Non ho mai pensato di volere dei figli e nemmeno di sposarmi, avete presente quelle che a 15 anni già sognano il vestito bianco e la famiglia? Io non ci ho mai pensato, non me lo sono mai chiesto... I miei programmi per il prossimo anno erano fare una serie di viaggi fra Roma e Bangkok facendo delle foto, è questo il mio lavoro, la fotografa di viaggi. Adesso che sono incinta mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato in me, se il fatto che ho praticamente sicuro al 99% che voglio abortire pur avendo le possibilità economiche di tenerlo non renda me e il mio compagno dei bambini superficiali, almeno così mi sono sentita dire dalla sorella del mio compagno quando ho prenotato l'intervento.
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2 LUG 2015
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Cara Katrine,
abortire è una scelta e, come tutte le scelte, implica una perdita. La perdita di ciò che non si è scelto.
Nessuno tranne lei (e il suo compagno) può sostituirsi nella scelta e, di fatto, nessuno sarebbe tenuto al giudizio.
Scelga con consapevolezza e senza lasciarsi influenzare. Un aborto può avere effetti perturbanti e così anche la nascita di un bambino.
E' importante che le emozioni che proverà derivino da una decisione personale.
3 LUG 2015
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Katrine , il tuo non è un argomento facile, anche perché non è chiaro se è una decisione che intenderesti prendere da sola o con il tuo compagno. Ciascuno di noi ha un vissuto e degli obiettivi e ciò che non rende superficiale un individuo è prendersi anche psicologicamente le responsabilità delle proprie scelte. Scegliere in un modo o in un altro non rende una persona perbene o permale ma semplicemente fare la storia personale di ciascuno di noi. qualunque sia la scelta, inevitabilmente un giorno ci porremo la domanda "..e se avessi..."
Dott.ssa R.Pranzo -Torino
3 LUG 2015
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Katrine
nonostante questa sua dichiarazione di "immunità da desiderio di figli e famiglia" io non credo che questo la definisca totalmente.
Ci sono molti metodi per evitare la gravidanza e se lei ora è incinta qualcosa non ha funzionato.
Consapevolmente non ha voluto la gravidanza ma il suo corpo e il suo inconscio sembra come che abbiano "architettato" un piano nascosto per metterla in questa condizione, forse rispondendo ad un richiamo più profondo.
Anche il suo domandare a noi a me sembra voler esprimere un bisogno di conferma la dove il dubbio di "essere un poco infantile" in fondo in fondo è sentito come possibilità reale.
Date queste mie considerazioni io le consiglio di guardare molto bene dentro di sè.
Abortire non è questione da tenersi in poco conto o da potersi liquidare con frettolose rassicurazioni.
Il suo compagno cosa dice?
Parlatene molto approfonditamente insieme e pure con un aiuto esterno.
Cordiali saluti Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta
3 LUG 2015
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Gentile Katrine,
Il suo messaggio è forte e chiaro. Dice di non aver mai desiderato una famiglia, o meglio, la costruzione di essa con un abito bianco e dei figli. Tuttavia, come spesso nella vita accade, oggi sta affrontando una situazione inattesa e in contrasto con le sue aspettative. Aldilà della sua decisione finale che copre il 99% delle probabilità, ritengo possa essere importante, per lei e per il suo compagno, comprendere i significati e le eventuali prospettive di quell'1% che le farebbe tenere la creatura che ha in grembo.
Anche nello scrivere qui a noi psicologi e terapeuti, qual'é la sua richiesta? In che modo possiamo esserle utile in questo momento?
È importante saperlo, perché a volte la vita oltre che a viaggiare, come lei ama fare, ci costringe a fermarci, riflettere e rivedere i nostri piani, perché quello che si è sempre stati non è detto che rappresenti ciò che si è nel qui ed ora! Le consiglio di rivolgersi ad una persona esperta che possa comprendere lei e il suo vissuto.
Rimango a disposizione per ulteriori chiarimenti.
