Buonasera, ho 66 anni e un disturbo che da alcuni anni mi perseguita. Ho usato blande dosi di psicofarmaci per 2 o 3 anni con buoni risultati. Mesi fa ho interrotto e successivamente sono ricaduta. Ho ripreso a curarmi - sotto controllo specialistico, ma dopo due mesi non si registrano miglioramenti. Le mie domande sono:
1) se negli spazi ampi, all'interno ed all' esterno sento tremori interni e paura di cadere, in pratica mi "paralizzo" se NON ho qualcuno o qualcosa a cui appoggiarmi, si tratta di AGORAFOBIA?
ATTACCHI DI PANICO ? Mi è capitato anche di gridare per la paura se ero sola.
2) Oltre alla terapia farmacologica, so che esistono anche psicoterapie. Quale può essere più indicata ? Forse quella cognitivo comportamentale?
Grazie .
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25 FEB 2014
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Cara Livia Buongiorno,
Premetto che, per fare una corretta diagnosi è necessario almeno un colloquio di valutazione psicodiagnostica e che qui possiamo soltanto azzardare delle ipotesi. Considerato che l'Agorafobia consiste sostanzialmente nell'ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi, o nei quali potrebbe non essere disponibile aiuto nel caso di un Attacco di Panico inaspettato o sensibile alla situazione, o di sintomi tipo panico. Tenuto conto che, i timori agorafobici riguardano tipicamente situazioni caratteristiche che includono l’essere fuori casa da soli o l’essere in mezzo alla folla. Non escluderei si potesse trattare di Disturbo di Panico con Agorafobia ma gli elementi a nostra disposizione per poter ipotizzare una diagnosi sono davvero troppo pochi. Nelle situazioni cui fa riferimento, avverte altri sintomi?
La psicoterapia è sicuramente utile nel curare gli attacchi di panico e le manifestazioni d'ansia, tra cui le fobie. Una psicoterapia di tipo psicoanalitico le può consentire di imparare a gestire e ridurre il livello d'ansia attraverso la relazione terapeutica.
Cordiali Saluti
27 OTT 2021
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Buongiorno.
Sono il dott. Massimiliano Castelvedere, di Brescia. Sono tra quei professionisti che ritengono che il cambiamento personale sia un processo lungo e complicato. Purtroppo non ci sono scorciatoie percorribili e i consigli che uno psicologo potrebbe dare in una chat lasciano il tempo che trovano: non esiste la “bacchetta magica”. Per inquadrare l’eventuale problematica di un paziente serve invece una consulenza approfondita (almeno 4 sedute). A seguire, se nella consulenza si evidenzia un problema significativo, per trattarlo e cercare di risolverlo è necessaria una vera e propria psicoterapia o una psicoanalisi..
Illudersi che si possa fare qualcosa scrivendo in una chat serve solo a perdere tempo e significa che non si è pronti a mettersi in discussione. Se lei è una persona veramente motivata a capirsi e a cambiare, le do la mia disponibilità per fissare un appuntamento (anche online).
4 MAR 2014
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Non è possibile fare una diagnosi a distanza, ma da quello che Lei scrive, si può ipotizzare una difficoltà a gestire dei sintomi ansiosi. Un tipo di trattamento può essere la farmacoterapia abbinata ad una psicoterapia sia per contrastare i sintomi che per trovare anche un supporto psicologico . Per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta. Più della tecnica usata conta la relazione che instaura con lo specialista.
Restiamo in ascolto
27 FEB 2014
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Salve Livia,
Sicuramente non è serio formulare una diagnosi sulla base dei dati da lei riportati in questa sede, ma è ragionevole pensare che potrebbe aver ragione.
A scanso di equivoci le suggerisco di scegliere un professionista o di sua conoscenza, i su consiglio del suo medico di base per poter intraprendere un percorso.
Le confermo che i dati della recente letteratura indicano che l approccio più efficace per questo tipo di disturbo e' quello cognitivo comportamentale, ma è pur vero che una buona terapia e' data da un efficace coppia terapeutica!
Buon lavoro su di se.
