Il senso della perseità: ciò che sussiste per sé
Vi proponiamo un'interessante riflessione del Dott. Messina Vincenzo.
I' mi son un, che quando
Amor mi spira, noto, e a quel modo
ch'e' ditta dentro vo significando.
(Dante, Purg. XXIV vv. 52-54)
Ed è vero anche per me, son fatto così da sempre: tene rem verba sequentur (possiedi i fatti, le parole seguiranno).
Davvero quando si hanno i concetti le parole vengono fuori non pour parler, ma per significare quello che Amore ditta dentro: significare nel senso di significato non di significante, nel senso della cosa che si pensa in sé e per sé, il pensiero genuino nel momento in cui nasce.
Il senso della perseità l'ho acquisito con l'ultima esperienza professionale che mi ha permesso di venire a contatto con patologie diverse e ha fatto di me uno psicoterapeuta. Il mio compito consiste nel portare la persona a conoscenza degli impulsi inconsci e rimossi che esistono in essa e nel rendere palese le resistenze che si oppongono alla sua conoscenza relativamente al proprio sé.
I termini Io, sé, psiche, coscienza, conscio, inconscio, libido, transfert, controtransfert e, altri ancora, sono termini che caratterizzano quel disturbo comunemente denominato nevrosi che si manifesta sotto forma di ansia, angoscia, disturbi somatici, attacchi di panico, depressione, fobie e altre sintomatologie più o meno gravi che, se trascurate, finiscono per diventare l'anticamera della psicosi.
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