La violenza sessuale nelle relazioni intime: una forma di abuso nelle relazioni intime poco raccontata
Alcuni studi stanno evidenziando come la violenza sessuale si manifesti anche all'interno delle relazioni intime, richiedendo un approccio specifico per comprenderne la complessità e le dinamiche

La violenza sessuale nelle relazioni intime: una forma di abuso nelle relazioni intime poco raccontata
(a cura di Simona Galasso)
Alcuni studi stanno evidenziando come la violenza sessuale si manifesti anche all'interno delle relazioni intime, richiedendo un approccio specifico per comprenderne la complessità e le dinamiche. È una delle forme con cui si manifesta la violenza nelle relazioni intime.
La violenza nelle relazioni intime, o Intimate Partner Violence (IPV) nella letteratura internazionale, è una forma particolare di violenza domestica che si circoscrive ai partner adulti e che comprende anche le coppie omosessuali. Si configura quindi come l'insieme di comportamenti violenti e coercitivi che comprendono un danno fisico, sessuale e psicologico messo in atto da un partner (o ex) convivente, coniuge (o ex), partner (o ex) non convivente. (Saltzman, Fanslow, McMahon, & Shelley, 2002; Cameranesi, 2016).
Che cos'è la violenza sessuale nelle relazioni intime?
Quando si parla di violenza sessuale, si pensa spesso a situazioni in cui l'aggressore è un estraneo o una persona che non è legata affettivamente alla vittima. Tuttavia, la realtà mostra che questi episodi possono verificarsi anche tra partner, assumendo caratteristiche diverse e spesso più difficili da riconoscere. All'interno di una relazione affettiva, il rapporto sessuale rappresenta una componente fondamentale della vita di coppia. Tuttavia, questa intimità intrinseca può dar vita a una "zona grigia", in cui risulta particolarmente difficile distinguere tra ciò che è consensuale e ciò che non lo è. Questo fenomeno rende complessa l'identificazione degli abusi, poiché spesso questi vengono normalizzati o minimizzati, rendendo ancora più arduo per le vittime riconoscere la violenza.
Secondo alcuni studi, molte vittime faticano a considerarsi tali quando l'abuso avviene nel contesto di una relazione intima. Questo può derivare dal timore di non essere credute, dalla vergogna legata a episodi particolarmente umilianti o degradanti, o dalla difficoltà di accettare che il proprio compagno possa essere responsabile di comportamenti abusivi.
Capire meglio la violenza sessuale nelle relazioni intime
La violenza sessuale nelle relazioni intime può prendere diverse forme e avere gradi diversi di intensità, spesso nascoste dietro dinamiche di potere e controllo. Può manifestarsi in modo esplicito, ad esempio attraverso l'uso di forza fisica per ottenere atti sessuali non consensuali, oppure in maniera più subdola, con comportamenti manipolatori e psicologici. Questi tipo di comportamenti include pressioni emotive, minacce velate, o ricatti che obbligano la vittima a cedere contro la propria volontà, rendendo difficile riconoscere l'abuso.
Anche quando non si ricorre alla forza fisica, l'abuso sessuale può manifestarsi attraverso atteggiamenti coercitivi o imposizioni di pratiche non desiderate, generando un impatto psicologico profondo e duraturo. Comprendere come queste dinamiche si sviluppino e si intreccino è essenziale per riconoscere la violenza e intervenire in modo efficace.
La violenza sessuale nelle relazioni intime si sviluppa lungo un continuum di gravità, che varia dal livello di invasività degli atti sessuali fino all'intensità della forza utilizzata per imporli. Questa gradualità aiuta a comprendere come l'abuso possa manifestarsi in modi diversi, dal ricorso a manipolazioni sottili fino a episodi caratterizzati da violenza fisica estrema, offrendo una prospettiva più completa sulle dinamiche nascoste che spesso definiscono queste situazioni. In questa categoria rientrano le situazioni più gravi, dove la violenza sessuale si manifesta con un alto livello di forza fisica e una significativa invasività degli atti. Si tratta di episodi che possono essere assimilati allo stupro, nei quali l'aggressore utilizza direttamente la forza fisica o la minaccia di usarla per costringere il partner.
