La stanza della terapia: un luogo in cui rinarrarsi

Accade in alcuni momenti della nostra vita che abbiamo bisogno di rimanere in solitudine e ripercorre il nostro passato.

14 NOV 2019 · Tempo di lettura: min.
La stanza della terapia: un luogo in cui rinarrarsi

Accade in alcuni momenti della nostra vita che abbiamo bisogno di rimanere in solitudine e ripercorre il nostro passato. Lo possiamo fare in molti modi, guardando vecchie fotografie, riprendendo in meno oggetti che ci riportano ad un tempo più antico.

In quei momenti ci chiediamo cosa allora sognavamo di diventare, cosa pensavamo che la vita avesse in serbo per noi. Una dolce malinconia ci avvolge.

Siamo diventati ciò che speravamo? Quali sogni abbiamo lasciato per strada?

Jose Ortega y Gasset, filosofo, dice che "l'uomo non ha una natura ma una storia. L'uomo non è altro che dramma. La sua vita è qualcosa che deve esse scelta, inventata a mano a mano che si svolge: essere umani è essenzialmente questa scelta e questa invenzione. Ogni essere umano è l'autore di se stesso e pur essendo libero di scegliere se essere uno scrittore originale o un plagio, è comunque obbligato a scegliere. L'uomo è condannato ad essere libero."

Jodorowsky aggiuge che l'uomo ha due possibilità: o continuare a percorrere la strada che la famiglia ha tracciato per lui o creare qualcosa di nuovo.

In entrambi i casi si deve scegliere.

Entrare in terapia può, quindi, significare incominciare a "raccontarci", a capire perché abbiamo deciso di abbandonare in un dato momento della nostra vita certi progetti o perché abbiamo deciso di portarne avanti altri.

I disagi che ci appaiono inspiegabili ci stanno ponendo una domanda: siamo pronti ad accogliere che una nuova parte di noi si esprima? Siamo pronti a diventare di nuovo i protagonisti della nostra storia?

Le scelte che abbiamo fatto devono essere onorate, sono parte fondamentale di noi, ciò che ci hanno fatto essere ciò che siamo....ma , forse, oggi non hanno più lo stesso significato di un tempo.

È possibile dare voce di nuovo a quei sogni che le vecchie fotografie, gli oggetti del passato hanno risvegliato in noi?

La stanza di terapia può diventare il luogo nel quale rispondere a questa domanda, nel quale ri-narrarci, riprendere il filo di ciò che è stato, momentaneamente, lasciato nel passato. Anche il non cambiamento va accettato e onorato, purché anch'esso diventi una scelta consapevole.

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Scritto da

Maria Montanari

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