Pensieri negativi e bassa autostima: alcuni consigli pratici
In un periodo come quello attuale di grandi cambiamenti e incertezze, abbiamo più tempo e motivi per pensare: prendiamoci quindi cura dei nostri pensieri.
Se pensi sempre al peggio, non è solo questione di carattere ma una forma di adattamento evolutivo che ci ha permesso di evitare i pericoli e reagire velocemente in caso di crisi. Siamo "programmati" per imparare di più dalle esperienze negative che da quelle positive e questo accade soprattutto alle donne.
Un piccolo aiuto può venire dall'osservare l'insorgere del pensiero negativo, senza alimentarlo (più mi ci concentro, più potere gli conferisco).
Alcuni suggerimenti
- Considerare esiti diversi di una stessa situazione. Es.: se penso a come si evolverà una situazione nel futuro, scrivo il pensiero negativo che mi viene immediatamente e poi scrivo il suo opposto.
- Prova a smettere di pensare in termini di dovere e stila una lista tua personale di valori e priorità.
- Basta confrontarsi con l'esterno, l'importante è superare se stessi. Prova a vedere i piccoli progressi che fai quando ti poni il tuo piccolo personale obiettivo
- Visto il punto sopra, poniti obiettivi raggiungibili. Inutile scrivere "voglio essere felice": scomponi il concetto di felicità in piccoli obiettivi da raggiungere gradualmente.
- Cerca di distinguere le sensazioni dai fatti reali.
Per quanto riguarda l'autostima, prima di esercitarsi su come alimentarla, è importante avere chiaro di cosa stiamo parlando.
Cos'è quindi l'autostima? E più che altro, di cosa è fatta? Nell'autostima confluiscono l'autoregolazione, l'autorealizzazione, l'autoefficacia, la fiducia in sé e l'autogratificazione.
Chi ha una bassa autostima può comunque avere un'oscillazione di queste componenti, per cui è importante comprendere quali di esse "difettano".
Solitamente chi ha una bassa autostima presenta una forte discrepanza tra il Sé percepito e il Sé ideale (come vorrebbe essere).
Un primo passaggio importante da fare per approfondire la propria autostima è farsi una domanda per ogni componente.
- Autoregolazione: riesco a regolare i miei processi interni (pensieri e emozioni) in risposta a stimoli interni o ambientali?
- Autorealizzazione: riesco a realizzare le mie potenzialità sia in termini di maturazione psichica e emotiva che del comportamento?
- Autoefficacia: sono consapevole di essere capace di dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del mio funzionamento psicologico e sociale?
- Autogartificazione: riesco a godere di ciò che sono, di ciò che ho? Apprezzo chi e ciò che mi circonda?
- Fiducia in sé: ragionando su me stessa e sulle mie competenze, so di poter affrontare un certo tipo di situazione?
Una volta analizzata in profondità la tua autostima, puoi cercare di individuare i pensieri negativi che fanno parte del tuo colloquio interiore: non è una cosa semplice, spesso sono automatici. Ci vuole quindi un po' di impegno!
Una volta individuati i pensieri negativi, prova a rappresentare il tuo Io Critico come un mostriciattolo e poi scrivi su tutti i pensieri individuati.
Sarebbe poi importante sostituire gradualmente i pensieri disfunzionali con pensieri positivi magari all'interno di un percorso psicologico e con il sostegno di un professionista.
Indubbiamente il periodo che stiamo passando non aiuta ad essere positivi e di buon umore, ma spero di esserti stata di aiuto!
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