Perché il Pride è importante

Il 28 giugno è la Giornata Internazionale del Pride: perché è importante?

28 GIU 2021 · Tempo di lettura: min.
Perché il Pride è importante

Giugno è il Pride Month, ovvero il mese dell’orgoglio. È preferibile parlare di Pride, piuttosto che semplicemente di Gay Pride, nonostante questa seconda espressione sia ancora piuttosto diffusa, ma perché? Perché si tratta di un'occasione per rivendicare non solo i diritti delle persone gay, ma anche delle persone lesbiche, bisessuali, transessuali e intersessuali, e di qualsiasi altro orientamento sessuale: tutti i modi di essere, di sentire e di amare (o no) hanno gli stessi diritti. Il Pride è importante perché c’è ancora tantissimo lavoro da fare.

Ringriaziamo il dottor Giuseppe Iannone, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, per la sua preziosissima collaborazione.

Il 28 giugno è la Giornata Internazionale del Pride: perché è importante?

Il termine pride (orgoglio in italiano) ha due accezioni, una positiva, l'altra negativa. Da un lato, l'orgoglio è un sentimento eccessivo della propria personalità o casta, che isola l'individuo o ne altera i rapporti sociali o affettivi. Dall'altro, se con senso attenuato, indica invece un sentimento non biasimevole della propria dignità, una fierezza giustificata.

Se orgoglio non diventa sinonimo di arroganza, ma di non vergogna, credo abbia ancora senso parlare di orgoglio gay (gay e non solo). È importante essere fieri di ciò che si è. Di non nascondersi per paura del giudizio degli altri. E la giornata dell'orgoglio può servire proprio come pretesto, per tante persone che vivono il loro orientamento sessuale con vergogna, a uscire allo scoperto, a sentirsi parte di una comunità.

La scelta della data non è casuale: si ricordano infatti i moti di Stonewall. Cos'è accaduto quel giorno?

Lo Stonewall Inn era un bar molto in voga tra la comunità omosessuale nella New York degli anni ´60. I moti di Stonewall furono una serie di violenti scontri, avvenuti appunto a New York la notte del 27 giugno 1969, fra gruppi di persone omosessuali e la polizia che, per l´ennesima volta, aveva fatto irruzione nel bar e arrestato chi fosse vestito con abiti del sesso opposto. Negli anni ´60 le incursioni della polizia nei bar e nei club frequentati da persone omosessuali erano frequenti. Una delle principali accuse che veniva mossa loro era quella di atteggiamenti osceni in luoghi pubblici. Le accuse di "indecenza", tra cui baciarsi, tenersi per mano, indossare abiti del sesso opposto o anche il semplice essersi trovati nel bar al momento dell'irruzione, si concludevano spesso con un arresto. Persino servire da bere alcolici agli omosessuali poteva costare caro al proprietario del bar.

Ma l'idea che le minoranze avessero il diritto di rivendicare una loro dignità stava diventando sempre più prepotente. E infatti, quella notte, avvenne uno scontro acceso tra le forze dell´ordine e la comunità gay. Il modello fornito dal movimento per i diritti civili dei neri influenzò molto i militanti gay della prima ora, come dimostra lo slogan Gay power derivante proprio dallo slogan Black Power. La rabbia contro il modo in cui la polizia aveva trattato i gay nei decenni precedenti era oramai incontenibile. Basti pensare che l´anno seguente diverse migliaia di persone scesero in strada a New York per commemorare i moti di Stonewall. Qualcosa era cambiato. La pietra aveva incominciato a rotolare. È stato questo infatti un primo, importante, passo per la rivendicazione dei diritti delle persone omosessuali. La data è divenuta simbolo della nascita del movimento di liberazione gay in tutto il mondo ed è stata scelta come data in cui si celebra il Pride.

Secondo il report EU-LGBTI II del 2020, in Italia il 19% degli appartenenti alla comunità LGTBIQA+ avrebbe subito aggressioni. Ti andrebbe di commentare questo dato?

L'omofobia (come le altre fobie) è una paura irrazionale e persistente. Nel caso dell'omofobia l'oggetto (o meglio, il soggetto) della paura sono le persone con un orientamento sessuale non eterosessuale (omosessuali, bisessuali, etc.).

L'omofobia si manifesta con giudizi negativi nei confronti dell'omosessualità. Tra queste, la convinzione errata che l'omosessualità sia patologica, immorale, contro natura, socialmente pericolosa, invalidante. Vanno aggiunte poi la non condivisione dei comportamenti omosessuali e delle rivendicazioni sociali e giuridiche delle persone omosessuali, le discriminazioni sul posto di lavoro, nelle istituzioni, nella cultura, gli atti di violenza fisica e psicologica (percosse, insulti, maltrattamenti). L'omofobia può infatti degenerare ulteriormente in episodi di bullismo, violenza e mobbing nei confronti delle persone con un orientamento sessuale non eterosessuale.

Prima di procedere con la definizione dei principali orientamenti sessuali, qualche altra domanda per fare chiarezza: qual è la differenza tra orientamento sessuale e identità di genere?

Il sesso biologico si riferisce ai caratteri sessuali con i quali una persona nasce. Una persona può nascere con caratteri sessuali maschili, femminili o, più raramente, sia maschili che femminili (in questo caso la persona viene definita intersessuale).

