Il senso della perseità: ciò che sussiste per sé

Vi proponiamo un'interessante riflessione del Dott. Messina Vincenzo.

29 GIU 2016 · Tempo di lettura: min.
Il senso della perseità: ciò che sussiste per sé

I' mi son un, che quando

Amor mi spira, noto, e a quel modo

ch'e' ditta dentro vo significando.

(Dante, Purg. XXIV vv. 52-54)

Ed è vero anche per me, son fatto così da sempre: tene rem verba sequentur (possiedi i fatti, le parole seguiranno).

Davvero quando si hanno i concetti le parole vengono fuori non pour parler, ma per significare quello che Amore ditta dentro: significare nel senso di significato non di significante, nel senso della cosa che si pensa in sé e per sé, il pensiero genuino nel momento in cui nasce.

Il senso della perseità l'ho acquisito con l'ultima esperienza professionale che mi ha permesso di venire a contatto con patologie diverse e ha fatto di me uno psicoterapeuta. Il mio compito consiste nel portare la persona a conoscenza degli impulsi inconsci e rimossi che esistono in essa e nel rendere palese le resistenze che si oppongono alla sua conoscenza relativamente al proprio sé.

I termini Io, , psiche, coscienza, conscio, inconscio, libido, transfert, controtransfert e, altri ancora, sono termini che caratterizzano quel disturbo comunemente denominato nevrosi che si manifesta sotto forma di ansia, angoscia, disturbi somatici, attacchi di panico, depressione, fobie e altre sintomatologie più o meno gravi che, se trascurate, finiscono per diventare l'anticamera della psicosi.

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Scritto da

Messina Dott. Vincenzo

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