Lo stress.... Esaurimento o Crescita personale?

L'obiettivo di tale articolo è quello di definire il concetto di stress e comprendere se può essere riconosciuto come determinante una condizione di esaurimento o di crescita personale.

17 APR 2015 · Tempo di lettura: min.
Lo stress.... Esaurimento o Crescita personale?

Per comprendere se per stress si intende una condizione di esaurimento o di crescita, iniziamo definendo a cosa ci riferiamo in psicologia per Stress. Lo stress è una risposta non specifica dell'organismo (ovvero non tutti reagiscono allo stesso modo), davanti a qualsiasi sollecitazione si presenti, che innesta una normale reazione di adattamento che può arrivare ad essere patologica in situazioni estreme.

Data tale premessa possiamo comprendere come non esistano fattori che di per sè siano stressanti. Tali fattori risultano stressanti solo nel momento in cui noi li reputiamo tali.

Quando nasce lo stress

La percezione di un fattore (lavoro, studio ecc) come stressante avviene sulla base del rapporto che si instaura tra due aspetti: la "Domanda percepita", ovvero il tipo di stimolo che dobbiamo fronteggiare, come ad esempio può essere un aumento del carico di lavoro; e la "Percezione delle proprie capacità" nel fronteggiarla, che rispetto all'esempio può riguardare quanto ci riteniamo in grado di portare a termine con successo i propri compiti lavorativi. Nel momento in cui la domanda percepita (aumento del carico di lavoro) risulta essere distante da quelle che sono le nostre capacità percepite (non ci pensiamo in grado di svolgere bene il lavoro aggiuntivo) allora si viene a presentare una condizione di disequilibrio tra tali aspetti. Tale disequilibrio provoca la sensazione di stress.

La condizione patologica si presenta quando tale disequilibrio non viene superato con un adattamento dell'organismo, ma persiste con il persistere dell'esposizione allo stimolo vissuto come stressante.

Fattori stressanti risultano essere aspetti che di per sè permettono una crescita personale. Possiamo fare l'esempio del bambino che deve imparare a scrivere: inizialmente la domanda percepita può risultare molto distante da quelle che sono le capacità e conoscenze effettive del bambino. Con il passare del tempo, con i giusti insegnamenti e un grandissimo sforzo vi è un cambiamento tale per cui il bambino si adatta alle richieste del suo contesto di vita e apprende così a scrivere. Questo tipo di stress viene definito "Eustress", ovvero una condizione di stress ma che è costruttiva e ha effetti positivi sia sulle capacità cognitive che sulla salute.

Differenza fra stress e distress

Lo stress a cui invece solitamente si fa riferimento con tale termine, che prende un'accezione prettamente negativa viene in psicologia definito "Distress" ovvero una condizione di stress distruttivo, caratterizzato da fattori stressanti eccessivi o prolungati nel tempo, a cui il soggetto non riesce ad adattarsi e a reagire.

Vediamo quali possono essere gli effetti negativi di una condizione vissuta come stressante:

Fisici: emicranie, tensioni muscolari, problemi digestivi, alterazioni dell'appetito o respiratorie;

Emotivi: cattivo umore, irritabilità, depressione, perdita di fiducia in se stessi e di autostima, calo della motivazione, sensazione di vuoto e di alienazione;

Comportamentali: Disturbi del sonno, difficoltà a rilassarsi, aumento nel consumo di alcol e fumo, tendenza all'isolamento e iperattività;

Cognitivi: Mancanza di concentrazione, distrazioni, vuoti di memoria, reazioni esagerate, indecisione, decisioni sbagliate, continui pensieri negativi su se stessi e sulla propria situazione.

Vivere situazioni stressanti prolungate o eccessive è quindi causa di una percezione di esaurimento di tutte le misure di emergenza a cui si è fatto ricorso per tamponare la situazione vissuta come spiacevole.

Una sfida?

Per rispondere alla nostra domanda iniziale possiamo concludere dicendo che ogni evento ci riguardi può essere vissuto come fattore negativo, quindi stressante nel momento in cui non ci riteniamo capaci di affrontarlo o non disponiamo degli strumenti adatti per farlo. Al contrario, eventi che ci mettono alla prova ma che ci fanno sentire stimolati e ci permettono di trovare e di utilizzare nuove modalità di fronteggiamento degli eventi, consentono di ampliare il nostro bagaglio, la nostra autostima e quindi di crescere.

L'obiettivo di un intervento in tale ambito richiama ad un iniziale definizione e chiarificazione dei fattori vissuti come stressanti e quindi del disequilibrio che viene percepito dall'individuo. Una volta definiti tali aspetti si definiscono, si adottano e si sperimentano quelle che possono essere nuove modalità di fronteggiamento del o dei fattori stressanti.

Tali modalità di fronteggiamento vengono definite "Coping" e saranno trattate nel prossimo articolo.

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Scritto da

Dott.ssa Sara Martinelli

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Commenti 1
  • Chiara

    Esattamente, quando pensi di aver compreso una parola, "stress" in questo caso, senti che è così, ma non sai spiegarlo! Ecco è stato spiegato benissimo. Complimenti

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