Sono deluso da me stesso: ovvero la frantumazione dell'autostima

Episodi di vita stressanti possono frantumare la stima di sè, portare ad essere delusi da se stessi e a credere di non possedere le qualità e le risorse che si riteneva di possedere.

8 LUG 2015 · Tempo di lettura: min.
Photo by Giulia Bertelli

A seguito di eventi stressanti, ma non solo, si può manifestare un calo di autostima positiva e di fiducia nelle proprie risorse. A lungo termine la persona sviluppa la convinzione di non avere valore, di non possedere risorse, capacità e qualità, nemmeno quelle che pensava di possedere fino a prima dell'evento stressante.

Dal punto di vista cognitivo la persona ricerca e individua costantemente le proprie insufficienze e, al contempo, oscilla tra il dubbio di non essere mai stato di valore e la convinzione di non essere più quello di prima.

Una conseguenza di questo impasse cognitivo è che la persona comincia a pensare a ritroso cercando, nella sua esperienza, le prove della sua mancanza di valore. Ogni situazione di difficoltà o instabilità sarà considerata come un fallimento e come testimonianza di mancanza di valore.

Alla ricerca del perfezionismo

Gli errori non sono ammessi, né, tantomeno, il perdono. Il passato comincia ad essere punteggiato da eventi negativi che, nel ricordo aumentano in quantità, frequenza e dimensioni, fino a macchiare ogni ricordo positivo. Le sconfitte, nel ricordo, cominciano a valere doppio e i successi non vengono considerati o si ritiene siano dovuti a casualità. Gli errori importanti sono valutati errori "per sempre" , non rimediabili.

La persona, allora, rinuncia. Rinuncia alle relazioni, alla soddisfazione nel lavoro e nella vita personale, a raggiungere i suoi obiettivi, rinuncia alle proprie emozioni e, lentamente, si spegne, delegando agli altri i compiti della quotidianità che fino a poco tempo prima svolgeva con accuratezza, competenza e soddisfazione.

Somatizzazioni

Dal punto di vista somatico si manifestano alterazioni del sonno e dell'appetito, stanchezza. malesseri e dolori, perdita del piacere sessuale.

La resa implicita nella rinuncia autoalimenta i sentimenti di mancanza di valore e la persona diviene vittima di se stessa.

È questa, una delle condizioni che, di norma, viene definita depressione, ossia una "caduta verso il basso", un "avvallamento" del tono dell'umore e del proprio stato psicofisico.

È bene intervenire precocemente per impedire al meccanismo di rinuncia di divenire globale: in quel caso, infatti, la persona rinuncia anche ad amare se stesso e ad agire per stare meglio e vivere la propria vita con soddisfazione.

Dott.ssa Francesca Fontanella

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Dott.ssa Francesca Fontanella

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Commenti 5
  • Kevin William

    Stessa cosa di Trevor. Praticamente vado avanti che non ho più voglia di ricongiungere la mia vita.. Possono solo darmi da mangiare ma il sentirsi delusi come descrive trevor, mi trovo come lui. è un incubo. Non sai più chi sei non sai più cosa dirti o cosa inventarti.

  • Gioia Santin

    Mi sento come descritto sopra. Qual è la soluzione? Non so che fare.

  • Trevor

    Quando sei consapevole di essere solo ,parenti a parte, che ti hanno sempre protetto e sempre lo faranno, perché non hai mai coltivato niente. Amicizie, amori o altro, neanche professioni,emozioni o carattere/per personalità. Praticamente non ho una vita e non sono sicuramente un ragazzino. Ditemi voi ora che ho preso totale consapevolezza di essere un disperato che poteva avere tutto ma non ha mai parlato a nessuno dei suoi complessi ed è andato avanti per inerzia sino a crollare e perdere ogni tipo di essere. Una vita passata tra alcol,droga e calcio e una finta felicità perché mai sincero con nessuno per paura di essere deriso. Non voler ascoltare nessuno e prendere sempre decisioni sbagliate. Senza fiducia in nessuno perché credevo che le persone fingessero come me di non dire la verità. Parlavo del più o del meno per sentito dire. Incapace di condividere le cose belle. Incapace di gestire i rapporti umani. Incapace di gestire le relazioni. Paura che gli altri potessero ridire le mie debolezze. Se veramente avete una soluzione per capire come una persona possa riprendere in mano tutto questo a 37 anni e senza lavoro sono pronto ad ascoltarvi. Grazie

  • Nicola pecere . Psicoterapeuta.

    Se hai perso la stima in te stesso, hai dovuto fare qualcosa per perderla. Cosi, dunque, dovrai fare qualcosa per riacquistarla. Una buona domanda è: come faccio? Non è difficile se sai come fare.

  • Luca Scanavini

    E quindi ? La considerazione è alquanto ovvia di questi giorni. Ma poi ....

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