3 LUG 2015
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Cara Katrine,
quella di abortire non è mai una scelta semplice, e sicuramente è una scelta che le rimarrà dentro a vita perché segna molto chi decide di intraprendere questa strada. Lei però ci dice che questa scelta la aveva già compiuta, anzi che sapeva da tempo che non avrebbe voluto dei figli. Le chiedo quindi, ci scrive perché dopo le parole di sua cognata ha sentito che questa scelta dentro di lei non è così sicura o perché semplicemente crede di non essere normale nelle sue scelte? Le parole di sua cognata hanno diminuito quel 99% di sicurezza dentro di lei o non lo hanno scalfito? Perché la normalità in questi campi non esiste. Secondo me lei deve seguire le scelte sue e del suo compagno. Le consiglio comunque di rivolgersi ad un consultorio o ad uno psicologo se vuole fare un po' di chiarezza di persona con un collega prima di portare avanti la vostra scelta.
Cari saluti
3 LUG 2015
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Gentile Katrine,
scegliere di abortire non renderebbe nè lei nè il suo compagno dei bambini superficiali. Abortire è una scelta ed in quanto tale implica una perdita, ha delle conseguenze a livello personale e relazionale. Per questo motivo è importante che lei ed il suo compagno vi concediate uno spazio per voi, uno spazio per riflettere su voi, centravi su di voi non lasciandovi condizionare dal contesto che vi circonda. è una scelta che solo voi potete prendere
3 LUG 2015
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Carissima, credo che sareste dei bambini superficiali se teneste a tutti i costi un figlio non voluto. Un figlio deve nascere da un progetto comune, da un comune intento mosso da amore e impegno, un amore così saldo in sè che ad un certo punto si sente il bisogno di dare vita a una terza realtà che trascenda i due membri della coppia. Se non è così è decisamente più maturo non tenerlo: posto però che ci si basi sempre su una responsabilità a monte. ovvero, si sa benissimo che oramai esistono tutte le tecniche e i metodi possibili per non restare incinti e dunque è bene, almeno su quello, tenere la testa sulle spalle per non dover poi essere costretti a pensarci a cose fatte e dovendo prendere gravose decisioni.
2 LUG 2015
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Cara Katrine, non penso che abortire potrà renderla una bambina superficiale. Infatti credo che avere dei figli non sia un modo per crescere, credo che le persone che hanno figli non siano per definizione meno superficiali di coloro che non hanno figli, che non tutte le donne debbano necessariamente fare dei figli per sentirsi "veramente" donne, e che la disponibilità economica da sola non sia un buon motivo per avere bambini. Non ci dice la sua età, e credo che questa potrebbe essere un informazione importante. Voglio dirle, tuttavia, che ho avuto l'impressione che nonostante la sua sicurezza nel non volere figli, ci sia una parte di lei che è molto dispiaciuta del fatto che non desidera avere dei bambini. Se così fosse, e se i suoi dubbi non si risolvessero nei tempi che lei si aspetta, le consiglio di parlarne personalmente con uno psicoterapeuta. Un sincero in bocca al lupo e un caro saluto. Dott. Massimo Perrini - Psicologo Psicoterapeuta Psicoanalista Relazionale a Roma
2 LUG 2015
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Cara Katrine, la sua è una scelta libera, che non deve essere condizionata dai commenti altrui.
E' una scelta legata ai propri valori ed emozioni.
Solo lei e il suo compagno potete decidere cosa è meglio per la vostra vita insieme.
Posso solo dirle di riflettere bene, perché non sta decidendo se tenere o no un oggetto, ma è una vita umana. Spesso la vita prende una direzione che non si è pianificata, e questo non significa che peggiori quanto si era progettato. Consideri nel ventaglio delle ipotesi di poter fare entrambe le attività.
Sono certa che la vostra scelta finale non sarà superficiale, ma ben ponderata, affinché non subentrino in seguito ripensamenti e sensi di colpa.
2 LUG 2015
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Buongiorno Katrine.
Il problema dell'aborto è drammatico, anche se sembra semplice: scava un solco; determina un prima e un dopo.
Al di là di ogni considerazione morale, stabilisce un principio narcisistico: essere innamorati della propria immagine attuale e ad essa fare riferimento.
Questo principio narcisistico stampa - idealmente - un fotogramma, che equivale ad un "ritratto di Dorian Gray" (il racconto di Oscar Wilde).
Per paradosso, la superficilità del gesto, liberatorio in apparenza, nasconde il contenuto opposto: drammatizzare lo scorrere del tempo.
Dott. Pietro De Santis