Il senso di colpa
Qualcuno può dire di non avere mai provato sensi di colpa? Si? Non ci credo. Si tratta di un'emozione spiacevole che ogni persona cerca di sfuggire e spesso la rimuove. Viene respinta dalla
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Qualcuno può dire di non avere mai provato sensi di colpa? Si? Non ci credo. Si tratta di un'emozione spiacevole che ogni persona cerca di sfuggire e spesso la rimuove. Viene respinta dalla coscienza e spedita, per così dire, nell'inconscio.
Ecco perché alcuni dicono di non sentirsi mai in colpa e poi, nelle discussioni o nei litigi, hanno sempre ragione. Si, ma poi questa emozione spiacevole riappare nei sogni, che si trasformano in veri e propri incubi, oppure nello stato di veglia sotto forma di ansia e angoscia inspiegabile. Altri non negano di sentirsi in colpa. Si tratta in pratica di un continuum, fra chi nega ogni colpa e chi invece prova un senso di colpa che definirei addirittura "demoniaco".
Comportamenti umani
C'è chi si addossa "tutti i mali del mondo" per usare una immagine metaforica che renda l'idea, e chi invece, in quanto dotato di minore sensibilità, afferma di non sentirsi affatto in colpa per niente e mai. Questo ultimo appartiene al genere di persone che ho descritto all'inizio. A volte può avere caratteristiche di personalità antisociale o psicopatica. L'altro va incontro spesso a sofferenze indicibili, e sprofonda nella depressione. Si addossa colpe che non hanno ragione di essere, ed ha bisogno di aiuto, per venirne fuori.
Cause
La causa spesso risiede in una educazione infantile troppo rigida, che ha portato a sviluppare un super io severo e inflessibile. Fra questi due estremi sta la grande maggioranza delle persone. Esse vanno alla ricerca di un equilibrio, spesso non facile da raggiungere, ma comunque si rendono conto che non tutto dipende da loro e su molte cose poco potevano fare per evitare dei danni, che pure si sono verificati. In ogni caso chi si trova a provare questa spiacevole sensazione, è convinto di dover subire una punizione per il presunto male arrecato.
Conseguenze
Da qui l'ansia, l'angoscia spesso sotto forma di nodo alla gola, e poi tristezza sempre più forte che va a sfociare nella depressione. Personalmente ritengo che la persona equilibrata, nel senso di sana mentalmente, riconosce quando sbaglia e non ha timore di assumersi la responsabilità, facendo ammenda quando è necessario. Ma riconosce anche i casi in cui nessun addebito può essergli mosso e trova la forza per rispedire al mittente eventuali accuse infondate. Questa persona alla fine è quella che riesce a vivere più serenamente delle altre. Il compito del terapeuta è proprio questo.
Riportare gli accadimenti esterni sotto la giusta luce, alle loro vere dimensioni e rafforzare la personalità del soggetto perché sia in grado di discernere i fatti su cui lui poteva influire e quelli sui quali nulla poteva fare. Non è una cosa facilissima, lo si può comprendere facilmente, se si pensa a quanto può essere labile il confine fra il giusto e l'ingiusto, e, di conseguenza, l'esistenza o meno di una qualche responsabilità nei fatti della vita.
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