Metacognizione: l’auto-osservazione del pensiero

A causa del suo legame con la conoscenza e l'apprendimento, la parola metacognizione è entrata a far parte del mondo educativo.

10 MAG 2017 · Tempo di lettura: min.
Metacognizione: l’auto-osservazione del pensiero

Cosa s'intende per metacognizione? Qual è il legame esistente tra metacognizione ed educazione?

Nel campo della psicologia e dell'educazione, si sente sempre più spesso parlare di "metacognizione". Si tratta di un concetto relativamente nuovo, che è stato preso in considerazione a partire dagli anni '70 del secolo scorso. Uno dei primi a servirsene fu J. H. Flavell, esperto in psicologia cognitiva, durante i suoi studi sulla memoria. Anche Gregory Bateson, antropologo e psicologo inglese, studiò la presenza della metacognizione negli animali.

Qual è il significato di questo termine? Con la parola metacognizione si indica una capacità propria degli esseri umani che permette di conoscere e, di conseguenza, di controllare i propri processi cognitivi e mentali come ad esempio la memorizzazione, la comprensione o l'attenzione. Secondo Flavell, infatti:

«La metacognizione è la consapevolezza e il controllo che l'individuo ha dei propri processi cognitivi e dei prodotti ad essi connessi».

Si tratta, dunque, dell'abilità degli esseri umani di poter auto-osservare e riflettere sui propri pensieri e processi mentali e il modo in cui essi si sviluppano. Questa capacità umana si sviluppa fin dall'infanzia, verso i 3-4 anni, momento in cui si attiva ed entra in funzionamento, anche se in maniera piuttosto inconsapevole. Man mano che passano gli anni è possibile esercitarla ed esserne maggiormente consapevoli.

Metacognizione ed educazione

I primi studi riguardo questa capacità umana sono legati all'educazione e, in particolar modo, ai processi mentali messi in moto dagli studenti. Attraverso le ricerche si è notato che chi ha una migliore metacognizione non solamente riconosce il percorso dei propri processi cognitivi ma è anche in grado di valutarli, controllarli e cambiarli per migliorare i propri risultati.

A causa del suo legame con la conoscenza e l'apprendimento, la parola metacognizione è entrata a far parte del mondo educativo. Attraverso la conoscenza delle capacità di ogni alunno, infatti, è possibile creare un percorso fatto su misura degli studenti, che possa rendere efficiente ogni tappa di formazione. Allo stesso tempo, il sistema scolastico dovrebbe permettere all'alunno di migliorare la propria capacità metacognitiva in modo tale da permettere agli alunni di aver maggior conoscenza, maggior controllo sui propri processi mentali e maggior consapevolezza sui metodi migliori per apprendere.

Come allenare la metacognizione negli studenti?

Innanzitutto spiegando agli studenti non solo qual è il nuovo argomento da imparare ma anche il metodo d'insegnamento. È indispensabile, inoltre, mostrare agli alunni come utilizzare diverse strategie di apprendimento, aiutandoli a scegliere quello più adatto a ciascuno di loro. In questo modo, bambini e ragazzi saranno maggiormente in grado di conoscere e analizzare il proprio processo cognitivo.

Lo sviluppo della metacognizione non è un'abilità essenziale solamente per gli studenti ma anche per gli adulti. Conoscere in che modo funzionano i nostri processi mentali vuol dire conoscere meglio noi stessi. Ci permette di imparare a gestire le nostre risorse ma anche di migliorare i nostri punti deboli all'interno dei processi cognitivi.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Bibliografia

- Hartman, H. J. (1998). Metacognition in teaching and learning: An introduction. Instructional Science, 1-3.

- Livingston, J. A. (2003). Metacognition: An Overview.

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