Quando inizi una relazione hai l'istinto di mettere i bisogni del/la partner davanti ai tuoi? Le trappole che non vedi: parte 2

Ti ho già parlato di come vedere le cose solo dal tuo punto di vista ostacoli la tua relazione. Oggi ti parlo di un altro errore: agire in base a come pensi che l'altro si comporterà

8 FEB 2022 · Tempo di lettura: min.
Quando inizi una relazione hai l'istinto di mettere i bisogni del/la partner davanti ai tuoi? Le trappole che non vedi: parte 2

Leggi qui la prima parte: Quando inizi una relazione hai l'istinto di mettere i bisogni del/la partner davanti ai tuoi? Le trappole che non vedi: parte 1.

Oggi ti parlo di una seconda convinzione automatica che può portarti a credere di fare la cosa giusta quando metti avanti i bisogni dell'altra persona per poi sentirti invece insoddisfatto/a e vuoto/a:

tentare di prevedere i comportamenti e le reazioni del/la partner partendo dal presupposto che la sua mente funzioni esattamente come la tua.

Sì, sto parlando del: "faccio così perché penso che lui/lei pensi....e quindi reagirà in questo modo..."; "se fa questo è perché in fondo è innamorarto di me...."; "mi tratta male, ma se non mi amasse se ne sarebbe già andato...". Questi sono solo esempi di situazioni in cui cadiamo nella trappola di agire non tanto in funzione di quello che sentiamo noi (cioè qualcosa che ci fa soffrire e ci frustra) ma di quelli che immaginiamo siano i pensieri e le azioni dell'altro, che però non possono che essere frutto della nostra prospettiva, anche se ci raccontiamo di conoscere benissimo il/la partner.

Questo ti porta a utilizzare inconsapevolmente il tuo modo di vedere la realtà per scegliere come comportarti, dando per scontato che valga così anche per l'altro. Così inizi a dare per scontato che adattandoti ai suoi hobbies, rinunciare alle cose che ti piacciono per dare spazio alla coppia, nella sua mente questo lo porti a provare piacere e gratitudine verso di te e che rinforzerà il legame con te. "Se gli/le dò serenità e stabilità si legherà a me".

Nella tua testa magari funziona così perché sei tu a funzionare così, o a pensare che gli altri funzionino così, ma non è detto che anche nella testa del/la tuo/a partner ci siano le stesse regole.

Forse nella tua storia passata hai imparato che per tenerti vicina una persona dovevi sacrificarti o imparare ad adattarti. Magari hai imparato che non sacrificarsi per gli altri corrisponde ad essere egoisti. Le cose non stanno così.

Questa parte è importante perché vedo quante persone si arrovellano il cervello nel tentare di interpretare i comportamenti dell'altro per intercettare la cosa giusta da fare in base ai suoi comportamenti, o a quelli che si ritiene siano i suoi pensieri.

Il risultato è che si perde completamente di vista la propria felicità sperando che, se faccio la cosa giusta, sia l'altro a rendermi felice.

Magari si chiede consiglio all'amica, alla cugina o al conoscente su come leggere quel comportamento dell'altra persona. Tempo ed energie drammaticamente sprecate.

Quello che c'è nella testa di una persona lo sa solo lei (e non sempre ne è consapevole). Evita di dare per scontato che il suo modo di vedere il mondo e la coppia sia come il tuo; evita di perdere tempo a cercare di intercettare i suoi bisogni perdendo di vista i tuoi.

Molto più efficace mettersi in posizione di osservazione e chiederti:

"quello che questa persona fa e dice, come mi fa sentire?"; "il modo in cui si comporta con me è in linea con ciò che sto cercando?"; "mi sento valorizzata a accettata da questa persona o ho la sensazione che stia cercando di cambiarmi o che mi stia continuamente criticando?"; "il fatto che sparisca e che sia freddo mi va bene?".

Investire energie per riflettere su queste domande ti permette di non perderti di vista e, soprattutto, avere sempre presente quanto ti senti soddisfatto/a tu.

La tua soddisfazione, infatti, non può derivare dall'approvazione di qualcun altro per quello che fai; questo ti renderebbe inevitabilmente dipendente e succube dell'altro. In una coppia sana, ciascuno è libero di agire e reagire in base a come si sente mettendo sullo stesso piano i propri bisogni e quelli dell'altro.

Se senti che per tenerti vicina una persona devi metterti da parte e rinunciare a te stessa, la relazione non è funzionale. Raccontarsi che "per amore si fa" è solo un rendere la disfunzionalità più profonda e prolungata.

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Scritto da

Dott.ssa Luisa Fossati

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Bibliografia

  • Baggio, F. (2016). Assertività e training assertivo. Teoria e pratica per migliorare le capacità relazionali dei pazienti. Franco Angeli
  • Bonetti, D.; Meneghelli, A. (2010). Assertività e training assertivo. Guida per l'apprendimento in ambito professionale. Franco Angeli.

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Commenti 1
  • Mari Catalfa

    Interessantissimo articolo, il mio compagno è fanatico di sport ed io mi sto accorgendo che facevo sport per piacere, perchè mi divertivo e mi sentivo in forma. Ora dato che lui è molto competitivo ed abbiamo anche app in comune per vedere i nostri traguardi, mi accorgo che senza che lui mi dica nulla, se io non faccio sport, o non raggiungo determinati traguardi mi sento in colpa e non mi godo più le attività sportive come tali. Non riesco più a godermi il tempo libero perchè mi sento costantemente in colpa in quanto lui partecipa a gare, fa sport con amici ogni giorno ed io magari riesco solamente una volta a settimana. Insomma non mi sento alla sua altezza ed è davvero frustante questo senso di colpa che provo, non riesco più a godermi il fine settimana, le giornate di sole perchè mi sento in dovere di fare sport ed eccellere in modo che lui sia orgoglioso di me, tutto ciò è nella mia testa, cosa ne pensa lui non saprei

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