Quali sono i segnali per presupporre che mio figlio ha un disturbo dell’apprendimento?

Cosa sono i Dsa? Perché è importante agire subito? Cosa succede dopo la valutazione? Quali metodi si usano?

17 MAG 2019 · Tempo di lettura: min.
Quali sono i segnali per presupporre che mio figlio ha un disturbo dell’apprendimento?

Se stai leggento quest'articolo sei sicuramente un genitore che vuole risolvere un problema legato all’apprendimento. Ora quindi non devi far altro che prenderti 5 minuti del tuo tempo per capire cosa sono i DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e come puoi aiutare tuo figlio ad affrontarli. Buona lettura.

Cosa sono i DSA?

DSA, dislessia, disgrafia, discalculia, scommetto che è da diverso tempo che stai cercando questi termini su Google. Finalmente sei capitato/a nel posto giusto.

Arriviamo subito al dunque. La domanda iniziale che si fanno quasi tutti i genitori che si avvicinano a questa tematica è…

Quali sono i segnali per presupporre che mio figlio abbia un disturbo specifico dell’apprendimento?

Se ha dato l’impressione di non riuscire a concentrarsi nel momento in cui la maestra spiega la lezione, se legge sillabando e con un po’ di difficoltà a differenza dei propri compagni che lo fanno in maniera fluida, oppure sa contare fino a 10 ma fa molta fatica a fare calcoli semplici, ecco, non vuol dire per forza che è pigro o svogliato di natura. Molto probabilmente è un bambino con DSA.

Il DSA non è un ritardo mentale!

Per prima cosa chiariamo subito un concetto: un disturbo specifico dell’apprendimento non è una patologia, una malattia, insomma non è un ritardo mentale. Il bambino con DSA presenta un quoziente intellettivo nella norma. E’ un bambino perfettamente sano e intelligente, ha solo qualche problemino sull’apprendimento.

Potremmo dire, semplificando, che un disturbo specifico dell’apprendimento è un piccolo disagio che si presenta in età scolare e si manifesta in quei comportamenti didattici come la lettura, la scrittura e il calcolo. 

Esistono però delle differenze. Se fino a poco tempo fa si parlava solo di dislessia, ora il campo si è ampliato a varie sfumature. Vediamole brevemente senza dilungarci troppo.

  • Dislessia: è la difficoltà specifica nella lettura. Porta il bambino a leggere in maniera più lenta, meno fluente e poco corretta rispetto alla classe che frequenta.
  • Disortografia: difficoltà nei vari aspetti della scrittura. Il bambino commette un numero troppo alto di errori ortografici. Spesso viene confusa con la disgrafia. Se una parola è scritta correttamente, ad esempio senza errori di doppie o di lettere in più ma è soltanto illeggibile si tratta di disgrafia.
  • Disgrafia: per i bambini disgrafici diviene problematico realizzare grafemi manualmente in maniera corretta e automatica. La scrittura risulta spesso indecifrabile anche per il bambino stesso.
  • Discalculia: difficoltà nel fare calcoli matematici e nel rappresentare concetti numerici.
  • Disprassia: meno conosciuta rispetto alle precedenti. E’ l’incapacità di usare le mani per compiti complessi, come ad esempio tenere correttamente la penna nell’atto della scrittura o del disegno.

Questi disturbi possono manifestarsi quindi sia isolatamente (ma è molto raro), in associazione tra loro o tutti insieme.

Perché è importante agire subito?

  • Ok, ora che hai chiarito il concetto di DSA ti stai facendo sicuramente una di queste domande…
  • Ma è davvero necessario che mio figlio, la scuola ed io prendiamo coscienza di questi disturbi?
  • È così importante che sappia di avere un disturbo? Non è meglio far finta di nulla e aspettare che gli passi?
  • Cosa succede se non effettuo una valutazione subito? Magari col tempo impara da solo.

Proviamo a dare una risposta a queste domande che ti attanagliano la mente.

