Perché continuiamo a vivere in una relazione infelice?

Questa situazione può trascinarsi per diversi anni fino a quando, infine, non si arriva al divorzio o a lasciarsi.

12 LUG 2016 · Tempo di lettura: min.
Perché continuiamo a vivere in una relazione infelice?

Uno studio rivela alcune delle variabili che intervengono nella scelta del partner…sbagliato.

Molti hanno vissuto, durante la loro vita, rapporti amorosi che, ad un certo punto, hanno smesso di funzionare. Eppure la relazione ha continuato ad andare avanti per un po'. Perché?

Perché alcuni rapporti infelici vanno avanti anche se chiaramente non funzionano?

Coppie sposate e non, spesso continuano a mantenere una relazione anche se il feeling è andato via da tempo. La condivisione, infatti, non va oltre la normale quotidianità senza però quell'intimità fondamentale in ogni coppia.

Questa situazione può trascinarsi per diversi anni fino a che, infine, non si arriva al divorzio o a lasciarsi. Se il feeling, la condivisione e l'intimità mancano, infatti, prima o poi la coppia scoppia. Per comprendere questo fenomeno fin troppo diffuso, non è solamente necessario comprendere i meccanismi e gli eventuali problemi all'interno della coppia, ma soprattutto in che modo viene scelto il partner e quali sono le variabili che permettono di avere una relazione duratura.

Lo studio

Ad approfondire il tema è un nuovo studio eseguito dai ricercatori dell'Università di Toronto che hanno cercato di studiare alcune delle variabili che portano alla costituzione di una relazione. Secondo questa ricerca, le persone hanno generalmente una tendenza naturale a non infliggere dolore agli altri. Quando si inizia una relazione, anche se interiormente si sa che non si è compatibili al 100%, si va avanti per evitare di causare dolore e sofferenza al proprio partner. Tuttavia questa tendenza si prolunga nel tempo e causa queste relazioni lunghe ma infelici che non arrivano facilmente a una fine.

Lo studio è stato eseguito su un campione di uomini e donne giovani alla ricerca di qualcuno da conoscere. I partecipanti hanno usato un sito per appuntamento in cui era stata inserito un database di possibili partner con foto non molto attraenti. Ogni persona del campione ha scelto una persona per poter fissare un appuntamento. A una parte dei partecipanti è stato detto che la persona scelta era immediatamente disponibile per l'incontro perché si trovava nello stesso posto, mentre all'altra è stato detto che solo potevano immaginare gli eventuali risultati del conoscere questa persona.

I risultati di questa ricerca sono stati piuttosto sorprendenti. Le persone che avevano la possibilità di incontrare in loco e subito il partner scelto tendevano a considerarlo più attraente di quanto in realtà non fosse. I partecipanti hanno motivato questo comportamento in quanto si sentivano preoccupati di far soffrire l'altra persona nel caso in cui avessero deciso di non incontrarla: per questo si dimostravano più disponibili e gentili.

Questa empatia dimostrata dal campione, dunque, è positiva ma non troppo nel caso della formazione di una relazione. Si tende, infatti, ad essere accondiscendenti nonostante si sappia che non è il partner giusto per noi e che la relazione ci potrà rendere infelici. Col passare del tempo e una maggior conoscenza, inoltre, diventa ancora più difficile affrontare la situazione e accettare di far soffrire il partner. La coppia così crea una sorta di gabbia in cui si evita di causare sofferenza all'altro ma in cui si è imprigionati in una relazione infelice.

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