L’anedonia o l’incapacità di godersi la vita

L'anedonia può causare molte difficoltà a godere di una vita ottimale e felice. Scopri il perché.

3 SET 2019 · Tempo di lettura: min.
L’anedonia o l’incapacità di godersi la vita

Definendola brevemente, l'anedonia è l'incapacità di provare piacere e godere delle cose gradevoli. Il termine viene dal greco: è infatti composto dal prefisso negativo an e da hēdonē, "piacere". Coloro che ne soffrono non capaci di provare piacere in nessuna circostanza: parliamo dunque di rapporti sessuali, cibo o attività ricreative, qualunque esse siano. Normalmente non è possibile nemmeno provare piacere con quelle cose che precedentemente permettevano di sentire soddisfazione.

Non è un'incapacità assoluta poiché ci sono diversi gradi di anedonia. Alcune persone non sono in grado di provare piacere né godimento, mentre altre notano un certo declino, ma sono comunque in grado di continuare a provare quelle sensazioni.

Frustrazione

Soffrire di anedonia può essere molto frustrante, specialmente nei suoi gradi più gravi. Ad esempio, a una madre non piacerà stare con il suo bambino, neanche se lo accarezza o gli canta una canzone, e questo è particolarmente triste. Un atleta non proverà gioia ad ogni suo traguardo, o una persona qualunque non sentirà nulla di speciale nel festeggiare con i suoi amici.

Chi ne soffre?

Possono soffrire di anedonia le persone che consumano droghe, in particolare la cocaina e soprattutto durante la fase di astinenza. Anche coloro che soffrono di schizofrenia possono essere anedonici. È piuttosto comune che appaia nelle persone che soffrono di depressione, quindi ci sono molte persone che hanno questo problema in qualche momento della loro vita.

Una persona che soffre di depressione di solito si sente come se fosse congelata emotivamente, non prova gioia per nulla, né c'è qualcosa che gli dia la motivazione per sentirla. Anche se succede qualcosa di fantastico ai loro cari, non sono davvero in grado di gioire e godersi ciò che sta accadendo.

Come viene trattata?

È molto importante che venga fatta una diagnosi corretta prima di iniziare a curarla, al fine di conoscerne le cause e iniziare a cercare la soluzione. Avendo origine nelle dipendenze e in alcune malattie, man mano che queste migliorano migliora anche l'anedonia. Non esiste un trattamento speciale, ma dipende dal trattamento adeguato della causa e più in generale si preferisce l'approccio integrato.

L’anedonia è infatti considerata uno dei sintomi più indicativi di vari disturbi e di varie malattie mentali, prima di tutto dei disturbi dell’umore e della depressione. È inoltre considerata un sintomo che potremmo definire accessorio, ma comunque significativo, della schizofrenia e di acluni disturbi della personalità.

Infine, è importante che uno specialista valuti la persona che potrebbe soffrirne per conoscerne l'origine. Il supporto di un professionista e un ambiente familiare che segua le linee guida del terapeuta sono essenziali affinché il paziente possa avanzare e stare meglio il più presto possibile.

«Lo colpì il fatto che ciò che veramente caratterizzava la vita moderna non era tanto la sua crudeltà, né il generale senso d'insicurezza che si avvertiva, quanto quel vuoto, quell'apatia incolore», George Orwell, 1984.
Si consideri che quanto detto in questo articolo è frutto dell'esperienza clinica e dello studio della materia, non ha validità statistica o diagnostica.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Commenti 1
  • Andrea

    Nel mio caso l'anedonia è venuta a causa di un farmaco antidepressivo e non è mai andata via neanche dopo la sospensione. E come me ci sono tanti altri ragazzi con anedonia persistente/permanente indotta da farmaci antidepressivi. Il farmaco mi ha praticamente ucciso dentro,e ha spazzato via qualsiasi molecola chimica di felicità e di piacere. È la peggior cosa che un essere umano possa avere. È veramente dura da vivere,sono morto dentro,e non c'è nulla che dia sollievo.

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