Philofobia: la paura di innamorarsi

Perché avere paura dell'innamoramento se solitamente viene intesa come una situazione piacevole e positiva?

15 GIU 2017 · Ultima modifica: 16 DIC 2019 · Tempo di lettura: min.
Philofobia: la paura di innamorarsi

"Ci sono due forze motrici fondamentali: la paura e l'amore. Quando abbiamo paura, ci ritraiamo indietro dalla vita. Quando siamo innamorati, ci apriamo a tutto ciò che la vita ha da offrire con passione, entusiasmo, e l'accettazione", John Lennon.

Le prime fasi dell'innamoramento sono quelle che più fanno battere il cuore e che rimangono nei nostri ricordi. Eppure, non tutti sono così aperti alla possibilità di amare. Alcuni, addirittura, soffrono della cosiddetta "philofobia", ossia la fobia dell'innamoramento. Chi ne soffre ha paura di innamorarsi e cerca di evitare tutte quelle situazioni che possano causare lo sbocciare di un nuovo amore. Quali sono le cause? Come superare questa fobia?

Perché abbiamo paura?

La paura è un sentimento utile, che serve a salvaguardarci dai pericoli, mantenendoci vigili e in allerta, pronti per scappare. La paura nasce appunto davanti a situazioni che vengono ritenute pericolose. Possono essere episodi di minacce prevedibili o imprevedibili. Ma in alcuni casi ci si potrebbe trovare di fronte a situazioni che non sono minacciose, e nonostante questo, il soggetto prova un’incontrollabile paure.

Si parla molto spesso di fobie,  definendole appunto come una paura irrazionale di qualcosa.

La philofobia, o filofobia, o philophobia, rientra nella classificazione delle fobie, poiché ne possiede le caratteristiche:

  • Paura eccessiva e persistente verso la situazione ritenuta minacciosa
  • Davanti allo stimolo fobico, si presenta immediatamente l’ansia
  • Il soggetto stesso riconosce la paura come irrazionale
  • L’evitamento dello stimolo fobico diventa la strategia del soggetto per evitare la paura

Ma da dove scaturisce la paura di amare?

Paura di innamorarsi

La paura di innamorarsi è un sentimento abbastanza comune, perché quando ci si innamora le sensazioni che si provano sono intense, sia quelle belle che quelle negative. Pertanto ci sono molte persone che potrebbero cercare di evitare di lasciarsi andare per paura di soffrire ancora.

La philofobia però non è solo una resistenza all’amore è una vera e propria paura di amare che si sviluppa su due fronti:

  1. la paura di perdere il controllo della situazione e di sé stessi è una caratteristica tipica delle fobie. In questo caso, il philofobico, non ha paura dell’innamoramento in sé ma della propria reazione quando si innamora. L’amore potrebbe portarlo infatti a perdere il controllo sulle proprie emozioni, facendolo  comportare in maniera istintiva e non razionale.
  2. La paura di aprirsi completamente all’altro. Anche questa sfacettatura della philofobia implica la perdita del controllo di una parte di sé, o per meglio dire la condivisione di un’intimità profonda che potrebbe fare sentire il soggetto scomodo, invaso e privo dei propri spazi. La paura di amare si delinea pertanto con la paura di avvicinarsi emotivamente a un’altra persona per paura di perdere il controllo.

Il risultato è, come in tutte le altre fobie, l’evitamento dello stimolo fobico,  che in  questo caso si traduce con evitare la possibilità di affezionarsi a qualcuno e non innamorarsi.

paura di innamorarsi

La fobia dell’amore in psicologia


L’etimologia del termine philofobia, deriva da due parole greche: “philia” che significa amore e “fobia” che significa “paura”. La traduzione letterale è pertanto paura d’amore, e vuole significare la paura che può provare un soggetto, verso l’amore romantico o la creazione di legami emotivi in generale.

In psicologia la paura dell’innamoramento viene affrontata attraverso la terapia, che cerca di approfondire lo storico personale del soggetto per trovare poi la tipologia di terapia che meglio si adatta al caso, dal momento che possono esserci fattori culturali, personali o traumatici che possono definire questa fobia.

Una particolare corrente psicologica, denominata psicologia evolutiva, ipotizza che alcune fobie possano essere dovute all’adattamento.

Per esempio ritiene che un evento traumatico possa portare una persona a vedere nell’amore romantico solo una perenne conclusione tragica, facendole rifiutare  le relazioni romantiche.

Nei testi viene spesso citato il caso di Elisabetta I, che era restia al matrimonio, dopo aver assistito all’esecuzione di sua madre (innamorata del cugino), per mano di suo padre Enrico VIII, portandola a ripudiare la tragedia insita nell’amore romantico.

La psicologia evolutiva vede pertanto in questo rifiuto un processo di selezione naturale, che ha portato il cervello a formare nuovi moduli cognitivi: adattamenti psicologici necessari al mantenimento della specie.

Le cause della philofobia

La fobia è una paura sproporzionata e persistente di un oggetto o una situazione. La paura dell'ignoto e delle sue conseguenze, nel caso della philofobia, riguarda l'innamoramento.

