LA CADUTA (LA RINASCITA): Riflessioni sul fallimento, il lutto, il tradimento e la rinascita
'Di tutto restano tre cose' ('De tudo, ficaram três coisas') non è una poesia (erroneamente attribuita a F. Pessoa) ma un brano tratto dal romanzo 'O encontro marcado', di Fernando Sabino

Di tutto restano tre cose:
La certezza che stiamo sempre iniziando,
la certezza che abbiamo bisogno di continuare,
la certezza che saremo interrotti prima di finire.
Sia allora l'interruzione un nuovo cammino,
la caduta un passo di danza,
la paura una scala,
il sogno un ponte.
E che il bisogno sia un incontro.
(Fernando Sabino, 1956)
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AUTOBUS NOTTURNO (NIGHT BUS)
Giada, lui non trema per te.
Adagio si avvia lungo gli ingarbugliati binari.
Entro l'una lo attende un'altra da amare.
Non urta più la pelle tua alla sua.
La pelle morta è caduta, e sotto, inorridita, rinvenisti lo scheletro dell'ipocrisia.
Giada, il treno è passato.
Fa freddo alla stazione.
Torna a casa.
Giada s'inoltra all'uscita, per l'ultima volta.
Non torna più il tuo re, il trono è vacante.
Tu piangi, lenisce il Chianti,
il viaggio nel tunnel è lungo a finire.
Il tunnel è lungo a finire.
Incede la folla a rilento, aderisci ad ogni corpo, trasportata verso una casa vuota.
Giada, lui non tremava per te,
e la casa già vuota era prima.
Consolata da un gatto
– sorpresa infinita, la casa non è vuota –
intinge Giada un biscotto,
su e giù, poi solo giù giù.
La tazza che fuma è l'unica stufa che brucia il ricordo.
Giada, giunto è il momento di andare.
Nugoli di pensieri intingono il tè,
fino a conficcarsi giù giù dentro te.
Attendi in piedi l'autobus,
sotto alla pioggia che ti entra sottilmente nell'anima.
Attendi tu qualcosa che non passa,
è già passato via il momento.
Pioggia, pioggia, pioggia, e ti lasci pervadere dal nulla.
Pioggia e sanpietrini ballano nel tempo il silenzio.
E trovi pace perdendoti.
In cammino cerchi di proteggerti dai soliti fantasmi del passato.
Giada: oltrepassa l'altra dimensione,
alla ricerca della TUA di storia.
Sorridi ad ogni nuovo giorno.
Perdendoti ti troverai.
(Andrea Battantier)
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Riflessioni sul fallimento, il lutto, il tradimento e la rinascita
La storia di Giada è un viaggio attraverso il fallimento, il lutto, il tradimento e, infine, la rinascita. È un racconto che parla di come il dolore possa trasformarsi in una forza rigeneratrice, di come la caduta possa diventare un passo di danza e l'interruzione un nuovo inizio.
Giada si trova di fronte alla fine di un amore, un amore che credeva vero ma che si è rivelato un'illusione. La sua pelle morta cade, e sotto di essa scopre lo scheletro dell'ipocrisia. È un momento di profonda disillusione, in cui tutto ciò che credeva certo si sgretola. Il treno è passato, e lei rimane sola alla stazione, sotto una pioggia fredda che sembra penetrarle nell'anima.
Il lutto per un amore perduto è uno dei dolori più profondi. Non si piange solo la persona che se ne è andata, ma anche il futuro che si era immaginato insieme. Giada piange, lenisce il suo dolore con un bicchiere di Chianti, ma il tunnel del suo dolore sembra non finire mai. È un viaggio oscuro, in cui ogni passo è faticoso e ogni ricordo è una ferita aperta.
Eppure, proprio nel momento più buio, Giada trova una piccola luce. Un gatto, una presenza silenziosa e inaspettata, le ricorda che la casa non è vuota. È una sorpresa infinita, un segno che la vita continua, anche quando tutto sembra perduto. Il gatto diventa un simbolo di conforto, una presenza che le ricorda che non è completamente sola.
Il tradimento è una ferita che lascia cicatrici profonde. Giada si rende conto che lui non tremava per lei, che la casa era già vuota prima che se ne andasse. È una consapevolezza dolorosa, ma necessaria. Solo affrontando la verità si può iniziare a guarire.
E così, Giada intraprende un nuovo cammino. Attende l'autobus sotto la pioggia, lasciando che l'acqua lavi via il dolore. La pioggia diventa una metafora della purificazione, un modo per lasciarsi alle spalle il passato e abbracciare il presente.
Il viaggio di Giada è anche una riflessione sul fallimento. Quante volte ci sentiamo come se avessimo fallito, come se tutto ciò che abbiamo costruito si sia sgretolato? Eppure, il fallimento non è la fine. È un'interruzione, un momento in cui siamo costretti a fermarci e a guardarci dentro. È un'opportunità per ricominciare, per trovare una nuova direzione.
Giada impara a sorridere ad ogni nuovo giorno. Perdendosi, si ritrova. È un processo lento e doloroso, ma necessario. Perdere se stessi è spesso il primo passo per ritrovarsi.
La rinascita non è un evento improvviso, ma un percorso. È un cammino fatto di piccoli passi, di momenti di luce e di ombra. Giada impara a danzare anche quando cade, a trasformare la paura in una scala per salire più in alto, a vedere il sogno come un ponte verso un futuro migliore.
E alla fine, Giada trova la sua storia. Non è più la storia di qualcun altro, ma la sua. È una storia di dolore, di perdita, ma anche di rinascita. È una storia che parla di coraggio, di resilienza, di amore per se stessi.
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I am waiting for the bus, and my soul is naked in the rain. I am waiting for a lost day. Nothing is lost, except for a moment. Rain, rain, rain, rain, rain, and nothing makes sense to me. Rain and stones, time and silence are dancing in the hollow of nothingness. So many memories in my rain. I have to let go of the past. I have to forget the pain. I let the present steal my past. I can seem to feel myself. Losing my way, I am finding for my way. And I smile with every new day. I am waiting for myself to move again."
(Testo e musica A. Battantier, 2006)
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