e sulle difficoltà che sta affrontando. Chiedile come si sente, cosa la preoccupa e se c'è qualcosa che puoi fare per aiutarla.
- Evita di dare consigli non richiesti: lasciala esprimere le sue emozioni e le sue paure. Fornire consigli non richiesti potrebbe farla sentire giudicata e allontanarla ulteriormente.
- Parla dei benefici di un percorso terapeutico: spiegale che uno psicologo può aiutarla a elaborare il lutto, a migliorare il suo rapporto con il cibo e a sviluppare una relazione più sana con se stessa.
- Offriti di accompagnarla: se accetta l'idea di rivolgersi a uno specialista, offriti di accompagnarla al primo appuntamento. La tua presenza potrebbe farla sentire più sicura e supportata.

Cosa evitare?

- Non insistere troppo: se la tua amica non è pronta a parlare, rispetta i suoi tempi. Insistere troppo potrebbe avere l'effetto contrario e allontanarla.
- Non fare confronti: ogni persona è diversa e ha le proprie tempistiche. Evitare di confrontarla con altre persone che hanno affrontato situazioni simili.

Ricorda:

- Tu non puoi risolvere il problema al posto suo: puoi solo offrirle il tuo supporto e incoraggiarla a cercare aiuto.
- La decisione di intraprendere un percorso terapeutico deve essere sua: non puoi forzarla a fare qualcosa che non vuole.
- Abbi pazienza: cambiare richiede tempo e impegno.

Risorse utili

Potresti suggerirle, quando se la sentirà, di cercare informazioni su associazioni o centri specializzati in disturbi alimentari. In Italia esistono molte realtà che offrono supporto psicologico e nutrizionale.

Dott. Mirko Manzella Psicologo a Trieste

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4 GEN 2025

Gentilissimo Luciob, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrive, e comprendo quanto possa farci stare in pena vedere una persona a noi cara che fatica a prendersi cura di sè stessa, come sembrerebbe nel caso della tua amica. Credo che anche solo provare a parlarne con lei sia un modo per aiutarla; per il resto, sarà lei che deve sentirsi pronta ad affrontare un percorso del genere, altrimenti potrebbe essere doloroso e controproducente se "imposto".
Rimango a disposizione!
cordiali saluti
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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4 GEN 2025

Salve,
Capisco perfettamente la sua frustrazione nel vedere una persona a cui vuole bene non riuscire a fare qualcosa per stare meglio. È molto difficile stare con le mani in mano quando si conoscono gli strumenti per poter aiutare un'amica e penso anche io che per lei un percorso psicologico sarebbe un importante primo passo da compiere per stare meglio. Purtroppo però la spinta a intraprendere un percorso deve partire proprio dalla sua amica e lei non può fare molto (oltre al gatto di averglielo già suggerito) per convincerla, anzi se insiste rischia di perdere anche la sua fiducia. Il primo passo per farsi aiutare è quello più difficile da compiere e ogni persona ha i suoi tempi. Lei continui a starle vicina accettando la sua difficoltà e vedrà che questo sarà già molto importante per la sua amica. Le auguro comunque che la sua amica riesca a stare meglio. Un caro saluto

Dott.ssa Giulia Spalla Psicologo a Firenze

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4 GEN 2025

Gentile Luciob.,
è comprensibile quanto tiene alla sua amica e il desiderio di aiutarla dimostra affetto. In situazioni come questa, però, è importante ricordare che non è suo compito convincerla ad andare in terapia: la scelta deve partire da lei.
Quello che può fare è esserle vicino, ascoltarla senza giudizio e farle sentire che il suo interesse è per il suo benessere, non solo per il suo peso.
Se e quando sarà pronta, potrebbe aiutarla a trovare uno psicologo o un nutrizionista, ma i suoi tempi sono fondamentali. Nel frattempo, il suo supporto e la sua presenza possono fare già molto.
Un caro saluto

Dott.ssa Francesca Cavara Psicologo a Este

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4 GEN 2025

Buongiorno,
dalle sue parole emergono grande affetto e preoccupazione che credo rappresentino il forte legame che lei ha con questa cara amica.
Purtroppo solo la sua amica, però, potrà scegliere se e quando farsi aiutare da un professionista. Immagino che rimanerle accanto nell’impotenza di non poter fare nulla sia difficile e frustrante, ma quello che può fare è chiederle come possa starle vicino e rimanere a sua disposizione nei modi in cui a entrambi farà piacere.
Le mando un saluto

Dafne Ganss Psicologo a Padova

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4 GEN 2025

Cara,

il tuo affetto per la tua amica emerge in modo chiaro dalle tue parole, così come la tua preoccupazione per il suo benessere. È difficile vedere qualcuno a cui vogliamo bene chiudersi di fronte a un problema così complesso e profondo, come l’obesità che descrivi, sapendo quanto questo possa influire sulla sua vita.

Quello che racconti del suo passato – la perdita del padre e il rapporto difficile con la madre – potrebbe aver lasciato segni profondi. Spesso il cibo diventa un rifugio, una forma di conforto che colma vuoti emotivi, anche se nel tempo si trasforma in una gabbia. È importante capire che la sua chiusura di fronte ai tuoi tentativi di aiutarla non è un rifiuto di te, ma probabilmente il risultato di una paura profonda, di un dolore che non sa come affrontare.

In questi casi, più che convincerla a fare un passo verso uno specialista, il modo migliore per sostenerla è esserci, senza giudizi né pressioni. Mostrale che la vedi per quello che è, al di là del peso, e che sei lì per lei, anche solo per ascoltarla. A volte, è proprio l’accoglienza e la comprensione incondizionata a creare lo spazio necessario per aprirsi e iniziare a considerare il cambiamento.

Quando sarà pronta, il tuo sostegno sarà fondamentale per aiutarla a fare quel primo passo. E se senti il bisogno di capire meglio come accompagnarla, potresti considerare un confronto con uno specialista che ti aiuti a trovare il modo più efficace e delicato per farlo.

Con affetto e stima,
Dott.ssa Barbara Durand
Ricevo a Torino e online
www.basisicure.com

Dott.ssa Barbara Durand Psicologo a Torino

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4 GEN 2025

Salve, comprendo il suo altruismo per la sua amica, ma come ben saprà la richiesta per andare da un terapista la deve fare la sua amica. Ipotizzo che la più grande paura della sua amica può proprio essere affrontare una terapia con il rischio di rivivere quei mostri che porta dentro. Restandole accanto, già sta facendo tanto. Saluti

Dott.ssa Ada Palma Psicologo a Giugliano in Campania

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