Chi ne soffre, infatti, cerca di evitare le situazioni che possano scatenare questo evento, presentando spesso episodi di ansia o necessità impellente di fuggire nel caso in cui si senta in pericolo. La minaccia di innamorarsi scatena queste reazioni che possono mettere a dura prova non solo la vita sentimentale ma anche sociale degli individui.

Perché avere paura dell'innamoramento se solitamente viene inteso come una situazione piacevole e positiva? Iniziare una storia d'amore vuol dire provare emozioni molto intense, così tanto che spesso sfuggono al nostro controllo. Tutte le sensazioni vengono amplificate dall'innamoramento, sia quelle positive che negative. Proprio per questa mancanza di controllo, alcune persone possono interpretare questa fase dell'amore come un pericolo, proprio ciò di cui si ha più paura quando si ha una fobia. Se da una parte la paura dell'innamoramento riguarda la perdita del controllo su se stessi, dall'altro il timore riguarda anche il rapporto con il partner. La "simbiosi" che si crea durante la fase dell'innamoramento vuol dire mostrarsi intimamente all'altra persona, condividere se stessi dal punto di vista fisico e mentale. Un'ulteriore perdita della propria autonomia che difficilmente si può evitare o controllare.

Per questo l'unica soluzione possibile per chi soffre di philofobia è quella di evitare la situazione o di scappare prima che sia troppo tardi.

Radici culturali

Anche le radici culturali possono avere un’influenza nel generarsi di forme di philofobia.

Basti pensare alle culture in cui le relazioni d’amore sono viste solo come matrimoni combinati e non come relazione romantiche di per sé o a quelle culture in cui alcune forme di amore, come l’omosessualità, sono vietate.

Ciò può causare paura, frustrazione e senso di colpa in chi si innamora in questi contesti, che possono portare a una fobia radicata e dolorosa.

sintomi filofobia

Paura di amare, come si manifesta e i sintomi

Come abbiamo accennato precedentemente, la philofobia si delinea come un sentimento che nasce dalla paura di perdere il controllo di sé a causa delle proprie emozioni o del rivelare sé stessi.

A livello psicologico i sintomi della filofobia sono:

  • ansia in presenza della stimolo fobico
  • Paura persistente dell’innamoramento, che include anche angoscia e nervosismo al pensiero di essere coinvolto in una relazione
  • Difficoltà a rapportarsi con un possibile partner
  • Isolamento dal mondo esterno e solitudine

Questi sintomi si possono verificare sia all’inizio della storia, come per esempio al primo incontro programmato, ma anche dopo qualche appuntamento, quando il soggetto capisce di stare entrando in una relazione d’amore.

Non esistono cambiamenti del contesto che possano limitare la fobia.

A livello fisico invece i sintomi sono maggiormente psico-somatici e riguardano sopratutto:

  • Tachicardia
  • Nausea
  • Vertigini
  • Sudorazione
  • Tremori

Questi sintomi sono tipici delle forme fobiche e  sono una risposta del corpo che si “prepara alla fuga” perché la mente ha passato l’informazione di una situazione di pericolo.

Come comportarsi con un philofobico

Il philofobico non si manifesta necessariamente dal primo momento, ma può rivelarsi anche dopo qualche avvicinamento.

E anche in questi casi i soggetti possono vivere delle emozioni conflittuali: potrebbero verificarsi momenti di euforia dirompente che tendono a sparire nel momento in cui compare il disturbo.

Quando il disturbo compare normalmente il philofobico mette in atto la strategia dell’evitamento e tende a scappare. La philophobia è una paura dell’ambito delle fobie come abbiamo visto, pertanto il partner deve cercare di consigliare la terapia e di rivolgersi a uno specialista.

Affrontare l’evitamento per il partner di un philofobico è sicuramente una dura esperienza, ma è l’atteggiamento tipico di chi soffre di tale fobia: la terapia e l’aiuto di un professionista sono un passo necessario per il superamento della paura di amare.

Come possiamo allora aiutare chi ha paura d’amare? Non è una risposta facile, perché il filophobico tende a isolarsi e a non creare delle relazioni.

L’idea migliore è quella di consigliare un aiuto psicologico che attraverso la terapia cognitivo-comportamentale e/o la desensibilizzazione, aiuti il soggetto a superare il trauma o l’evento che ha creato tale fobia.

Il philofobico torna?

Come abbiamo visto il philofobico, nel momento in cui scopre di essere innamorato, mette in atto un atteggiamento evitante.

Ma non sempre questo momento arriva fin  dall’inizio.

All’inizio della relazione infatti il philofobico non mostra segnali particolari di disagio, e il rapporto potrebbe consolidarsi con la classica magia dell’inizio di una relazione.

