Credo che vivere sempre in maniera razionale a lungo andare produce effetti negativi perchè siamo costretti ad annientare i nostri sentimenti. Per esempio se siamo attratti da una donna sposata il pensare razionalmente ci costringe ad annullare i nostri sentimenti.
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23 MAR 2017
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Gentile Salvatore, ciò che si può "sposare" della sua tesi è il concetto che nella dinamica della mente l'essere rigidi non è segno di sanità... parlare di questo per giustificare i propri processi di disimpegno morale però è tutt'altro discorso. Cordialmente dott.ssa Caccavale Carmela, Afragola (NA).
23 MAR 2017
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Gentile Salvatore,
reprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti non è funzionale al proprio benessere, ma è necessario distinguere tra il vivere un'emozione e l'agirla. Contattare ed essere immersi in un vissuto emotivo non significa automaticamente agirla, seguendone l'impulso. Spesso, soprattutto con emozioni dolorose, tendiamo ad agirle nel tentativo di alleviarci di un carico che sentiamo come troppo pesante. Un esempio tipico è l'ira. Ma l'alternativa non è il reprimere, quanto imparare a "sentire" ciò che proviamo, senza fuggire, "contenere" l'emozione. Questo permette di poter gestire l'azione ed essere responsabili di ciò che si sceglie di fare. È un processo che si acquisisce con un buon lavoro su di sé e per il quale ci si può avvalere di un supporto psicologico. Un caro saluto, dott.ssa Giovanna Costa, Pianoro (BO)
23 MAR 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
se non si agisce in modo razionale, si agisce in modo impulsivo. Cos'è meglio?
Agire in modo razionale, cioè pensato non è per forza segno di non curanza rispetto alle proprie emozioni, che vanno sempre ascoltate e usate per prendere le decisioni.
Ma agire seguendo solo il " cuore" è agire in modo impulsivo.
Cuore e mente devono collaborare!
dr.ssa Pugno