Quando nella coppia sembra di parlare lingue diverse

Spesso nelle coppie i partner hanno la sensazione di parlare e non essere compresi. Talvolta questo avviene perché i partner comunicano in lingue diverse.

2 DIC 2016 · Tempo di lettura: min.
Quando nella coppia sembra di parlare lingue diverse

Quando facciamo terapia di coppia ci capita di osservare, a me e al collega con cui lavoro in co-terapia, una dinamica comunicativa tra partner piuttosto frequente: quella in cui ciascuno di loro ha la profonda convinzione di aver fatto il massimo per esprimere il proprio amore e i propri bisogni all'altro non riscontrando però, da parte dell'altro, altrettanto impegno nel comunicare e nell'ascoltare.

Il punto è che questa spesso è la prospettiva di entrambi, così iniziano scambi di accuse, rivendicazioni e risentimenti da cui l'altro si difende contrattaccando e rispondendo al solito modo con accuse, rivendicazioni ecc. Il pensiero magico per entrambi è che il terapeuta (o i terapeuti nel nostro caso) sposi la propria prospettiva e si coalizzi "contro" l'altro. Non credo ci sia nulla da spiegare sulla disfunzionalità di questo quadretto.

Premesso che il compito del terapeuta non è quello di decidere chi ha ragione (per quello ci sono gli avvocati...), ma quello di comprendere quali siano le dinamiche che si concretizzano nella coppia, in questi casi uno dei principali ostacoli sta proprio nel modo di comunicare con l'altro.

Il dott. Chapman nel suo libro I cinque linguaggi dell'amore mette in evidenza come spesso le "lingue" che le persone parlano per esprimere affetto siano diverse l'una dall'altra, e una conseguenza di ciò è che si è molto più propensi a comprendere ciò che viene detto nella propria lingua piuttosto che in una lingua diversa dalla nostra.

Il caso

Lucia e Marco (i nomi sono ovviamente inventati) parlano in una seduta della loro difficoltà a sentirsi reciprocamente compresi che si traduce spesso, tra le varie cose, nel non riuscire a trovare insieme soluzioni efficaci ai problemi a cui devono far fronte.

Lucia parla del suo aver rimarcato a Marco più e più volte l'importanza che per lei avrebbe il fatto che Marco desse un aiuto in casa, prendendosi cura del giardino, portando fuori il cane quando lei va a prendere i figli, mettendo ad asciugare il bucato quando lei è di turno il pomeriggio o aiutandola con i lavori grossi e saltuari come pulire le persiane o gli armadi. A questo, aggiunge anche il fatto che lei fa sempre in modo che la cena sia pronta quando Marco rientra, i letti fatti quando al mattino escono di casa, la casa pulita e i vestiti stirati. Quest'ultima parte viene messa in luce come un qualcosa che lei fa per dimostrare a Marco che c'è e che si impegna per farlo stare bene; in pratica è un modo per dimostrare amore; modalità che, però, non rivede in Marco e che non vede adeguatamente valorizzata.

Marco, dal canto suo, mette in evidenza come veda Lucia troppo concentrata sulle attività domestiche e poco disposta a fare altre attività extra come uscire il sabato e la domenica, invitare degli amici o farsi un week end fuori da qualche parte perché troppo concentrata sulle priorità delle attività domestiche. Riporta, inoltre, un episodio in cui per l'anniversario lui regalò a Lucia un pacchetto relax di due giorni che, però, non fu mai utilizzato perché lo fecero scadere; "nessun week end era quello buono" commentava Marco tra il rassegnato e il risentito.

Lucia guardava a queste richieste di uscita con insofferenza così come Marco si sentiva insofferente nelle richieste, da parte di Lucia, di dedicare più tempo alle attività domestiche.

Cosa stanno cercando di dirsi Marco e Lucia (senza capirsi)?

Lucia sta dicendo che lei dimostra affetto attraverso i "gesti di servizio" ossia attraverso quei gesti che richiedono tempo, organizzazione e talvolta fatica, finalizzati a rendere migliore la vita domestica. Tuttavia, sta anche dicendo che quello è il suo linguaggio e che si sente amata nel vederlo agito da qualcuno verso di lei. Inoltre, poiché il linguaggio che "parla" è quello dei gesti di servizio, ha difficoltà a comprendere i gesti che Marco fa (proporre uscite e momenti insieme) come gesti di amore.

Marco sta dicendo che il suo modo di dimostrare amore è quello di condividere "momenti speciali" con Lucia. Dal canto suo, ha difficoltà a leggere amore nei gesti di servizio di Lucia e si sente frustrato nel non vedere questa propensione ai momenti speciali in Lucia.