La coercizione sessuale si differenzia dall'aggressione fisica per l'assenza di forza fisica, ma non è meno invasiva. In questi casi, vengono messe in atto tattiche manipolatorie per ottenere rapporti sessuali. Queste possono includere minacce di porre fine alla relazione, negazione di risorse essenziali come quelle economiche, umiliazioni davanti amici, parenti o figli, creando un contesto in cui il partner si sente obbligato a cedere.
L'abuso sessuale, pur essendo meno invasivo e privo di forza fisica, rappresenta una forma subdola di violenza. In questi casi, il partner può imporre pratiche non desiderate o insultare l'altra persona per le sue prestazioni sessuali. Sebbene non sempre rilevante dal punto di vista legale, questo tipo di comportamento può avere un impatto psicologico significativo. Questa categoria comprende tutti quei comportamenti sessuali che non prevedono penetrazione ma sono accompagnati dall'uso di forza fisica o dalla sua minaccia. Ad esempio, mordere, strangolare o legare il partner rappresentano atti finalizzati ad affermare una dominanza, generando vergogna e paura nella vittima.
Perché può essere difficile riconoscere questi abusi?
Riconoscere la violenza sessuale nelle relazioni intime può essere estremamente complicato per le vittime, per una serie di motivi che coinvolgono aspetti culturali, psicologici e sociali. In molte culture, ad esempio, esiste una tendenza a minimizzare o giustificare gli abusi sessuali all'interno della coppia, considerandoli come una questione privata. Questo porta molte persone a non attribuire il giusto peso a tali comportamenti, relegando la violenza a una dimensione invisibile.
La paura di ritorsioni fisiche o psicologiche, il timore di perdere il supporto economico e sociale del partner rappresentano ostacoli significativi. A questi si aggiunge spesso un profondo senso di vergogna e di colpa, che può derivare dal credere, erroneamente, di essere in qualche modo responsabili per ciò che è accaduto. Questi sentimenti rappresentano gli ostacoli principali che le vittime di violenza sessuale di qualsiasi tipo affrontano quando devono denunciare o raccontare la loro esperienza di abuso. É facile comprendere quanto siano ancora più difficili da superare nel caso in cui l'aggressore sia il proprio partner.
Un altro aspetto che rende difficile il pieno riconoscimento dell'abuso è il legame che intercorre tra la vittima e l'aggressore. Il partner che subisce violenza potrebbe avere timore di mettere in discussione, se non in pericolo, il legame con il proprio partner aggressore. Riconoscere un'aggressione, una sopraffazione, un non curanza della propria sofferenza, metterebbe infatti in crisi il legame, e spesso le vittime non sono pronte ad affrontare questa crisi.
Anche il giudizio degli altri gioca un ruolo cruciale: molte vittime temono di non essere credute o di essere giudicate per aver subito abusi in un contesto che dovrebbe essere basato su affetto e rispetto reciproco. Questo timore è ulteriormente aggravato dalla difficoltà di descrivere situazioni che spesso sfuggono a definizioni chiare e che implicano episodi di grande intimità e vulnerabilità.
Come intervenire
Un intervento efficace sulla violenza sessuale nelle relazioni intime deve necessariamente basarsi su un supporto psicologico mirato. Le vittime di questi abusi spesso affrontano profonde ferite emotive, che possono includere traumi, senso di colpa e difficoltà a ristabilire la fiducia nelle relazioni.
Il primo passo è fornire un ambiente sicuro e non giudicante in cui la vittima possa esprimere le proprie esperienze. La terapia individuale rappresenta un'opzione efficace per aiutare la persona a comprendere e rielaborare ciò che ha vissuto. Attraverso il supporto psicologico, è possibile lavorare su emozioni come la vergogna, la paura e la rabbia, offrendo strumenti utili per affrontare il trauma.
Un altro obiettivo fondamentale è il recupero dell'autostima e del senso di controllo sulla propria vita. Inoltre, il terapeuta può fornire supporto per sviluppare una maggiore consapevolezza dei propri diritti e dei confini personali, elemento cruciale per prevenire ulteriori situazioni di abuso.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
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