I lati positivi delle esperienze negative

Nel suo libro, lo psicologo Scott Barry Kaufman parla di crescita post-traumatica. Di cosa si tratta? Scopriamolo insieme.

4 GEN 2017 · Tempo di lettura: min.
"Las dos Fridas", Frida Kahlo.

Un trauma può cambiare il nostro modo di vedere la vita e migliorare la nostra creatività.

Dolore e sofferenza sono emozioni considerate da tutti come negative. Anche se ciò può sembrare vero, questo genere di sensazioni possono essere utili alla nostra crescita personale. Le esperienze negative, infatti, possono aiutarci a migliorare la nostra vita causando grandi cambiamenti. Alcuni studiosi hanno ribattezzato questo percorso come "crescita post-traumatica". Fra questi troviamo lo psicologo Scott Barry Kaufman che, nel suo libro "Wired to Create: Unravelling the Mysteries of the Creative Mind", mette in luce questa teoria.

Per spiegare la crescita post-traumatica Kaufman ha utilizzato l'esempio di una donna forte e conosciuta: la pittrice Frida Kahlo. Molte delle sue opere, specialmente gli autoritratti, la ritraggono sempre durante esperienze dolorose come l'aborto o la malattia. Una buona parte della sua creatività nasce proprio dalle esperienze negative. Ciò può accadere non solamente agli artisti.

Questa connessione fra trauma e crescita personale è stata studiata fin dall'inizio del '900 da diversi studiosi. Il termine crescita post-traumatica fu utilizzato per la prima volta dagli psicologi Richard Tedeschi e Lawrence Calhoun. Un trauma, secondo gli studiosi, può avere diversi risvolti positivi, ad esempio quello di vedere la vita sotto una nuova luce o avere più forza per cambiare la propria esistenza. Allo stesso tempo, dopo aver vissuto una esperienza traumatica, si diventa anche più empatici e altruisti.

La crescita post-traumatica

I due psicologi Tedeschi e Calhoun definiscono la crescita post-traumatica come

«la tendenza, in seguito a un trauma, a riportare cambiamenti in positivo in tre aree principali: cambiamento nella percezione di sé, nelle relazioni interpersonali e nella filosofia di vita».

Nel suo libro, inoltre, Scott Barry Kaufman sottolinea che, secondo le ricerche, il 70% delle persone che sono state sottoposte a un trauma ha poi ricevuto dei benefici, rifondando su nuove basi la propria vita.

Vivere un trauma, ad esempio una malattia, può rendere più forti. Questo cambiamento avviene però attraverso un percorso molto complesso e spesso doloroso. Il processo di ricostruzione che segue al trauma ci porta a mettere in discussione le nostre idee e le nostre certezze. Le esperienze negative ci obbligano a rielaborare il trauma e quindi a mettere in moto un processo di crescita.

Come accennato qualche riga fa, il trauma subito può migliorare anche la creatività. Proprio come nel caso di Frida, le esperienze negative rompono i nostri schemi mentali e aiutano la fantasia. Quest'affermazione è stata confermata da uno studio della psicologa Marie Forgerai presso il McLean Hospital e la facoltà di Medicina di Harvard. Secondo la studiosa nel momento in cui un evento doloroso rompe in mille pezzi le nostre convinzioni, la mente si apre a nuove domande e a nuove sfide sfide, aiutando a migliorare l'estro e la fantasia.

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