La fobia sociale e la paura del giudizio: come affrontarle?
In questo articolo spiego come si manifesta la fobia sociale e la paura del giudizio degli altri, le cause che la determinano e le strategie da attuare per affrontarla.
M. racconta di come la paura del giudizio degli altri stia condizionando cosi tanto la propria vita da costringerla a stare in casa ed evitare il più possibile le situazioni sociali. A causa di questa paura rischia di perdere il lavoro e di isolarsi da tutti i suoi contatti sociali. L'ansia la paralizza: non riesce più a pensare con lucidità, il cuore le batte forte, le mani sudano, si sente male solo al pensiero di affrontare una semplice conversazione con qualcuno o di entrare in un negozio. Ha paura che qualunque persona la incontri possa giudicarla e vorrebbe solamente rendersi invisibile agli occhi altrui.
M. soffre di fobia sociale: un disturbo caratterizzato da estrema paura e ansia verso le situazioni sociali di interazione.
Secondo il DSM V chi ne soffre prova intensa paura di interagire con persone estranee o poco conosciute, ha difficoltà a parlare in pubblico o con gli estranei e guardare negli occhi l'interlocutore e non riesce a controllare la propria paura. Alcuni dei sintomi fisici associati sono rossori, mal di stomaco, tremori, sudorazione e confusione mentale. Tale sintomatologia si presenta per un periodo di almeno 6 mesi.
I pensieri che la persona mette in atto tendono ad essere catastrofici e generalizzanti: M. per esempio teme che gli altri possano giudicarla male e osservare ogni suo minimo comportamento. Ha la percezione che gli occhi degli altri siano puntati su di lei e siano li pronti a condannarla.
Per non stare in contatto con le tante sensazioni negative che prova attua una strategia: l'evitamento. Evitare le situazioni che le incutono ansia permette a M. di sentirsi più tranquilla e al sicuro ma la portano sempre più ad isolarsi e ad aumentare la propria paura del giudizio. Questo evitamento inoltre ha una ricaduta negativa sulla propria autostima..
Quali sono le cause di questa forte paura del giudizio degli altri?
Spesso le cause dipendono da situazioni di umiliazione e giudizio vissute nell'infanzia.
M. per esempio aveva una madre estremamente critica e ha subito episodi di bullismo durante le scuole elementari. Si è sentita messa da parte dai compagni e ha temuto l'isolamento. Queste esperienze l'hanno portata a pensare che mettersi in un angolo, non esporsi e alla fine non uscire di casa le permetterà di essere al sicuro da giudizi. In realtà il suo comportamento di evitamento la porta ad autoisolarsi e ad aumentare le critiche rivolte a sé stessa e così il suo senso di inadeguatezza.
Altre situazioni come traumi, abbandoni e relazionarsi a figure famigliari che soffrono di fobia sociale possono determinare il disturbo.
Come si può affrontare la fobia sociale? Ecco 5 strategie
1) Grazie alla Terapia cognitivo comportamentale la persona impara a prendere consapevolezza dei propri pensieri automatici,catastrofici e generalizzanti che determinano l'ansia e il comportamento di evitamento e a pensare in modo più realistico e costruttivo. Inoltre grazie all'esposizione graduale degli stimoli ansiosi la persona impara ad affrontare le situazioni problematiche e ad aumentare il suo senso di autoefficacia;
2) Esercizi di meditazione: aiutano a prendere consapevolezza delle proprie sensazioni corporee e dei propri pensieri e ad attuare un atteggiamento non giudicante verso i propri pensieri accogliendoli e poi lasciandoli gentilmente andare;
3) Esercizi di respirazione e rilassamento sono utili per gestire le manifestazioni fisiche di ansia come il respiro affannoso, il tremore e il battito cardiaco aumentato;
4) Accetta te stesso cosi come sei: avrai messo a tacere il più severo dei giudici (Jodorowosky). Secondo l'Analisi transazionale infatti costruire dentro di noi un adulto amorevole, non giudicante ma comprensivo verso se stessi permette di affrontare la propria paura del giudizio e di sostituire quei messaggi negativi e di critica, ricevuti durante l'infanzia dalle figure di riferimento.
5) Infine grazie alla relazione terapeutica la persona si sente accolta in un clima caloroso, comprensivo e non giudicante, diversamente dall'esperienza che ha vissuto durante l'infanzia. Il terapeuta invia il messaggio al cliente che egli va bene cosi com'è e che non sarà abbandonato o giudicato se commette un errore. Questo atteggiamento viene così introiettato dalla persona che impara a trattarsi in modo comprensivo e amorevole e a non preoccuparsi così tanto del giudizio altrui.
Dott.ssa Cadamuro Martina
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