Il Ricentramento e il Decentramento di Sé

Il ricentramento di Sé per il benessere personale e interpersonale, il decentramento come fonte di disagio, concetti di analisi transazionale delle parti di sé, gli Stati dell’Io

19 MAR 2025 · Tempo di lettura: min.
Il Ricentramento e il Decentramento di Sé

Il Ricentramento di Sé è un obiettivo valido che si costruisce insieme in moltissimi percorsi terapeutici, in Analisi Transazionale questo è definito come il processo in cui pensieri emozioni e comportamenti vengono riallineati a partire da ciò che è davvero centrale e significativo per noi. Possiamo agire infatti in modo automatico secondo schemi appresi nell'infanzia, mettendo in secondo piano il nostro sentire autentico e portandoci così a prendere decisioni che possiamo sentire come non appartenenti, generando insoddisfazione e frustrazione. Tendenzialmente si ravvede la necessità di scoprire e sistematizzare le parti di noi che paradossalmente ci "costituiscono" in buona parte in modo inconscio.

I tre Stati dell'Io in Analisi Transazionale

Queste parti in 'Analisi Transazionale sono tre e vengono chiamate Stati dell'Io:

  • Il Bambino, che racchiude emozioni, desideri e creatività così come paure e insicurezze
  • Il Genitore, che incarna norme, regole, permessi evalori trasmessi dall'educazione,
  • L'Adulto, che analizza la realtà in modo razionale e prende decisioni basate sul presente

Graficamente queste tre parti vengono rappresentate con tre cerchi messi in colonna che si sfiorano senza sovrapporsi, questa è la posizione ideale in cui i tre Stati dell'io comunicano in modo chiaro e autentico. Nella vita di tutti i giorni possiamo contaminarci ed è realistico pensare che continueremo a farlo, tuttavia ciò che si può imparare è riconoscere quando ciò accade e riuscire a decontaminarci così da promuovere libertà di movimento rispetto a quegli schemi che abbiamo appreso nei primissimi anni di vita.

Perché centrarsi è essenziale

In questo senso può risultare chiaro perché centrarsi sia essenziale per il proprio benessere personale poiché significa avere un punto di riferimento interno stabile da cui potersi muovere con maggiore libertà e autenticità. Più siamo centrati, consapevoli delle parti che ci costituiscono e del loro contenuto e meno rischiamo di essere trascinati dagli eventi, dalle emozioni o delle aspettative altrui reagendo in modo automatico.

Il decentramento e le sue conseguenze

In questo senso maggiore sarà la percentuale di tempo che noi dedichiamo a seguire aprioristicamente quello che l'altro ci chiede o propone, addirittura quello che noi crediamo che l'altro voglia e più siamo decentrati da noi stessi. Il concetto di decentramento è chiaramente strettamente collegato a quello di ricentramento, di fatto lo possiamo considerare il suo opposto. Più tempo passiamo nella mente dell'altro nel tentativo di leggere quello che si aspetta da noi e meno tempo trascorriamo con noi stessi e con gli Stati dell'io di cui abbiamo parlato poco sopra.

Esempi quotidiani di decentramento

Quello che mi capita di proporre spessissimo in seduta è di riportare degli esempi concreti della propria vita quotidiana così che il cambiamento poi sia anche visibile e ci permetta di avere un dato di riferimento indicativo del progresso in terapia.

In virtù di questo pensiero credo sia utile portare degli esempi di quanto detto, possiamo parlare di decentramento nel momento in cui ad esempio ci troviamo con degli amici a scegliere un film da vedere insieme e scegliamo di rimanere in una posizione silente dicendo "a me va bene tutto" oppure andare a mangiare una cosa fuori e accodarci a quello che può essere una scelta di gruppo rimanendo "neutrale" al netto del fatto che potremmo essere consapevoli di volere altro.

Specifico questo perché non è detto che la persona sappia di volere altro, può vivere spesse volte poi un senso di disagio una volta ritrovatasi nella situazione alla quale si è accodata. È chiaro che quanto sto dicendo fa riferimento a una modalità comunicativa utilizzata per la maggior parte del tempo, lungi da me "rendere patologico" una scelta consapevole di adeguamento. Ci stiamo qui riferendo a una modalità che può essere pervasiva ed estesa ad ogni ambito della propria vita, lavorativo amoroso sociale familiare genitoriale, in cui possiamo avere la sensazione di essere trascinati.

Questa è una percezione molto diversa da quella che fa una persona che sceglie consapevolmente come muoversi nel mondo, infatti alla mia domanda apparentemente semplice "che cosa vuoi rispetto a questo?" oppure "come ti senti parlandomene?" Una risposta frequente è "non lo so". Ci si può sentire trascinati dunque dalla corrente, in situazioni sociali che non desideriamo o in una relazione di coppia che sentiamo essere poco soddisfacente senza sapere bene il perché.

Il ricentramento come processo terapeutico

L'obiettivo di questo breve articolo non è tanto quello di dire come ci si può ricentrare perché questo è un lavoro terapeutico preciso che viene costruito seduta dopo seduta e che va verificato con un professionista passo passo, è invece quello di rendere appunto consapevoli della possibilità che se vi sentite persi e trascinati senza saperne il perché questo può essere correlato a una posizione di decentramento che state assumendo allontanandovi da quello che poi è una parte autentica di voi. Il vero Sé. Questo può essere motivato dal fatto che sia più sicuro adeguarsi controvoglia al volere dell'altro (presunto o palesato) piuttosto che avvicinarsi al proprio vissuto e al proprio pensiero autentico. Questa modalità avrà la sua ragione di esistere e va rispettata, accolta e compresa.

Ricentrarsi: ascoltarsi e scegliere la propria rotta

Ricentrarsi significa ascoltare le parti di Sé, accogliere i propri pensieri e le proprie emozioni in modo autentico guardandosi con amorevolezza e dando seguito a quanto emerge in un percorso di scoperta.

Significa usare la bussola interna e riprendere in mano il timone della propria vita scegliendo consapevolmente la rotta da seguire al netto delle corrente in questo mare di relazioni.

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Scritto da

Dott. Russo Riccardo

Bibliografia

  • L'analisi transazionale. Guida alla psicologia dei rapporti umani; Ian Stewart & Vann Joines; Garzanti Libri (2000)

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