Si può ingrassare con lo stress?
Scopriamo se i nostri stati di stress psicofisico possono influenzare il nostro peso corporeo e contribuire ad una scarsa salute
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Le abitudini alimentari di Homo sapiens sapiens (comparso sulla terra circa 200000 anni fa) si basavano su quello che cacciava e raccoglieva per la sua sussistenza. La dieta era prevalentemente composta da selvaggina, prodotti della pesca e frutti selvatici, mentre i cereali compaiono solamente 10000 anni fa quando l'uomo diviene stanziale e inizia a praticare agricoltura e allevamento.
In questo modo l'uomo si assicura il cibo tutti i giorni e dal Neolitico in poi non è più costretto a procacciarsi il cibo e a subire periodi di "digiuno" prolungato; tutti i meccanismi biochimici ed ormonali, utili alla sopravvivenza non sono più necessari, ma rimangono a disposizione del nostro metabolismo per svolgere le stesse funzioni.
Il cortisolo è definito l'ormone della "sopravvivenza", utile a mantenere attive le funzioni vitali in periodi di stress e digiuno; viene prodotto dalle ghiandole del surrene a partire dal colesterolo in seguito alla stimolazione da parte dell' ACTH, un altro ormone prodotto dall'ipofisi. La funzione primitiva del Cortisolo è quella di accelerare il metabolismo ed aumentare la capacità reattiva dell'individuo. Questo ormone aumenta la ritenzione del sodio per innalzare la pressione sanguigna e attivare la gluconeogenesi (formazione di nuovo glucosio) in seguito al catabolismo (demolizione) degli amminoacidi che compongono le proteine del nostro corpo.
Questa molecola inoltre ha la funzione di abbassare gli effetti provocati dalla risposta infiammatoria inibendo la produzione di alcuni globuli bianchi (soprattutto i linfociti TH1) e quindi sottopone il nostro organismo ad un calo delle difese immunitarie. La produzione giornaliera di cortisolo è alta la mattina dalle 6 fino alle 9 e diminuisce la sera intorno alle 20. Il metabolismo doveva essere alto la mattina durante le battute di caccia, fino a diminuire la sera prima di andare a dormire.
L'uomo e l'alimentazione del XXI secolo
L'uomo del XXI secolo, che vive nel benessere, ha cibo garantito tutti i giorni e non deve correre o scappare per essere la preda o il predatore. L'Homo sapiens sapiens moderno deve fare i conti con il cibo, la sedentarietà e lo stress; fattori che favoriscono il sovrappeso e l'obesità, e quindi pericolosi per la nostra salute. È facile collegare una cattiva alimentazione e la mancanza di attività fisica ad un probabile aumento di peso, ma e meno scontato considerare lo stress come un fattore che favorisce l'accumulo di massa adiposa. Ci rimane quindi da spiegare come questo possa rappresentare un fattore di rischio notevole per la nostra persona.
Nel 1907 il dott. H. Seyle definisce il cortisolo come "ormone dello stress" perché questo veniva rilevato in grandi quantità in soggetti che comunicavano di essere fortemente stressati. Oggi siamo bombardati costantemente da problemi, guai, complicazioni derivanti dal lavoro e dalla nostra vita sociale, che ci mantengono costantemente in una situazione di stress. Questo malessere continuativo causa una sollecitazione costante da parte dell'ACTH e successiva produzione di cortisolo; questo ormone rimane sempre in circolo esercitando effetti indesiderati verso il nostro metabolismo. L'aumento di tale corticosteroide comporta l'innalzamento del glucosio nel sangue e la successiva utilizzazione da parte delle nostre cellule; lo zucchero che se poi è accumulato in eccesso viene trasformato ed accumulato come trigliceridi (grassi).
Sappiamo inoltre che è la stessa insulina ad attivare il cortisolo e quindi e ben capibile come una dieta ricca di carboidrati amplifichi ulteriormente questo fenomeno. In pratica se mangiamo molto pane, pasta, pizza ed altri farinacei, attiviamo frequentemente l'insulina, l'ormone che è responsabile di rimuovere il glucosio dal sangue. Questa risponde prontamente in seguito ad un picco glicemico, ovvero quando la quantità di glucosio nel sangue supera i valori di 0,6-0,75 g/l, riportando i valori nella norma. Quando si mangiano molti carboidrati, si ha una produzione abbondante di insulina che abbassa repentinamente la glicemia a livello sanguigno; questa richiama gli ormoni che promuovono la gluconeogenesi (nuova produzione di glucosio) come il glucagone e lo stesso cortisolo. Quindi una dieta ricca di carboidrati insulinici e una vita caratterizzata da costanti momenti di stress, ci assicurano un quantitativo costante di cortisolo con tutti gli effetti che questo provoca.
Lo stress ingrassa
Lo stress fa quindi "ingrassare" contribuendo all'accumulo di massa adiposa nelle zone predisposte e contribuendo quindi all'insorgere di patologie legate all'alimentazione (dislipidemie, sindrome metaboliche, diabete di tipo 2 etc…). E quindi necessario riguardare e valutare il nostro stile di vita, valutando che quello che ci potrebbe aspettare in un futuro non molto lontano.
E' consigliabile quindi:
1) Seguire un'alimentazione controllata ed imparare a "gestire" i carboidrati
2) Limitare al minimo tutti i fattori di stress, pensando che questi possono ripercuotersi in modo negativo sulla nostra salute
3) Svolgere attività fisica regolare per dedicare qualche ora della settimana a noi stessi, staccando completamente dai problemi quotidiani.
Attraverso questi "piccoli gesti" possiamo vivere meglio e contribuire a migliorare la qualità della nostra vita, sia presente, che futura.
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