I due si piacciono, c’è interesse e empatia e voglia di vedersi. Tutti indizi che lasciano presagire a un futuro per questo incontro. Ma proprio quando la persona affetta dalla fobia dell’amore sente che si sta innamorando inizia a mettere in atto meccanismi di difesa e evitamento che l’altro non capisce. Molto spesso il philofobico scappa e non risponde più al telefono, e può arrivare a diventare aggressivo, se per caso il partner lo cerca, fino a sparire nel nulla.

La persona che soffre di tale fobia, può essere presa da sentimenti contrastanti verso questa fuga e magari dedicarsi con forma ossessiva al lavoro o altre attività. Scappare dallo stimolo fobico in parte allenterebbe l’ansia che prova questa persona, ma i pensieri e i sentimenti contrastanti che prova, potrebbero mantenere alti i livelli di ansia o altre sintomatologie di questa paura, anche dopo l’evitamento.

Non è facile dire se il comportamento abituale di un philofobico sia quello di scappare e poi tornare, perché normalmente davanti a una fobia si tende appunto a scappare e a evitare lo stimolo. Ma potrebbe anche avvenire che il philofobico in qualche momento, ritenti un avvicinamento.

In ogni caso per dubbi o consigli, visto che stiamo parlando di una vera e propria fobia, è meglio chiedere sempre consiglio a uno specialista del settore.

superare la fobia

Superare la fobia

Come avviene nel caso di molte fobie, anche chi soffre di philofobia può aver bisogno di uno specialista per poter superare la propria paura. Per prima cosa è necessario cercare di ridurre i meccanismi di difesa che si presentano quando ci si trova in una situazione che scatena la philofobia: ansia, sudorazione eccessiva, insonnia o attacchi di panico, per esempio, possono provocare gravi conseguenze e impedimenti nella vita quotidiana. I

ll segreto per sconfiggere questa fobia è quello di comprendere profondamente le motivazioni che causano queste paure. Solo affrontando cause e conseguenze, infatti, sarà possibile sconfiggere la paura dell'innamoramento.

Nel suo percorso verso la guarigione, inoltre, il paziente dovrà imparare a lasciarsi andare, a non fare previsioni sul futuro della relazione e soprattutto a confidare paure e timori al suo partner o alle persone che gli sono vicine. Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in fobie.

Cura e terapia

La philofobia, a seconda della gravità e delle cause, può essere affrontata attraverso diverse terapie o combinazioni di terapia. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario a che ricorrere una cura farmacologica, ma normalmente si ricorre primariamente a una terapia, che potrebbe seguire uno dei seguenti approcci:

  • Desensibilizzazione sistematica. È la terapia che si utilizza più frequentemente all’interno dello spettro delle fobie, e prevede una graduale esposizione del soggetto allo stimolo fobico. La terapia prevede la creazione di situazioni (nel caso della philofobia si potrebbero per esempio creare delle relazioni di prova reali o ipotetiche) dove lo stimolo fobico è presente in diversi gradi. È una sorta di rieducazione nei confronti della fobia.
  • Ipnosi. L’ipnosi può aiutare nella rimozione delle associazioni negative che portano alla fobia
  • Programmazione Neurolinguistica (PNL): la Pnl è un approccio che mette in connessione i processi neurologici con il linguaggio e i comportamenti. L’idea principale è aiutare le persone, facendole parlare di sé, per cambiare alcuni comportamenti o pensieri, che portano angoscia e malessere.
  • Terapia cognitivo-comportamentale: questa terapia cerca di spiegare al soggetto come gestire i pensieri che generano la paura di amare e come tenerli sotto controllo, attraverso l’insegnamento di tecniche di autocontrollo emotivo. Anche in questa terapia potrebbe essere inclusa un’ esposizione allo stimolo fobico per cercare di imparare a gestirlo.

Queste terapie per la filofobia possono essere applicate sia singolarmente che attraverso alcune combinazioni. 


Non avere paura di amare

La paura di amare è una paura molto comune, che può derivare da esperienze previe negative o dalla paura di lasciarsi andare. La fobia dell’innamorarsi o philofobia, è un problema più profondo che include una paura irrazionale delle proprie emozioni e dell’intimita, dovuto a cause personali, come per esempio traumi ed esperienze negative, ma anche a fattori culturali o sociali.

La cura migliore per questa fobia, è come nel caso delle altre fobie, rivolgersi a uno specialista del settore, per approfondire le cause e scegliere la terapia più adatta alla situazione. 

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

Consulta i nostri migliori professionisti specializzati in fobie

Bibliografia

  • https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/specific-phobias/symptoms-causes/syc-20355156
  • https://www.healthline.com/health/philophobia
  • https://pdfs.semanticscholar.org/e2c7/5b19df72ec0105f650c5d5bda9d7908bba8e.pdf
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Filofobia

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Commenti 2
  • Anna Maria

    Articolo interessante molto frequente al giorno d'oggi ci sono molti casi di Stolker , maniaci appostati sotto casa che cercano di estorcere denaro piuttosto che andarsene a lavorare come fa la gente perbene

  • Giulia Rossini

    Salve, vorrei i contatti di un valido specialista che si occupi di philofobia a Milano. Grazie mille Giulia

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