Morte in utero e non riesco ad affrontare questo dolore

Scrivo questo post perché sento il bisogno di liberare finalmente i miei pensieri, magari con qualcuno che non mi conosce e a cui posso sentirmi libera di raccontare ciò che sento.
ho perso il mio primo figlio circa 6 mesi fa all’inizio del 7 mese di gravidanza. Era apparentemente tutto nella norma; l’ultima volta che l’ho visto in ecografia il suo cuore batteva, si muoveva e l’ho visto sbadigliare per la prima volta. L’ho aspettato per più di un anno e mezzo e quando ho finalmente visto quel test positivo tutto dentro di me ha iniziato ad assumere un colore diverso . Avevo perso mia nonna A cui tenevo tanto da poco e sentivo la forte voglia Di ricominciare a sorridere. Per me lui era questo; il mio desiderio più grande che si realizzava. Mi sono sentita onnipotente, la donna più bella del mondo fino a quel giorno . Mi sentivo strana, sapevo che c’èra qualcosa che non andava .. mi guardavo attorno E mi chiedevo perché gli altri potevano essere felici ed io no.. dentro di me il mio cuore già sapeva .. era finito tutto ..
non ho subito avuto il coraggio di recarmi in ospedale e ho continuato la mia giornata, sono andata anche a comprare vestiti per lui per scacciare via quel pensiero .. poi ho deciso .. mi sono recata in ospedale e quando mi hanno visitata già sapevo dentro di me cosa mi sarei sentita dire .. guardavo quella dottoressa che faceva finta di visitarmi e nel frattempo cercava le parole più giuste per comunicarmi qualcosa che il
mio cuore già conosceva .. poi ho visto girare quella manovella che fa sentire il battito .. il battito non l’ho sentito e li ho capito che tutti i miei sogni erano finiti .. sono rimasta in ospedale tre giorni, l’ho partorito naturalmente, l’ho tenuto in braccio e mi sembrava la cosa più bella che i miei occhi avessero mai visto .. ma allo stesso tempo non capivo perché era li .. era troppo presto .. non era il momento .. poi sono tornata a casa e ho dovuto seppellirlo ma senza messa perché essendo nato morto per la chiesa e per lo stato non è mai esistito .. ancora oggi come gli avevo promesso vado ogni settimana a trovarlo ma ho difficoltà a farli una Tomba.. ha solo un piccolo fiocco che mi vuol far pensare che in realtà non è mai andato via..
non ho il coraggio di darli una tomba perché sarebbe come accettare che sia andato via.. passo le mie giornate con alti e bassi cercando di dare un senso alla mia vita.. vorrei tanto un altro bambino per donare l’amore che sento mi è stato strappato ma la natura non mi aiuta e questo mi rende ancora più debole..
allo stesso tempo mi chiedo se succederà sarò in grado di amare ancora una volta..
insomma desideri contrastanti che coesistono..
al momento mi trovo ancora nella fase in cui non riesco a guardare gli altri felici delle loro nascite perché la loro felicità equivale dentro di me alla morte ancora una volta del mio cuoricino ..
mi chiedo come avete affrontato voi questo genere di dolore..
non mi ritengo depressa perché conosco bene questa malattia..e sento Forte lA necessità e il desiderio di riscattare finalmente la mia vita dopo 2 anni di buio totale .. grazie a chi leggerà e risponderà
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Commenti
Roberta,
ho letto col cuore in mano il suo racconto. E per quanto triste e doloroso, non posso che essere anche felice di aver letto qualcosa da un cuore così bello. Il suo. Lei è ancora bellissima, lei è ancora madre e suo figlio è ancora fra le sue braccia. Non lo dimentichi questo. Ci vorrà molto tempo per riconciliarsi con tutto ciò. Riconciliarsi con la sua felicità e con quella degli altri. Perché Roberta, è la stessa felicità. Che è in ognuno di noi e che attende di sgorgare da quella ferita rossa. Il cui sangue stesso è bellissimo.
Lei è forte oltre che bella. Lo si legge. Ma questo non vuol dire che il suo percorso lo debba fare da sola. Ha provato già a chiedere aiuto a qualcuno, prima di farlo qui? E' importante parlare adesso di questo, se vorrà.
Ma comunque io la abbraccio forte, come lei forte abbraccia il suo bambino. Come la felicità, anche l'abbraccio, è lo stesso.
Buongiorno Roberta,
MI DISPIACE per la sua perdita; questo innanzitutto!
Per dare spazio a tutto ciò serve sicuramente l'aiuto di un esperto.
Il dolore che lei prova è fondato su di un evento che ha poco a che fare con il naturale: cioè è innaturale che una mamma pianga la morte del figlio, rimanendo viva.
Questo crea angoscia.
Inoltre nel suo racconto mi colpisce che lei sapeva cosa era successo ma non lo voleva affrontare; ecco il nodo è là secondo me.
Credo di averle già detto molto ma così lavoro in terapia.
Dott.ssa Sonia Forte