L'alleanza Terapeutica

L'alleanza terapeutica da una parte racchiude l'insieme di norme su ciò che regola il rapporto cliente-professionista (gli accordi riguardanti i giorni e gli orari, le disdette....

6 AGO 2020 · Tempo di lettura: min.
L'alleanza Terapeutica

L'alleanza terapeutica potrebbe essere considerata il punto cardine - la leva di Archimede - necessario per poter intraprendere un qualsiasi genere di percorso legato alla sofferenza mentale. Se da una parte ciò può essere vero, dall'altra essa non riesce a soddisfare gli obiettivi a cui protendono lo psicologo e la persona sofferente. Molti infatti sostengono che se c'è da subito una "buona alleanza terapeutica" gran parte del lavoro sarà poi in discesa. Se ciò può essere vero per alcuni, per altri invece non può essere cosi. Non sempre infatti una "alleanza positiva" è sinonimo di un "buon lavoro" cosi come non è vero che una "alleanza negativa" sia sinonimo di un lavoro insufficiente e insoddisfacente. Molte volte un'alleanza apparentemente positiva può essere la conseguenza di una idealizzazione che tende a nascondere la sfiducia nell'altro (nel terapeuta) e l'uso che questi potrebbe fare delle emozioni legate al proprio dolore o alla vergogna: quando cioè si è "preda" degli sguardi e giudizi altri. Altre volte invece una alleanza negativa è la conseguenza di un passato che occupa e condiziona tutte le relazioni presenti e future e che, a dispetto di ciò, per ogni psicologo, sono il materiale più "pregiato" su cui poter lavorare e costruire una relazione/alleanza terapeutica che per la persona, forse per prima volta, si spera essa essere diversa e fondata sulla possibilità di essere e di dire quello che si vuole.

L'alleanza terapeutica, così vista, da una parte racchiude l'insieme di norme su ciò che regola il rapporto cliente-professionista (gli accordi riguardanti i giorni e gli orari, le disdette e i pagamenti degli incontri, gli obiettivi su cui lavorare); dall'altra pero, come detto, racchiude: (a) la complessità che si cela dietro tutte le relazioni umane; (b) il compito dello psicologo di avvicinare il più possibile la persona a capire il senso delle relazioni che l'han portata a ripetere relazioni ritenute insoddisfacenti; (c) fare in modo che l'alleanza venutasi a creare diventi una grande "chance" trasformativa di tutti quegli elementi incomprensibili/indecifrabili che hanno costernato il vissuto della persona; (d) la possibilità di poter capire (non modificare come spesso si pensa) il proprio passato(es. eventi traumatici), i propri genitori, chi ci ha fatto bene e male, la rabbia e il dolore provati o tanto spesso subiti.

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Scritto da

Dott. Aldo Monaco

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