Non ci riesco: non ho amici e le ragazze non dimostrano interesse

Salve a tutti,
facevo un bilancio delle mie relazioni sociali e mi rendo conto che mi ritrovo a 23 anni in uno stato pietoso. I pochi amici che avevo si sono rivelati falsi nel corso del tempo mi hanno solo sfruttato ed ora sono rimasto solo. Le ragazze? Che ne parlo a fare, da molto ho ormai il sospetto di essere poco piacente, ed ho quasi gettato la spugna nel provarci. Quando sono in giro manco mi guardano, non ho mai ricevuto un apprezzamento, qualcosa che mi facesse capire un certo interesse e quelle poche volte che ci ho provato ho preso solo calci in faccia, o cercavano di svincolarsi alla svelta. Ho smesso anche a credere alle ca** scusate il termine, che prima o poi arriverà e a qualcuno piacerò perché se non hai modo di approcciare non puoi mai piacere a nessuna per il carattere. Diciamocelo chiaramente, oggi, l’aspetto fisico è tutto. Oggi pensavo quanto sarebbe bello essere un computer senza sentimenti, senza questo bisogno di sentirsi apprezzati, pensare solo a realizzarsi in ambito professionale e stop. Ma purtroppo questa condizione va anche ad incidere nell’ambito professionale, cerco di reprimere ogni giorno i miei “sentimenti” ma in fondo non ci riesco mai completamente, purtroppo è nella natura umana. Vi ringrazio anche solo per una lettura, magari mi piacerebbe scoprire punti di vista differenti c’è una minima speranza dentro di me che anche io abbia una visione forse un po’ distorta delle cose, ma io a volte non vedo proprio soluzione per queste condizioni. Vi ringrazio, un abbraccio.
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Commenti
Benvenuto e grazie della sua condivisione.
E' vero che il mondo propone oggi prevalentemente canoni di benessere, ricchezza economica e presenza fisica. Ma lo propone ad una società che in gran parte non è benestante, non è ricca, non è in forma. Questo quindi non significa che gran parte della popolazione debba soccombere a questa bieca ideologia.
Questa sua crisi può essere uno spunto per fermarsi, reiniziare da se stessi, ascoltandosi, conoscendosi, accettandosi amorevolmente. Questo è il vero cambiamento che ci permetterà di aprirci verso gli altri e che per forza di cosa aprirà gli altri verso di noi.
Quindi non disperi. Provi a praticare la meditazione quotidiana che l'aiuterà in questo e se vede che da solo fa fatica, contatti dei gruppi di ascolto o provi un colloquio psicologico per fare chiarezza sulla sua situazione.
La ringrazio tantissimo per la risposta, ahimè è una situazione che va avanti da abbastanza oramai, sarà circa un annetto... un pó sono riuscito a canalizzare le energie per essere più produttivo in altri ambiti come da lei suggeritomi. Purtroppo però la mente mi riporta spesso a pensare a queste situazioni ed è come se avessi frequenti periodi no (caratterizzati da frustrazione, svogliatezza, anche un po’ d’odio) con tutte le conseguenze che si ripercuotono su famiglia con frequenti litigi, studio ecc. Mi rendo conto di questo... sento anche talvolta che purtroppo mi sto anche abituando a restare solo, così quando si presenta una qualche situazione sociale che comporta l’interazione mi crea un pó d’ansia (l’ansia di sentirmi inferiore o di non risultare interessante agli occhi degli altri/ paura di annoiare gli altri). Non mi tiro indietro, non mi faccio bloccare ma inevitabilmente questo modo di pensare mi rendo conto che condiziona il mio atteggiamento probabilmente... dico bene?
Certo che dice bene. E' proprio quel "modo di pensare" che la porta fuori strada e va cambiato. L'oscillazione nel tempo fra periodi "sì" e "no" sono tipici di questo tipo di disagio e ci sono persone che combattono da decenni e chiaramente fanno sempre più fatica ad intraprendere un cambiamento. Approfitti che in lei il malessere quindi non è così anziano, e che può sfruttare i suoi periodi "si" per prepararsi a prevedere e gestire i periodi "no" e vedrà come, con pazienza e determinazione, le cose cominceranno a cambiare.
Meglio soli che avere amici falsi. Ancora lei è giovane e nel corso della vita troverà amici con cui legherà.