La C.T.U nei casi di affidamento e separazione
Un articolo chiaro e sintetico per meglio comprendere le finalità e i passaggi delle Consulenze Tecniche d'Ufficio.
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Quando si sta attraversando una separazione altamente conflittuale, trovare un accordo con l'ex partner può rivelarsi un'impresa. I motivi del disaccordo possono essere molteplici e non è per niente facile individuare soluzioni condivise che vadano bene a entrambi. Spesso l'unica via d'uscita rimane quella di rivolgersi ad un giudice, che possa prendere una decisione in merito a molteplici questioni, prima fra tutte la spinosa e delicatissima questione legata all'affidamento dei figli.
Il giudice ha bisogno di comprendere meglio la situazione familiare per poter pervenire ad una decisione equa e capace di tutelare il benessere dei minori. Per questo motivo può scegliere di disporre una consulenza: può decidere cioè di avvalersi dell'aiuto di uno psicologo, che possiede particolari competenze tecniche professionali in ambito giuridico (chiamato appunto Consulente Tecnico d'Ufficio o CTU). La CTU, ovvero la Consulenza tecnica d'ufficio, è dunque un particolare processo di valutazione psicologica disposto dal tribunale, che concorre a motivare e a definire meglio le decisioni che verranno prese dal magistrato.
Lo psicologo CTU è chiamato a rispondere ai quesiti che gli vengono formulati dal giudice. I quesiti possono riguardare le competenze genitoriali degli ex coniugi, le relazioni esistenti tra il minore e ciascun genitore, l'esclusione di patologie o comportamenti pregiudizievoli ai fini della bigenitorialità, le condizioni psicologiche delle parti e del figlio, le modalità più idonee di frequentazione tra il minore ed i suoi genitori, la ripartizione dei compiti di cura. Il CTU utilizza gli strumenti propri della professione per completare la sua indagine (colloqui clinici, osservazioni, test proiettivi) e al termine del lavoro redige una relazione per il giudice. Va comunque sottolineato che la decisione finale, che deve necessariamente tener conto ed essere motivata dall'interesse dei minori coinvolti, viene presa sempre e comunque dal magistrato e non spetta in nessun caso al Consulente Tecnico.
Ma come funziona esattamente una CTU? Cosa devono aspettarsi genitori e bambini? Di seguito proverò a delineare le principali fasi del processo.
Inizialmente il CTU presta giuramento davanti al giudice con formula di rito e fissa la data d'inizio delle operazioni peritali; tale data coincide di solito con la prima convocazione dei genitori. Una volta che il giudice procede con la nomina del CTU gli ex coniugi, in accordo con gli avvocati, hanno il diritto di nominare i propri consulenti di fiducia, detti Consulenti Tecnici di Parte (CTP). Essi presenzieranno a tutti gli incontri peritali ed avranno il compito di assicurarsi che il lavoro del CTU venga svolto con rigore e precisione. Oltre a vigilare sulla correttezza deontologica e metodologica dell'operato del CTU, si occuperanno di analizzare ed interpretare a loro volta il materiale emerso dai colloqui e dagli eventuali test psicodiagnostici somministrati e potranno presentare al giudice una relazione di parte con le proprie osservazioni, obiezioni e controdeduzioni.
Nel corso del primo colloquio il consulente presenta se stesso e le modalità con cui intende procedere, definisce le regole, fissa un calendario di massima degli incontri e inizia a raccogliere i primi dati concernenti le motivazioni, la storia individuale, le famiglie d'origine, la storia di coppia e le ragioni che hanno portato alla crisi e alla separazione. A tutti gli incontri saranno presenti il CTU, le parti ed i rispettivi CTP; può essere presente anche uno psicologo ausiliario testista che affianca il Consulente d'Ufficio nella valutazione psicologica. Il numero di incontri può variare notevolmente in base alla complessità del caso e alle aree oggetto di indagine. In linea di massima sono ipotizzabili uno o più incontri iniziali con i genitori (in forma individuale e/o congiunta), un incontro di osservazione delle dinamiche esistenti tra il minore e i genitori, uno o più colloqui con il minore, un eventuale percorso di valutazione psicodiagnostica (test) e un incontro finale di chiusura e restituzione. Tutte le sedute possono essere audio o videoregistrate.
Alla fine delle operazioni peritali, che non dovrebbero durare più di 90 giorni, il CTU scriverà una bozza di relazione; i CTP avranno circa 10/15 giorni di tempo per apporre le proprie considerazioni rispetto alle conclusioni del CTU, che verranno poi allegate alla relazione del CTU e quindi lette dal giudice.
Per riassumere, la CTU può essere quindi sintetizzata come segue: udienza di incarico e giuramento rituale, nomina dei CTP, inizio delle operazioni peritali, indagine psicologica e valutazione psicodiagnostica, invio della relazione finale al magistrato e conclusione.
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