Buonasera. A metà dicembre purtroppo ho perso in maniera improvvisa una persona per me molto importante,con cui avevo un rapporto particolare.
Quelle piccole cose che erano abitudine,che eerano quasi un rito,non ci sono più...la positività,il senso di protezione che mi dava,non c'è più...nessuno mi considera e mi tratta più come una cosa preziosa,come faceva questa persona.
La mia famiglia,più precisamente mia mamma,forse per paura che soffro,praticamente mi proibisce anche solo di nominarlo..addirittura dice "non esiste più,è assurdo che stai così x uno che non era nulla se non appena appena un amico"...gli amici che avevamo in comune,mi han lasciata pian piano in disparte,e fanno finta che non sia mai esistito,anche se io non lo nomino mai nemmeno in loro presenza.Non dico che bisogna parlare di lui ogni giorno,ma nemmeno dire "ormai è morto,fine".Mi sento tradita,lasciata sola,come se i miei sentimenti non meritino mai di esser presi in considerazione. Sto cercando di affrontare questo lutto da sola...ma con tanta amarezza e tristezza nel cuore.
Ringrazio anche solo per l'attenzione.
Saluti.
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26 FEB 2019
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Gentile Sara, mi dispiace per il suo vissuto. Non voglio entrare in merito al comportamento di sua madre, per noi terapisti crediamo che chi soffre merita rispetto e attenzione comunque, e che non si possa sindacare sulla sofferenza. Per questo le raccomando di non soffrire più del necessario, e di cercare nuovi appoggi, sia a livello delle relazioni, sia, se queste non sono adeguate o supportive, di intraprendere una terapia, anche per migliorare le medesime, sia a livello amicale che affettivo. Un cordiale saluto
dr. Leopoldo tacchini
26 FEB 2019
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Buongiorno Sara,
elaborare un luto richiede una serie di "passi"...
sicuramente non poterlo nominare non aiuta ed aumenta il senso di solitudine.
A volte nella famiglia non si può trovare un adeguato sostegno, non per cattiveria o malafede ma per difficoltà personali dei singoli.
Valuti un suo percorso personale così abbia il giusto spazio per elaborare l'accaduto e liberarsi del senso di solitudine.
un saluto.
Dott. Glielmi Fabio
26 FEB 2019
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Gentile Sara,
La perdita di una persona cara così importante per lei lascia un vuoto immenso, lei ha diritto di piangere, soffrire, star male per elaborare il lutto.
L'ambiente intorno a lei sembra negare il problema, sua madre, gli amici reprimono le emozioni, annullano il ricordo.
Le consiglio di ricordare i momenti piacevoli con questa persona, li conservi nel proprio cuore, nessuno potrà portarglieli via. Sarebbe molto indicato un percorso di counseling, anche breve per superare la perdita.
Resto a disposizione
Dr.ssa Donatella Costa
26 FEB 2019
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Gentilissima
Il lutto deve essere ben elaborato con l aiuto di un professionista.
I suoi amici e sua madre tendono a rimuovere o a negare il fatto.
Invece bisogna parlarne, piangere, confortarsi, e passare tutte le fasi che un lavoro sul lutto implica.
Anche la rabbia e il senso di colpa sono normali.
Le consiglio di parlare con uno di noi e di affrontate con serenità questa perdita altrimenti alla lunga può portare malessere e sintomi di somatizzazione
26 FEB 2019
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Buongiorno Sara,
la perdita di una persona cara, a qualsiasi età, comporta molto dolore e preoccupazioni. Affrontare il lutto soli non è semplice soprattutto quando ad espressione del bisogno lei viene bloccata. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, online o da un professionista della sua zona.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole mi può scrivere.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda
26 FEB 2019
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Gentile Sara,
separarsi da una persona cara è una cosa molto dolorosa. Forse se ce lo aspettiamo le cose migliorano un po' perché abbiamo avuto più tempo per prepararci, ma ugualmente quando qualcuno non c'è più lascia un vuoto dentro noi.
Un aspetto che ritengo fondamentale è la dignità che questo vuoto merita. Non sono d'accordo che far "finta" che una persona non sia mai esistita sia il modo migliore di affrontare la cosa. Non ritengo utile neanche fermarsi solo ed esclusivamente sul pensiero di una persona se questo ci lacera dentro. Insomma, in medio stat virtus dicevano i latini.
Stare ben centrati sul presente, senza dimenticare il passato.
Se non lo fa già, tenga pure un diario. Scrivere ciò che prova potrebbe darle una mano a metabolizzare il dolore.
Resto a sua completa disposizione,
cordialmente, Dottor Savasta.