Infibulazione: la privazione del piacere

Quanto una pratica culturale può costituire un trauma psicologico, fisico e sessuale in una donna? L'infibulazione rimane ancora molto diffusa e praticata, anche nel nostro paese.

27 NOV 2018 · Tempo di lettura: min.
Infibulazione: la privazione del piacere

Il fenomeno dell'infibulazione è purtroppo ancora molto presente in diversi paesi e l'aumento dell'immigrazione degli ultimi anni sta trascinando questa tradizione anche nei paesi europei ecco perché è meglio saperne di più. Ancora oggi, infatti, è diffusa in almeno 27 paesi africani e in alcuni della fascia araba e del sud-est asiatico.

Vediamo innanzitutto di cosa si tratta e che conseguenze implica dal punto di vista fisico e psicologico.

L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definisce mutilazioni genitalifemminili (MGF) la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni indotta per ragioni colturali e non terapeutiche. Le mutilazioni genitali femminili si classificano in quattro tipologie: l'asportazione parziale della clitoride, l'escissione della stessa, l'infibulazione e interventi vari di modifica sui genitali.

L'infibulazione, nel dettaglio, consiste nell'asportazione della clitoride, delle piccole labbra, parte delle grandi labbra vaginali, e nella cucitura della vulva; in quest'ultima viene lasciato un piccolo foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale. Dopo l'asportazione, allo scopo di facilitare la cicatrizzazione, le gambe della ragazza vengono legate assieme. Una volta slegate non ci sarà più però tessuto sufficiente da permettere la loro divaricazione completa.

Solo dopo la defibulazione (cioè la scucitura della vulva) vengono permessi i rapporti sessuali: spesso sono proprio gli sposi ad effettuarla prima di consumare il matrimonio.

Che conseguenze ha questa pratica dolorosa e brutale sulle donne?

Subito dopo l'infibulazione, si presenta un forte shock causato dal dolore (l'amputazione viene praticata senza anestesia) e dalla perdita di sangue.

L'emorragia è infatti molto comune poiché l'amputazione della clitoride e delle labbra può provocare danni alle arterie e alle vene. Un prolungata emorragia può sfociare in un'anemia a lungo termine. Le scarse condizioni igieniche, l'uso di strumenti non sterili (che possono veicolare tetano o addirittura HIV), la mancanza di adeguata illuminazione, la poca preparazione di chi pratica questa operazione e l'agitazione (comprensibile) della "paziente" (o per meglio dire, della bambina visto che non è legale e spesso non la pratica un reale dottore), sono tutti motivi di possibili infezioni e danni fisici.

Senza contare la possibilità di grosse infezioni interne che possono riguardare l'utero, le tube e le ovaie, provocando infezioni pelviche croniche e addirittura infertilitàPoichè la minzione diviene molto dolorosa a causa dell'infiammazione della ferita aperta, le bambine trattengono l'urina anche per giorni e questo può causare infezioni al tratto urinario. Sono frequenti le lesioni ai tessuti adiacenti (vagina, perineo, uretra), in particolar modo dell'orefizio anale e del retto, soprattutto se la ragazza non è stata tenuta con forza ed è riuscita a divincolarsi. C'è inoltre la possibilità si presentino in seguito cisti, fibromi, fistole, calcoli, neuroma, incontinenza, problemi mestruali...

Oltre a ciò (che già di per sè basterebbe a considerare questa tradizione una vera e propria barbarie!), gli effetti si ripercuotono ovviamente nella sfera della sessualità e in tutto ciò che ad essa è collegato. Gli esami fisici, come quello pelvico o il pap test, diventano impossibili dopo l'infibulazione, provocando così difficoltà nel diagnosticare malattie, tumori o valutare una gravidanza.

Il parto è reso difficoltoso, con grossi rischi sia per la madre che per il bambino.

Una ripercussione, non soltanto fisica, è dovuta all'autonomizzarsi del dolore, causando in queste donne la perdita di empatia (ecco perché queste ragazze diventate madri torturano nello stesso modo le figlie).

Per quanto riguarda la sfera sessuale, queste ragazze andranno incontro a dolori durante i rapporti, riduzione della sensibilità e disfunzioni sessualiTutto ciò avrà chiaramente importanti conseguenze a livello psicologico, portando a disturbi del comportamento, malattie psicosomatiche, incubi, ansia, depressione, psicosi.

Ma perché in un'epoca così avanzata esiste ancora questa pratica? Quali sono le cause alla sua origine?

Per le culture che ancora la mettono in atto, essa è un modo per definire la donna come pura, ma anche un rito di passaggio della ragazza all'età adulta. Alla base di tutto sembra ci sia però la volontà di controllare la sessualità femminile da parte di un'egemonia tutta al maschile. Si nega inoltre (aspetto sconcertante) il godimento della propria sessualità.

È sicuramente una barbarie che dev'essere fermata, ma purtroppo in molti paesi, nonostante la legislazione la vieti, viene ancora praticata clandestinamente soprattutto in zone rurali che non conoscono queste leggi. Ancora c'è moltissimo da fare per sensibilizzare socialmente stati e nazioni al fine di debellare definitivamente questa tradizione crudele .

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Scritto da

Dott.ssa Giulia Marchesi

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Commenti 2
  • maurizio buson

    Incredibile; altra dimostrazione della sottomissione del genere umano, ad una infelicità creata, sono sconcertato, siamo solo esseri per il consumo di questa nostra società, altro che benessere cultura ed amore per il prossimo.

  • Germano Ferrara

    La mia fidanzata di origine araba è frigida totale. Potrebbero averle asportato la clitoride?oppure è una questione psicologica perché cresciuta che il sesso è un male?

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