25 FEB 2014
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Gentile Livia,
i sintomi che lei descrive sembrano indicare la presenza di un disturbo d'ansia, probabilmente di tipo agorafobico. Per tale motivo il mio consiglio è sicuramente quello di rivolgersi ad un terapeuta cognitivo-comportamentale poichè tale approccio si è rivelato estremamente efficace in questo tipo di casi.
25 FEB 2014
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Cara Livia,
i stati da lei descriti vengono curate attentamente , seguendo sia cura farmacologica /se sono molto forti/, che psicologica. Di solito , si , si applica la terapia cognitivo-comportamentale.
Se l'ha interessa lavoro anche on-line occupandomi proprio con i disaggi da cui nè soffre, seguendo un programma personalizzato per le esigenze di ogni singolo paziente.
In bocca al luppo
25 FEB 2014
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Gentile Livia,
è poco serio formulare diagnosi on line. L'agorafobia è un disturbo correlato agli attacchi di panico, che più che degli spazi aperti porta la persona tenere quelle situazioni dalle quali sarebbe difficile uscire, senza un valido sostegno oppure in cui si potrebbe fare "brutta figura" in corrispondenza di un attacco di panico.
Vede i farmaci sebbene utili come "argine" temporaneo, lavorano solo sui sintomi, non sulle cause.
La psicoterapia è una soluzione che trovo ottima e dal mio punto di vista più che il tipo di tecnica utilizzata è importante la qualità del professionista ed il tipo di relazione che si instaura età questi ed il paziente.
25 FEB 2014
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Cara Livia,
sono pochi i sintomi che esprimi per poterla definire, qui e adesso, agorafobia, di certo una terapia può sostenere il lavoro degli psicofarmaci, soprattutto ora che, da come dici, non sono più così efficaci per te.
Quella cognitivo comportamentale può essere una strada, quella come tante altre valide. Cerca sul tuo territorio un professionista di cui magari hai sentito parlare, oppure rivolgiti al tuo medico di base, generalmente in contatto con professionisti del settore.
Buon lavoro su di te.
Dott.ssa Gabriella Petrone
25 FEB 2014
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Cara livia,
le cure farmacologiche costituiscono un aspetto molto importante ma a volte non sufficiente a risolvere definitivamente un disturbo, come una fobia; il sintomo in sè rappresentanla spia di un disagio piùnprofondo, per cui concentrarsi esclusivamente sulla curandi esso rappresenta un lavoro limitato anche se utile nell' immediato.
le consiglio di affiancare a ciò che gia sta facendo una psicoterapia, che possa aiutarla a fare luce sugli aspetti celati dietro il sintomo fobico, che lo alimentano e lo mantengono.
25 FEB 2014
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Cara Livia,
premesso che non è possibile fare una diagnosi da così pochi dati, probabilmente quelli che sta sperimentando sono sintomi ansiosi, e potrebbero essere ricondotti ad agorafobia e panico. Come ha ben detto, la cosa migliore da fare in questi casi è contattare un terapeuta (può utilizzare anche questo portale per trovarlo). La terapia cognitivo comportamentale risulta particolarmente efficace per queste problematiche, tuttavia si ricordi che l’essenziale è instaurare un buon rapporto con il professionista, in quanto quella che si andrà a creare sarà una relazione interpersonale molto profonda, e dovrà sentire di potersi fidare ed affidare a chi si troverà di fronte.
La farmacoterapia può essere utile in alcuni casi, ma spesso “cura” soltanto i sintomi acuti, non permettendo alla persona di comprendere ed esplorare le cause più profonde del proprio malessere e quindi non portando risultati nel lungo termine.
Un caro saluto, Dott.ssa Chiara Francesconi
25 FEB 2014
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Buongiorno gentile Livia,
on line non è possibile fornire una diagnosi per di più senza conoscere la persona, il suo stile di vita, la sua storia passata e quella presente. La psicoterapia è senz'altro lo strumento d'elezione per risolvere disturbi che invalidano il normale svolgimento della quotidianità e le scelte di vita. Vista l'età, le consiglio in prima battuta di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per una consulenza psicologica dove Lei descriverà il problema e riceverà una guida adeguata su cosa è meglio intraprendere per risolvere il disagio che l'affligge.
Cordialmente