Parafilie e perversioni

È più giusto parlare di parafilie o perversioni? Voi cosa ne pensate?

15 NOV 2016 · Tempo di lettura: min.
Parafilie e perversioni

La sessuologia del XX secolo usa il termine "parafilia" per sostituire il concetto di "perversione". Questa scelta è motivata dall'approccio umanistico che integra le scoperte scientifiche delle neuroscienze con quelle empiriche delle psicoterapie.

Si definisce oggi "parafilia" ciò che la legge chiama "perversione". Alcuni psicoanalisti e psichiatri, invece, usano ancora il termine perversione in riferimento a determinati comportamenti sessuali.

La sessuologia moderna ha evitato stigmatizzare la sessualità umana, scegliendo di sottrarsi ad un sistema di etichettatura discriminatorio.

Il termine parafilia deriva dal greco "para" = accanto, e "filein" = amore. La definizione del DSM-IV include ricorrenti e intensi impulsi sessuali, fantasie o comportamenti che coinvolgono oggetti, attività o situazioni insolite.

Spesso le parafilie creano cambiamenti inopportuni nella vita familiare, o ancora il lavoro e la vita sociale dell'individuo vengono pesantemente danneggiati dal carattere compulsivo dei questo comportamenti sessuali.

John Money, della Nuova Zelanda, è il maggior studioso di parafilie del nostro secolo. Ha evidenziato circa 40 tipologie. Le più diffuse sono pedofilia, esibizionismo, frotteurismo, sadismo sessuale, voyeurismo e feticismo.

Le parafilie comprendono l'amore per alcune di queste cose:

  • gli oggetti;
  • l'infliggere dolore o l'umiliazione di se stessi o della coppia;
  • coinvolgere le persone in età prepuberale o resistenti alla proposta sessuale.

Queste fantasie o stimoli sono prerequisiti essenziali specifici per l'individuo per riuscire a raggiungere l'eccitazione e quindi l'orgasmo. Nella vita di tutti i giorni le immagini parafiliache che accompagnano una persona possono essere più o meno rilevanti nel comportamento sessuale. In base all'intensità si distinguono diversi livelli di parafilia.

  • parafilia lieve, a volte espressa;
  • parafilia moderata, implica una maggiore manifestazione comportamentale;
  • parafilia grave, se porta a livelli di costrizione dell'altro.

Talvolta la coazione tipica di alcuni parafiliaci implica che, nel caso in cui vi sia una parafilia asociale, l'individuo che ne soffre commetta atti criminali per soddisfare il suo piacere.

Così l'esibizionista mostra i genitali per le strade, il necrofilo viola cadaveri, il pedofilo spia o abusa dei bambini oppure chiede loro di mostrare i genitali. Il sadico sessuale deliberatamente provoca dolore alla vittima e il suo piacere in esso risiede. Questi comportamenti spesso portano a pene detentive che non alterano però la crisi parafiliaca successiva.

Condizioni di parafilia

Così si può definire la parafilia come qualsiasi stato in cui l'eccitazione e gratificazione sessuale della persona dipende esclusivamente dalla fantasia ricorrente, o dal vivere direttamente un evento speciale e inusuale che diventa l'obiettivo principale del comportamento sessuale.

Si verifica molto più frequentemente negli uomini che nelle donne e di solito ha il suo esordio nella pubertà, ma si può manifestare anche più tardi. Le parafilie possono verificarsi in alcuni momenti specifici della vita di una persona, per esempio quando è sottoposta a particolari situazioni o periodi di grande stress emotivo.

La differenza tra una parafilia e la curiosità e di sperimentazione di alcuni comportamenti sessuali è che la persona che è davvero vittima di una parafilia viene costantemente aggredita dalla necessità di soddisfare il suo desiderio sessuale, anche se interferisce con la sua vita quotidiana, e che la presenza dell'oggetto o della modalità fantasticata è indispensabile per raggiungere il piacere.

Ci sono molti comportamenti sessuali che possono diventare parafilie, qui citeremo i più comuni, i più praticati e studiati.

Esibizionismo: esposizione dei propri genitali ad un estraneo che non se l'aspetta.

Feticismo: uso di oggetti inanimati che non siano limitati a strumenti, come il vibratore, progettati per la stimolazione tattile dei genitali.

Frotteurismo: toccare e strofinarsi contro una persona non consenziente.

Pedofilia: attività sessuale con uno o più bambini prepuberi (generalmente di 13 anni o più piccoli). Il soggetto "pedofilo" deve avere almeno 16 anni ed essere di almeno 5 anni maggiore del bambino o dei bambini con cui ha attività sessuali. Non viene incluso il soggetto tardo-adolescente coinvolto in una relazione sessuale perdurante con un soggetto di 12-13 anni.

Masochismo sessuale: atto (reale, non simulato) di essere umiliati, picchiati, legati o fatti soffrire in qualche altro modo.

Sadismo sessuale: azioni (reali, non simulate) in cui la sofferenza psicologica o fisica (inclusa l'umiliazione) della vittima è sessualmente eccitante per il soggetto.

Feticismo da travestitismo: il travestimento di un maschio eterosessuale.

Voyeurismo: atto di osservare un soggetto che non se lo aspetta mentre è nudo, si spoglia, o è impegnato in attività sessuali.

Parafilia non altrimenti specificata (NAS): questa categoria diagnostica viene inclusa per codificare quelle parafilie che non soddisfano i criteri per nessuna delle precedenti.

Gli esempi includono, ma non si limitano a:

  • scatologia telefonica, telefonate oscene;
  • necrofilia: attrazione sessuale per i cadaveri;
  • parzialismo: attenzione esclusiva per una parte del corpo;
  • zoofilia: attrazione sessuale per gli animali;
  • coprofilia: uso delle feci per l'eccitazione sessuale;
  • urofilia: uso delle urine per l'eccitazione sessuale;
  • clismafilia: uso dei clisteri per l'eccitazione sessuale.

Va rammentato che ogni parafilia deve perdurare per almeno 6 mesi e devono essere presenti fantasie, impulsi sessuali, o comportamenti ricorrentiche comportino le azioni di cui sopra. Ogni "condotta sessuale", per essere definita parafiliaca, deve causare disagio clinicamente significativo o compromissione dell'area sociale, lavorativa o di altre aree importanti del funzionamento.

Trattamento

Trattare parafilia è una sfida per psicoterapia, psichiatria, criminologia ed altre discipline. L'obiettivo terapeutico è sempre che il paziente lasci la parafilia che fa danni a terzi, come la pedofilia, l'esibizionismo, frouttuerismo, ecc voyeurismo

Molti pazienti attraverso la consulenza e la psicoterapia possono essere aiutati a vivere con maggior controllo la loro sessualità.

Farmaci come antipsicotici, antidepressivi o anti-androgeni hanno avuto successo in alcuni pazienti. Nella maggior parte dei casi l'isolamento sociale (carcere) è tutto ciò che impedisce ulteriori danni a terzi.

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Scritto da

Dr.ssa Tiberi psicologa sessuologa clinica

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