Lucia e Marco vogliono esserci l'uno per l'altra ma il modo in cui scelgono di farlo è diverso e leggono questa diversità come una mancanza di ascolto e comprensione da parte dell'altro.

L'intervento fatto in quella seduta con Marco e Lucia è consistito proprio nel far vedere a entrambi la volontà di esserci l'uno per l'altra ma anche nel far riflettere sul fatto che le modalità scelte fossero diverse. Lavorando su questa consapevolezza è stato possibile trovare strategie di incontro.

Gli altri linguaggi

Il linguaggio dei "gesti di servizio" e dei "momenti speciali", sono due linguaggi ma ce ne sono anche altri tre individuati da Chapman.

  1. Le parole di rassicurazione: per molte persone le parole di rassicurazione sono un modo per esprimere amore e sentire di essere amati. I complimenti verbali, le parole di incoraggiamento e le parole gentili, sono un mezzo potente per comunicare amore. Mi viene in mente a questo proposito, un uomo di una coppia che espresse il suo dispiacere per non sentirsi incoraggiato ed elogiato dalla moglie quando si faceva carico dei lavori domestici; lui faceva il possibile per fare il bucato come lo faceva lei (pur con l'ansia di commettere errori) e disse quanto un feedback positivo gli avrebbe fatto bene. Molte coppie lamentano che il partner spesso sia più propenso ai rimproveri per ciò che non va piuttosto che agli elogi, e questo viene spesso letto come un essere dati per scontati.
  2. Il ricevere doni: il dono è un simbolo concreto di amore; ci si scambia gli anelli quando ci si sposa dicendo "ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà". Uno scambio concreto in segno di amore; un simbolo che ha un valore emotivo. A proposito di anelli, in Irlanda c'è l'anello tradizionale di Galway in cui ci sono due mani che tengono un cuore sovrastato da una corona; le mani rappresentano l'amicizia, il cuore l'amore e la corona la fedeltà; è una dichiarazione di amore profondo (passionale ma anche amicale) e la tradizione irlandese vuole che non si debba acquistare per se stessi l'anello di Galway ma possa essere solo donato. Un dono che significa amore. Il dono per alcuni ha questo importante valore: non tanto il valore legato all'oggetto in sé quanto un modo concreto per far vedere all'altro che si ama. Tuttavia, questo linguaggio viene talvolta usato a sproposito per "mettere una pezza" laddove non si riesce ad arrivare; è l'esempio del partner che fa regali costosi per sopperire all'assenza.
  3. Il contatto fisico: il contatto fisico, proprio perché è il linguaggio più primitivo, è uno dei linguaggi più profondi; il tatto non passa dalle parole. Abbracciarsi, baciarsi, fare l'amore, tenersi per mano sono tutti modi per dimostrare amore e desiderio per l'altro. Per alcuni il contatto fisico è un modo per sentirsi amati ed esprimere amore mentre per altri può essere fastidioso o addirittura minaccioso (molto dipende dai modelli familiari o da possibili traumi). Per alcune persone non essere accarezzate, abbracciate, prese per mano è un modo per sentirsi rifiutate. Quando le coppie vanno in crisi una delle prime cose che si osserva è la riduzione del contatto fisico (tra cui anche i rapporti intimi). Ricordo un mio caro amico che nel parlarmi della crisi con la sua fidanzata, divenuta ex poco dopo, mi riportò un esempio per lui emblematico: si trovavano all'aeroporto di una città straniera in attesa di un transito. Era notte ma giorno in Italia e lui ricevette una telefonata in cui le veniva annunciata la morte improvvisa di un amico. Si sentì mancare la terra sotto i piedi e crollò in un pianto disperato e impotente. La fidanzata si sedette accanto a lui e gli poggiò timidamente la mano su una spalla che ritrasse poco dopo. Tra i vari momenti emblematici e significativi della loro crisi ci fu anche quel bisogno di contatto e quell'abbraccio mancato.

Comprendere il linguaggio proprio e dell'altro

Comprendere il linguaggio del proprio partner è qualcosa di terapeutico perché consente di mettere a fuoco come l'altro ama e come si sente amato. Questa prospettiva apre a molte riflessioni e possibilità di azione.

Iniziare a riflettere su quale sia il nostro linguaggio di amore (cosa facciamo per dire all'altro che lo amiamo? E come ci sentiamo amati?) e quale sia quello del partner (cosa fa per manifestarmi amore? Cosa mi chiede più spesso?) può essere un modo per fermarsi e riflettere insieme sul proprio modo di amarsi e su eventuali "incomprensioni linguistiche".

