Per gli allenatori

Sei un allenatore delle squadre giovanili? Leggi il mio articolo e scopri come diventare un allenatore efficace.

9 LUG 2017 · Tempo di lettura: min.
Per gli allenatori

Chiunque alleni un gruppo di persone sa quanto gli aspetti relazionali, sociali e psicologici siano importanti per condurre lo stesso verso gli obiettivi prefissati.

Ancora di più questi aspetti li conosce chi allena le categorie giovanili, che necessitano di particolare sensibilità in quanto la personalità di chi le compone è nel pieno del processo di formazione; ogni stimolo quindi che l'allenatore introduce nel percorso di apprendimento può avere grande impatto assumendo il ruolo di fattore di protezione o di rischio per la crescita dell'allievo.

Se essere un ottimo tecnico non basta, qual è esattamente il ruolo dell'allenatore soprattutto nelle categorie giovanili? Proviamo a scoprirlo insieme!

Nella mia esperienza come atleta, istruttore e psicologa dello sport ho incontrato molti colleghi allenatori le cui caratteristiche potrebbero rifarsi a:

  • il "Tecnocentrico": si riconduce a questo aggettivo l'insieme degli allenatori che riduce il proprio lavoro al mero passaggio di conoscenze e competenze tecnico-tattiche. Per il "Tecnocentrico" esiste la tecnica, il duro allenamento alla ripetizione del gesto e poco altro. Spesso per questo tipo di allenatori campione si nasce. Punto. E se l'atleta o la squadra non rendono come dovrebbero la spiegazione è da ricercare nell'errore tecnico-strategico, nella poca propensione al sacrificio da parte degli atleti o nella loro mancanza di talento.
  • L'Analista Ingenuo: al polo opposto troviamo colui che si è letto 1-2-5 libri di psicologia e che quindi sa interpretare il comportamento di ogni atleta. L'analista Ingenuo si sente un ottimo comunicatore e un grande motivatore al punto che straborda chiedendo ad esempio che i ragazzi gli presentino la pagella scolastica per dar loro la sua approvazione o il suo disappunto.

Tecnocentrico e Analista Ingenuo sono però solo i due poli opposti di un continuum che al suo interno prevede molte altre possibilità di essere, tra queste l'Allenatore Efficace.

L'Allenatore Efficace è colui che ha abbandonato la teoria obsoleta secondo cui ogni allievo è una lavagna bianca su cui scrivere, egli non si sente l'artista che da un pezzo di marmo grezzo modellerà una statua. L'Allenatore Efficace sa che ogni suo intervento e ogni suo feedback, al singolo e al gruppo, devono concorrere ad educare.

Questa è la parola magica:educare

Ex-ducere letteralmente "trarre fuori" il meglio da ogni allievo e da ogni squadra senza avere la presunzione di creare qualcosa che altrimenti non esisterebbe: ogni atleta, giovane o adulto, ha un universo di risorse e di limiti e l'Allenatore Efficace è colui che lavora per favorire la presa di consapevolezza di entrambi.

Pensare di modellare la personalità di un allievo è qualcosa che potrebbe essere controproducente per due motivi:

Primo: la personalità è un complesso insieme di caratteristiche psicologiche, di bisogni e di modi di leggere la realtà che si sviluppa lungo tutto l'arco di vita ma le cui esperienze nella primissima infanzia giocano un ruolo fondamentale. Prima degli allenatori sono i genitori i caregivers i cui modi di relazionarsi trasmettono al bambino informazioni su se stesso, sul mondo e sulla relazione tra sé e gli altri. Instaurare una buona relazione allenatore-atleta, dare feedback consoni e funzionali, accompagnare i ragazzi nel raggiungimento degli obiettivi sono cose importantissime che avranno delle ricadute sulla personalità degli atleti ma che non la plasmeranno a immagine e somiglianza dell'allievo ideale.

E qui arriva il secondo motivo: ognuno quando insegna porta agli allievi dei pezzi di sé, glieli offre insieme alla sua esperienza, al suo vissuto e al suo carattere. Pensando di fare del bene però a volte si proiettano queste parti facendo diventare degli allievi le nostre insicurezze, i nostri trofei non vinti, ma anche quelli vinti, il nostro percorso sportivo. E se veramente l'allenatore fosse il solo artista a plasmare la personalità dell'allievo cosa ne uscirebbe in questo caso? Un disastro probabilmente!

Fortunatamente, invece, l'allenatore è una figura importante, una persona che ha influenza sull'allievo (soprattutto quello più giovane) ma che è parte di un ingranaggio molto più ampio e complesso fatto di genitori, nonni, insegnanti, amici e altre figure significative appartenenti al mondo dell'atleta (E qui si aprirebbe un enorme parentesi su come relazionarsi efficacemente con queste).

L'allenatore ha il difficile compito di conoscere, di osservare e di cogliere le risorse e i limiti di ogni suo atleta, nonché di osservarsi, porsi domande sul proprio modo di sentire le cose imparando a distinguere i propri vissuti da quelli dell'allievo. L'allenatore deve educare e allenare poggiando il suo operato su metodi (tecnici e psicologici) scientificamente validi e non su modelli auto-creati copiando manuali e libri.

Insomma, l'allenatore è un artista-scienziato!

E se l'essere artista è riconducibile a praticare o ad aver praticato lo sport che si insegna in modo magistrale, per capire come essere scienziato vi invito a leggere il mio prossimo articolo!

Dott.ssa Sara Varone. Psicologa dello Sport

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Scritto da

Dott.ssa Sara Varone esperta in Psicologia sportiva e del Benessere

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