L'orientamento sessuale indica l'attrazione fisica e i sentimenti che si provano per una persona. Canonicamente, l'orientamento si definisce secondo tre categorie: eterosessuale, bisessuale e omosessuale. Ci sono però teorie alternative, come quella proposta dal biologo e sessuologo Alfred Kinsey, che descrivono l'orientamento sessuale in una maniera più fluida. La scala di Kinsey è un sistema di classificazione degli orientamenti sessuali e rappresenta forse l'unico tentativo in ambito scientifico moderno di introdurre il concetto di una sessualità umana le cui sfaccettature non siano rappresentate a compartimenti stagni, ma secondo un criterio di gradualità anche nel medesimo individuo.

L'identità di genere si riferisce al genere con il quale una persona si identifica. Sottolineo che questo processo avviene in maniera del tutto indipendente dal sesso biologico. In questo senso, definiamo cisgender  le persone che si identificano con lo stesso genere di nascita. Definiamo transgender le persone che non si identificano col loro genere di nascita. A metà strada troviamo le persone queer, quelle che rifiutano il tradizionale dualismo tra identità maschile/femminile.

Cosa s'intende, invece, per fluidità di genere?

Il termine fluidità di genere si riferisce alla percezione della propria identità di genere come variabile nel tempo. Il concetto sovverte lo schema mentale che si basa sulla classica dicotomia dei generi maschile e femminile. Fu Foucault a illustrarlo già nel 1961 con riferimento alla definizione del genere come “variabile fluida che cambia e si modifica in contesti ed epoche diverse”. I generi maschile e femminile sono quindi considerati come i poli estremi di un continuum all’interno dei quali ogni persona può inserirsi e muoversi liberamente nel corso della propria vita, ricoprendo più posizioni.

Definizione dei principali orientamenti sessuali (oltre a quello eterosessuale)

  1. Omosessuale: una persona eroticamente attratta da individui del proprio sesso.
  2. Bisessuale: una persona eroticamente attratta sia da individui del proprio sesso che del sesso opposto.
  3. Asessuale: un individuo che non prova attrazione sessuale o che non ha alcun interesse o desiderio verso l'attività sessuale.
  4. Aromantico: una persona che non è attratta da nessuno in senso romantico e che non vuole avere una relazione romantica.
  5. Pansessuale: la persona pansessuale prova attrazione emozionale, romantica e/o sessuale verso un individuo senza dare importanza al sesso e genere dell´altro.
  6. Demisessuale: la persona demisessuale riesce a provare attrazione sessuale solo per persone con cui ha un forte legame emotivo.
  7. Autosessuale: una persona che non prova attrazione sessuale per gli altri, ma preferisce essere intima con se stessa, ad esempio praticando la masturbazione anziché scegliere un partner sessuale.
  8. Graysessuale: un individuo con attrazione sessuale per gli altri molto più bassa rispetto alla media, o che prova attrazione sessuale soltanto in periodi particolari.
  9. Litosessuale: un individuo che, pur avendo un’attrazione verso altre persone, non desidera che la sua attenzione sia ricambiata dall´altro.
  10. Sapiosessuale: una persona attratta sessualmente dall´intelligenza dell´altro.
  11. Scoliosessuale: un individuo che prova ​attrazione solo per chi si identifica con un genere sessuale non binario (maschio/femmina).
  12. Poli-romantico: un individuo attratto da persone di più generi.
  13. Pan-romantica: una persona attratta dalle persone di tutti i generi.
  14. Androromantico: una persona attratta dalla mascolinità, quindi da chi si presenta o si identifica con caratteristiche maschili.
  15. Pomoromantico: una persona che, pur essendo attratta da altre persone, non considera importante definire verso chi siano rivolte le proprie attenzioni (“po-mo” sta per post-moderno).

Dal tuo punto di vista, perché esistono ancora così tante resistenze rispetto agli orientamenti diversi da quello eterosessuale? 

Da un punto di vista psicologico, l’avversione o la diffidenza nei confronti di persone con un orientamento sessuale non eterosessuale spesso deriva dal bisogno di difendersi da una serie di minacce percepite: la paura dell´estinzione della nostra specie (quasi le persone omosessuali non possano essere comunque feconde!), la paura di essere omosessuali, la paura di accettare il proprio lato femminile (negli uomini) e maschile (nelle donne), e l'aumentata visibilità (e potere) della comunità omosessuale. Un altro timore è che le persone con un orientamento non eterosessuale violino le norme sociali, minaccino i valori religiosi, etici e morali con il loro comportamento sessuale. La paura può facilmente trasformarsi in repulsione,  odio e violenza e scagliarsi quindi contro la minaccia percepita secondo due modalità prevalenti: l'attacco diretto, per esempio sotto forma di violenza verbale e/o  fisica, e l'isolamento.

Tali atteggiamenti sono maggiormente prevalenti soprattutto in periodi di crisi (economica, finanziaria, sociale, ecc.), dove è più facile che si produca una reazione conservatrice nella politica, che si riflette nei valori della società. In parole povere, quando abbiamo paura tendiamo a tenerci strette le certezze che abbiamo e che ci ancorano al nostro senso d'identità. Per questo motivo un'identità sessuale diversa dalla nostra può essere percepita come destabilizzante e diventare una minaccia da combattere e sconfiggere. Ed è per questo che lo “straniero”, il “diverso” ci fa più paura.

Trovo poi sensato supporre che alla base di tale avversione ci sia l´idea in molte persone che l'eterosessualità sia l'unico orientamento sessuale accettabile, l´unico modo di vivere la sessualità e che le relazioni sessuali e coniugali siano appropriate solo tra persone di sesso opposto. Non a caso questo concetto, che prende il nome di eteronormatività, è spesso correlato a eterosessismo e omofobia.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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