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Scritto da

Dott.ssa Luisa Fossati

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Commenti 7
  • Maurizio

    Quello che è scritto purtroppo capita con frequenza e non si tratta di stereotipi. Sottopongo un mio dubbio: non è che ciascuno fa un gesto d'amore per se stesso? La donna cura la casa perché le è stato insegnato così, viceversa starebbe male Kei; l'uomo vuole uscire per stare bene lui. Poi certo ci sono attenzioni reciproche che sono doni, as esempio una cenetta preparata bene, lei che si fa carina per lui, lui che ha delle galanterie in una occasione speciale, un messaggio particolare, i piccoli pensieri.... Riguardo il caso in esame mi parrebbe più uno scontro di visioni sul mondo e sulla vita: una vuole la casa in ordine e un collega che l'aiuti, l'altro vuole una compagna con cui uscire: entrambi hanno una visione egoistica che tentano di affermare. In verità manca un elemento che è l'amore reciproco che fa dire ad uno "ti aiuto nelle faccende" all'altra "grazie... sei stato bravo", e null'altro caso fa dire a Lei "andiamo via il prossimo we" e a lui "grazie...". Solo l'amore non decantato o dichiarato ma declinato nella quotidianità fa accadere queste cose, ognuno va incontro all'altro con gioia: quello che si fa per amore non pesa nulla, invece qui si chiedono compiti, adempimenti....come se fossimo al lavoro, soci di una società le cui regole però non sono scritte ma tentiamo reciprocamente di affermare le nostre egoistiche, che fanno stare bene solo noi, anzi, molte volte, nemmeno noi!

  • Francesca Belli

    A mio avviso non è questione di sessismo ma di condizionamenti culturali e sociali per cui come donne ci ritroviamo portate ad occuparci di faccende domestiche (appunto per non ritrovarci in un porcile). Se avessi compreso meglio le dinamiche riportate in questo articolo qualche anno fa, poiché le dinamiche erano esattamente quelle descritte (salvo qualche weekend fuori), forse non avrei commesso certi errori che - almeno nel mio caso - hanno portato a una rottura. E non sempre, soprattutto se protratte nel tempo, le "incomprensioni linguistiche" sono sanabili...

  • Vania dalla costa

    "Gesti che richiedono tempo, organizzazione e talvolta fatica, finalizzati a rendere migliore la vita domestica...." Ma stiamo scherzando? Gesti che talvolta richiedono fatica? È sempre faticoso occuparsi di una casa e qualcuno deve farlo se non si vuol vivere in un porcile. È un esempio errato e sessista. Occuparsi di queste faccende non dovrebbe essere inteso come dimostrazione di amore ma come buon senso è assunzione di quella necessaria responsabilità che serve quando si sceglie di vivere in due e che va divisa in due sempre.

  • Massimiliano Vignoli, PT

    Davvero un bell'articolo! Semplice, comprensibile ma molto efficace. Complimenti.

  • br1

    Perdonate i modi, ma rispondo più per "sfida" che altro: nell'esempio descrivete le faccende domestiche da un lato, gli "inviti fuori" o i viaggi come strumento, tramite della comunicazione. A parte lo stereotipo della donna che sbriga faccende domestiche aspettando l'uomo che la inviti ad uscire, perché lei evidentemente non può farlo sua sponte, così come lui accamperà scuse per non sbrigare faccende o le farà in modo pessimo così da non dovere assumere nuovamente l'incombenza...Assumere a se un compito così da dimostrare di aver fatto qualcosa in cambio di....mi da di baratto, potreste compilare fogli di calcolo, menù...In breve si arriva al punto in cui le due parti elencheranno la serie di incombenze che assumono come premure, gesti d'affetto, ma incombenze sono e tali restano se non dettate dal genuino piacere di assumere oneri in vantaggio dell'altra metà, dal sincero piacere di strappare un sorriso, allietare momenti, offrire conforto......La musica classica ha più regole della matematica, una infinita quantità di imposizioni, imprescindibili dettami, percorsi tracciati da cui mai scostarsi onde non cadere in errore, errore che ti boccia in un esame di conservatorio....Blues, jazz e non solo, sono caratterizzati dalla gran quantità di compositori di successo vicini all'analfabetismo, non musicalmente inteso. Hanno reso le loro infrazioni al codice della musica classica opere d'arte che muovono l'umanità' ad emozione genuina, a costo di parervi ingenuo, nessuno di loro era mosso dal "do ut des".....ma da autentico amore.

  • Lele

    Facile a dirsi, difficile a farsi.

  • Mariangela Ferrarini

    Ma se uno trascura in casa propria i gesti di servizio, può intervenire impropriamente l'assistente domiciliare del Cps? Lo vedete voi psicologi, come motivo di disagio?

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