Ebbene sì, è molto importante, anzi direi fondamentale intervenire il prima possibile. Questo per evitare conseguenze davvero spiacevoli per la saluta psicologica e la vita sociale del bambino. Prova ad immedesimarti in lui e capirai meglio di cosa sto parlando.

Ti piacerebbe, ad esempio, sentire battutine e risatine di sottofondo appena la maestra ti chiede di leggere a voce alta la pagina del libro di storia? Oppure, ti sentiresti bene nel vedere che tutti i tuoi compagni di classe riescono ad andare avanti insieme con il programma scolastico, mentre tu rimani molto indietro nonostante duri sforzi e tanto impegno? Esatto, non sono belle sensazioni da provare.

Quando un bambino intelligente e perfettamente cosciente delle sue capacità non si percepisce allo stesso livello degli altri compagni possono insorgere in lui gravi problemi come la depressione e la scarsa autostima, o semplicemente crederà di essere stupido. Problemi che a lungo andare danneggiano anche la vita sociale sfociando in aggressività, forte timidezza e chiusura.

Il Risultato finale? Il bambino si scoraggia e abbandona la scuola prematuramente.

Se invece il genitore affronta il problema prendendone coscienza, il bambino si sentirà meno solo davanti ai suoi ostacoli e li affronterà in modo sereno e costruttivo.

Morale della favola? Quando una serie di sintomi ci fanno supporre che qualcosa non va, la cosa migliore da fare è intervenire tempestivamente con una valutazione.

Cosa succede dopo una valutazione DSA?

Bene. Sei quasi sicuro/a che tuo figlio abbia DSA e hai capito l’importanza di effettuare al più presto una valutazione. Sì, però ora ti stai domandando…

Cosa cambierà dopo questa valutazione? Quali sono le conseguenze?

Per rispondere a queste domande partiamo da un decreto. Si tratta della Legge 170 del 2010 che riconosce i disturbi specifici dell’apprendimento e li tutela adeguatamente. “Le istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di fornire personale docente e di supportare adeguatamente i bambini senza nessun genere di discriminazione”.

Questo sacrosanto diritto viene offerto solo a quegli alunni che presentano all’istituzione scolastica un regolare certificato, effettuato da un equipe specializzata, dove viene comprovato nero su bianco il disturbo DSA.

Il certificato ottenuto dalla valutazione approfondita permetterà al bambino di:

ottenere un piano didattico personalizzato differente da quello della classe.essere seguito da un insegnante specializzato che aiuterà nell’apprendimento. Attenzione, non si tratta di un’insegnante di sostegno.utilizzare strumenti compensativi come mappe concettuali, tabelle e schemi.tempi più lunghi per lo svolgimento di alcune prove.

Tutto questo è finalizzato allo scopo di rimettersi al passo con i compagni e superare così le proprie difficoltà in modo da poter proseguire serenamente con il proprio percorso di studio.

Quale metodo?

La valutazione tramite batterie di test sui disturbi dell’apprendimento di bambini dai 6 ai 16 anni è un percorso così strutturato:

  • Un colloquio con lo psicologo con entrambi i genitori per la raccolta anamnestica e l’analisi della domanda di valutazione DSA;
  • due sedute di valutazione psicologica tramite la somministrazione del test WISC-4 (l’ultima edizione disponibile) al fine di valutare il QI è il funzionamento cognitivo;
  • tre o più sedute di approfondimento logopedico per la somministrazione di test specifici (per dislessia, discalculia, disortografia, etc.) A seconda di quando emerso dalla WISC-4;
  • una seduta di restituzione con lo psicologo di quanto emerso e consegna della certificazione prodotta.una seduta di valutazione neuropsicologica rispetto a quanto emerso.  

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Scritto da

Dott.ssa Alessia Montefusco

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Commenti 1
  • Tiziana Palladino

    Buongiorno,....utili qs punti x iniziare ad indagare e aiutare mio figlio...grazie

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