Sessualità disturbata
In relazione all'articolo pubblicato il 12 settembre: "l'angoscia e la sua inutilità" pubblico un II° articolo.
Eccitamento vuol dire qualcosa che funge da occasione per la mia messa in moto, che può voler dire anche una cosa molto banale, Contri faceva l’esempio dell’aspettativa dell’aprire la porta per entrare in un ambiente, anche quello del bar; Freud osservava che c’è una resistenza all’eccitamento, che è l’inibizione, alla messa in moto.
All’estremo questa resistenza diventa opposizione e si chiama paranoia. Distinguere i sintomi, cioè effetti verificabili sul corpo dall’angoscia dell’essere, diventa importante.
La medicina tratta in modo grossolano tutto ciò, facendo di ogni erba un fascio. La psicoanalisi aiuta a capire ed a distinguere tra inibizione, sintomo ed angoscia, e fissazioni per renderci conto dei vari disturbi ed eventualmente del come poterne avere cura se riusciamo a trasferire quell’amore impossibile da cui siamo partiti con la mamma, Freud l’ha chiamato transfert !
I bambini sono educati a collegare il sesso con l’amore attraverso la vita sessuale.
Nel tempo precedente, cioè prima dell’educazione, non esiste la vergogna. In seguito subentra la rimozione dell’esperienza del sesso, ciò rende poi sessualmente puerili gli adulti: la vergogna degli organi sessuali ed il conseguente ritorno del rimosso, sentimento comune del nevrotico e non solo.
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