La conquista dell'autonomia: la fiaba di Hansel e Gretel

​La nostra vita è un percorso di continua crescita. Così come tutto questo avviene a livello fisico, così anche la nostra mente è in continua evoluzione.

14 APR 2021 · Tempo di lettura: min.
La conquista dell'autonomia: la fiaba di Hansel e Gretel

La nostra vita è un percorso di continua crescita. Così come tutto questo avviene a livello fisico, così anche la nostra mente è in continua evoluzione. Diventare adulti, autonomi, essere capaci di fare le nostre scelte, essere in grado di assumerci le nostre responsabilità.

Durante questo percorso, tra l'altro sempre complicato, possono capitare momenti critici, momenti di crisi. Abbiamo bisogno di capire cosa stia succedendo, è come se non riuscissimo ad andare avanti. Non riusciamo più ad affrontare noi stessi, ci lasciamo vivere come in un mare agitato da una serie di eventi che ci travolgono e non ne conosciamo il senso.

Proprio per questo dobbiamo entrare in contatto con la parte più profonda della nostra personalità. Essere in contatto con la nostra parte "bambina" può creare la stessa paura che è inerente all'essere un bambino. Così molti pazienti persistono nei loro tentativi inconsci di controllare se stessi e gli altri. Potremmo dire che una difesa contro la paura delle debolezze è aspirare al suo opposto: l'onnipotenza.

Nella favola di Hansel e Gretel dei Fratelli Grimm viene simboleggiato proprio questo cammino che i due bambini dovranno compiere per uscire da quello stato di dipendenza infantile.

"Portiamo i bambini nel bosco e lasciamoli là...Potrebbero incontrare qualcuno che li aiuti, ecco un pezzetto di pane per ciascuno di voi"

Da un punto di vista simbolico, si chiede ai bambini di essere autonomi e di saper badare a se stessi. C'è sempre una qualche forma di resistenza quando ci troviamo di fronte a certe nuove forme di responsabilità.

Nella nostra fiaba infatti i due fanciulli riescono a tornare a casa attraverso uno stratagemma. Ma certi processi non si possono interrompere, dobbiamo andare avanti. E così la seconda volta Hansel e Gretel si perdono ed è proprio in quel momento che dovranno attingere alle loro risorse ed attuare quindi quel processo di crescita che li porterà a diventare sicuri ed autonomi.

"I due bambini iniziarono lo stesso a camminare cercando la strada verso casa ma si persero nel bosco e quando arrivò la sera si addormentarono per la stanchezza. Il giorno dopo ripresero il cammino, e videro una strana casetta. Appena furono a pochi passi iniziarono a non credere ai loro occhi: la casa era fatta di marzapane, con le finestre di zucchero e il tetto di tavolette di cioccolato"

Il loro desiderio di risolvere tutto e subito li spinge a mangiare qualche pezzo. Ma la vita ci insegna che senza impegno non si ottiene alcun risultato. Verranno così ospitati da una perfida strega che li vorrà mangiare.

Può succedere in effetti di trovarci in situazioni scomode o addirittura pericolose, tanto da diventare noi stessi i nostri peggiori nemici. Una coazione a ripetere ci spinge a soffrire piuttosto che ottenere quel cambiamento che ci renderebbe padroni di noi stessi.

Nella nostra favola invece i due fratellini non si perdono d'animo perché quel processo di crescita è in atto. Con le loro azioni riescono ad avere la meglio sulla strega.

"La casa era piena di perle e di pietre preziose. Si riempirono le tasche e se ne andarono in cerca della strada di casa"

Le ricchezze simboleggiano la loro auto-consapevolezza, la ricchezza interiore.

Sono consapevoli che possono farcela, non si sentono più soli ed abbandonati perché sanno di poter contare su loro stessi. Non hanno più quel senso di angoscia che si crea quando ci trasportiamo nel pensiero di un futuro minaccioso e senza speranza.

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Scritto da

Dott. Alessandro Papagni

Bibliografia

  • "Hansel e Gretel", Fratelli Grimm

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